Marco Porcio Catone
28 Dicembre 2019Erano i capei d’oro a l’aura sparsi
28 Dicembre 2019Questo è il sonetto 3 (non a caso in questa posizione) del Canzoniere di Francesco Petrarca, un’opera che esprime in modo sublime l’innamoramento del poeta per Laura, con tutte le sue conseguenze emotive.
Qui, Petrarca racconta il momento in cui è stato “preso” dall’amore, un evento improvviso e inaspettato che lo ha completamente disarmato, paragonando l’amore a una forza che lo ha colpito senza che potesse difendersi.
Testo del sonetto:
Era il giorno ch’al sol si scoloraro
per la pietà del suo factore i rai,
quando i’ fui preso, et non me ne guardai,
ché i be’ vostr’occhi, donna, mi legaro.
Tempo non mi parea da far riparo 5
contra colpi d’Amor: però m’andai
secur, senza sospetto; onde i miei guai
nel commune dolor s’incominciaro.
Trovommi Amor del tutto disarmato
et aperta la via per gli occhi al core, 10
che di lagrime son fatti uscio et varco:
però, al mio parer, non li fu honore
ferir me de saetta in quello stato,
a voi armata non mostrar pur l’arco.
Analisi del testo
Prima quartina
Era il giorno ch’al sol si scoloraro
per la pietà del suo factore i rai,
quando i’ fui preso, et non me ne guardai,
ché i be’ vostr’occhi, donna, mi legaro.
Petrarca descrive il giorno del suo innamoramento come il Venerdì Santo, il giorno della morte di Cristo, in cui il sole si “scolorò” per la pietà verso il Creatore. È un giorno di grande sofferenza collettiva e spirituale. In questo contesto solenne, il poeta racconta di essere stato “preso” dall’amore, senza esserne consapevole, legato dal fascino degli occhi della donna amata, Laura. Questa immagine introduce il tema della prigionia amorosa, un leitmotiv ricorrente nella poesia amorosa medievale e rinascimentale.
Seconda quartina
Tempo non mi parea da far riparo
contra colpi d’Amor: però m’andai
secur, senza sospetto; onde i miei guai
nel commune dolor s’incominciaro.
Il poeta si trovava in un momento in cui non pensava di dover difendersi dai “colpi d’Amore”. La giornata, dedicata al dolore per la Passione di Cristo, non sembrava adatta agli scherzi d’amore, e così Petrarca si lascia andare senza sospetti. Ma proprio in quel momento di sicurezza, la sua sofferenza amorosa ha inizio, mescolandosi al dolore collettivo della comunità cristiana. Qui si evidenzia il concetto di amore inaspettato e impreparato, un tema che ritorna spesso nella poesia amorosa di Petrarca.
Prima terzina
Trovommi Amor del tutto disarmato
et aperta la via per gli occhi al core,
che di lagrime son fatti uscio et varco:
L’amore lo trova “disarmato”, incapace di difendersi. La via che conduce dal mondo esterno al cuore è “aperta” attraverso gli occhi, che diventano il canale privilegiato per l’entrata dell’amore, ma anche della sofferenza. Le lacrime, infatti, diventano la “porta” e il “passaggio” per questa emozione che penetra e ferisce il cuore. Petrarca sottolinea ancora una volta l’idea che l’amore colpisca attraverso la vista, un’immagine classica nella tradizione stilnovista.
Seconda terzina
però, al mio parer, non li fu honore
ferir me de saetta in quello stato,
a voi armata non mostrar pur l’arco.
Nell’ultima terzina, Petrarca riflette sull’ingiustizia subita: non c’era “onore” per l’Amore nel colpirlo quando era completamente indifeso, proprio come un nemico che non combatte ad armi pari. Inoltre, sottolinea il fatto che l’Amore, che ha colpito lui con una freccia, non abbia nemmeno mostrato l’arco a Laura, che, a differenza di lui, rimane “armata” e invulnerabile all’amore. Questo crea un contrasto tra il poeta, disarmato e vulnerabile, e la donna amata, che è indifferente o immune all’amore che lui prova.
Temi principali
- L’amore come forza inarrestabile: Petrarca descrive l’amore come una potenza che lo colpisce quando è vulnerabile, senza che lui abbia la possibilità di difendersi. Questo riflette l’idea medievale dell’amore come una forza fatale e incontrollabile.
- La prigionia amorosa: L’immagine degli occhi di Laura che “legano” il poeta è ricorrente nella poesia d’amore cortese e rappresenta il concetto di essere prigionieri del desiderio amoroso, incapaci di liberarsi.
- Amore e sofferenza: L’amore, in Petrarca, è inevitabilmente legato alla sofferenza. Il cuore del poeta è continuamente ferito, e il legame tra amore e lacrime diventa qui centrale, attraverso l’immagine degli occhi che fungono da porta del cuore, sia per l’amore che per la sofferenza.
- Il contrasto tra l’amante e l’amata: C’è un evidente squilibrio tra il poeta, colpito e sofferente, e Laura, che non ricambia l’amore e rimane invulnerabile. Questa asimmetria è tipica del Canzoniere di Petrarca e sottolinea la sofferenza che deriva dall’amore non corrisposto.
Conclusione
In questo sonetto, Petrarca riflette sul momento dell’innamoramento e la sua condizione di vittima dell’amore, vulnerabile e indifeso di fronte alla bellezza di Laura. L’amore è descritto come una forza che lo ha colto di sorpresa, in un giorno di dolore e preghiera, accentuando così la tragicità della sua situazione. Il contrasto tra l’amante sofferente e l’amata inaccessibile è uno dei motivi ricorrenti dell’intera raccolta, che esprime il tormento interiore di Petrarca.