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27 Gennaio 2019Quali sono le tue informazioni ed opinioni riguardo alla condizione femminile nei paesi islamici e nella religione musulmana?
La curiosità e gli interrogativi maggiori di noi europei, riguardano il ruolo della donna nei paesi dell’Islam .
Le donne che vediamo in televisione o nelle fotografie dei giornali, interamente coperte dalle loro vesti e con il velo che copre i loro visi ci fanno immaginare una realtà contemporanea diversa dalla nostra, con un mondo femminile completamente sottomesso a quello maschile.
C’è stata, sicuramente, una certa evoluzione negli ultimi anni e le donne hanno assunto ruoli pubblici e professionali proibiti in passato, ma la tradizione, che vuole una donna considerata inferiore all’uomo, resiste tuttora.
All’origine vi è anche il testo sacro dell’Islam. Nel Corano le differenze tra uomo e donna nascono sulla base dei diritti e doveri dei due sessi, poiché questo libro ha una natura prevalentemente giuridica. Le donne sono collocate un gradino più in basso nella scala sociale. La discriminazione più grande avviene nel diritto matrimoniale, in quanto l’uomo può sposare fino a quattro donne contemporaneamente, il Corano parla anche di una subordinazione della donna all’uomo dovuta a fattori naturali, poiché così vuole Allah. In sostanza, il mondo arabo è una cultura patriarcale, patrilineare, che tende ad associare l’uomo alla sfera pubblica e la donna alla sfera privata.
Anche se si aprono, particolarmente in alcuni paesi, prospettive di cambiamento, in altri più repressivi alle donne è vietato uscire dalle case senza autorizzazione e sono in pratica sepolte sotto i burqua, quelle vesti che coprono anche gli occhi.
Anche nei paesi in cui la situazione è molto differente e la presenza femminile è ormai simile a quella che si riscontra nel resto del mondo, ci sono ancora settori inaccessibili alla partecipazione femminile, quali l’esercito, la burocrazia, la giustizia.
Lobbligo del velo persiste nella maggior parte dei paesi islamici e di questa imposizione si è occupato anche Amnesty International in un rapporto sulla donna nel 1995.
Il velo delle donne islamiche viene interpretato come simbolo dell’oppressione e allo stesso tempo dell’arretratezza della società di quei paesi che limpongono.
Un altro problema è quello della dignità matrimoniale. Tralasciando il problema della conoscenza dello sposo, che può avvenire solo sulla base di un incontro di sguardi, persistono gravi discriminazioni una volta che il matrimonio è stato realizzato.
Inoltre un uomo può rinnegare la moglie semplicemente dicendo per tre volte di seguito io ti ripudio” davanti a tre testimoni.
L’idea che la donna, nei paesi dell’Islam, sia considerata un essere inferiore e debole è assai diffuso anche nella letteratura.
Già nel 1859 Gustav Flaubert in una lettera alla sua amica Louis Colet così scriveva :
La donna orientale è una macchina e niente più; non trova differenza tra un uomo e un altro uomo”.