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28 Dicembre 2019
La strada della riforma di Goldoni
28 Dicembre 2019Il finale de “La locandiera” di Carlo Goldoni è un momento di grande sorpresa e ironia, in cui la protagonista Mirandolina dimostra pienamente la sua intelligenza e indipendenza, e dimostra quanto sappia stupire con le sue scelte inaspettate.
Dopo aver abilmente sedotto il Cavaliere di Ripafratta, il nobile che disprezza le donne, e averlo fatto innamorare di lei, Mirandolina decide di mantenere il controllo sulla situazione e svela il suo vero carattere.
Finale della commedia
Nel corso della commedia, Mirandolina ha giocato con i sentimenti dei suoi tre principali corteggiatori: il Marchese di Forlipopoli, un nobile decaduto ma pieno di vanità; il Conte d’Albafiorita, un ricco mercante borghese disposto a spendere molto per conquistarla; e, soprattutto, il Cavaliere di Ripafratta, che all’inizio si vanta di essere immune all’amore e che considera le donne ingannevoli e manipolatrici. Mirandolina decide di sedurre il Cavaliere proprio per dimostrare che anche lui può cadere vittima dei suoi sentimenti.
Nel finale, però, Mirandolina, una volta ottenuta la vittoria di aver conquistato il Cavaliere, rifiuta di cedere all’amore o al matrimonio con uno dei suoi corteggiatori. Rivela che il suo intento non era mai stato quello di innamorarsi o di sposare uno degli uomini, ma semplicemente di dimostrare il suo potere.
La svolta: il matrimonio con Fabrizio
Nel momento finale, Mirandolina, per evitare ulteriori complicazioni e per mantenere la sua indipendenza e libertà, decide di sposare Fabrizio, il suo fedele servitore. Fabrizio è l’unico personaggio che non la corteggia apertamente, ma è comunque innamorato di lei. Mirandolina spiega che il matrimonio con Fabrizio sarà solo un atto formale, per garantire che lei possa continuare a gestire la locanda e la sua vita senza interferenze esterne, come quelle che potrebbero derivare da un matrimonio con uno degli altri corteggiatori più potenti e invadenti.
Mirandolina dice chiaramente:
“Ecco il mio marito. Per quietare questi signori, per non avere padrone in casa, lo sposo; ma con questo, badate bene, non sono io una che si lasci comandare da marito.”
Con questa decisione, Mirandolina dimostra di voler mantenere la sua autonomia e di non volersi sottomettere a un uomo, nemmeno a un marito.
Analisi del finale
Il finale della commedia conferma il carattere moderno e rivoluzionario di Mirandolina. Attraverso questa conclusione, Goldoni ci offre un personaggio femminile che:
- Rifiuta il sentimentalismo: Mirandolina non è vittima dei suoi sentimenti e non si innamora di nessuno dei suoi corteggiatori. La sua seduzione del Cavaliere non è dettata dall’amore, ma dal desiderio di dimostrare che persino un uomo che si ritiene immune alle donne può essere sconfitto dal suo fascino. Tuttavia, non si lascia mai coinvolgere emotivamente.
- Sceglie la libertà: Mirandolina rifiuta l’idea di dipendere da un uomo o di sacrificare la sua indipendenza per il matrimonio. Anche se si sposa con Fabrizio, lo fa solo per garantire la sua gestione autonoma della locanda. È una scelta pragmatica, non dettata dall’amore o dal desiderio di sottomettersi.
- Critica la società patriarcale: Attraverso Mirandolina, Goldoni offre una critica sottilmente ironica della società del suo tempo, in cui il matrimonio era spesso visto come il destino inevitabile delle donne. Mirandolina, invece, trasforma il matrimonio in una forma di empowerment, utilizzandolo per consolidare il suo potere anziché cedere a esso.
- Umiliazione del Cavaliere: Il Cavaliere di Ripafratta, che all’inizio della commedia si vantava di disprezzare le donne, viene sedotto e umiliato. Il suo fallimento nell’evitare l’amore dimostra che nessuno è immune dai sentimenti, ma Mirandolina si dimostra superiore perché non si lascia mai travolgere da essi.
Conclusione
Il finale de “La locandiera” esprime l’essenza della riforma teatrale di Goldoni: una commedia di caratteri, basata su personaggi realistici e psicologicamente complessi, e non sulle maschere stereotipate della commedia dell’arte. Mirandolina, con la sua astuzia, indipendenza e pragmatismo, è uno dei personaggi più moderni e audaci del teatro del Settecento. Attraverso di lei, Goldoni esplora la condizione femminile e le dinamiche di potere tra i sessi, offrendo una visione avanzata e critica della società del tempo.