Dalla rivoluzione urbana alla storia degli Ebrei
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28 Dicembre 2019L’Esodo giuliano-dalmata è un evento storico che si è verificato alla fine della Seconda Guerra Mondiale, coinvolgendo le popolazioni italiane che vivevano nelle regioni orientali dell’Italia, principalmente nelle regioni di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia.
Dopo la sconfitta dell’Asse e la fine della guerra, queste regioni furono assegnate alla Jugoslavia, in base agli accordi presi dalle potenze alleate. Tuttavia, molte persone di origine italiana che vivevano in queste zone temevano per le loro vite e la loro sicurezza sotto il nuovo regime jugoslavo, soprattutto considerando le tensioni etniche e nazionaliste presenti in quel contesto.
Di conseguenza, tra il 1945 e il 1949, centinaia di migliaia di italiani lasciarono le loro case e fuggirono verso l’Italia, soprattutto attraverso il mare Adriatico. Questo movimento migratorio è stato chiamato l’Esodo giuliano-dalmata.
Le ragioni dietro questa fuga erano molteplici: il timore delle rappresaglie da parte delle nuove autorità jugoslave, la volontà di evitare la persecuzione politica o etnica, la ricerca di migliori opportunità economiche e il desiderio di riunirsi con la parte dell’Italia rimasta dopo la guerra.
L’Esodo giuliano-dalmata è stato un evento traumatico che ha avuto un impatto duraturo sulle comunità coinvolte e sulle relazioni tra Italia e Jugoslavia. Ha contribuito a creare tensioni e risentimenti duraturi, oltre a lasciare un segno indelebile sulla storia e sull’identità delle popolazioni coinvolte.