Più realista ci appare Petronio, che sembra essere attratto più dalla forma che dalla sostanza. Petronio dà un grande rilievo all’eros: il Satyricon si distingue dal romanzo ellenistico, castigato, ma anticipa toni e contenuti che si sono affermati solo nella cultura più recente. Nell’opera il sesso è distorto e perverso, oscilla tra voyerismo, sadismo e pratiche oscene di ogni tipo. Il realismo di Petronio è davvero sconvolgente, il suo coinvolgimento però resta sempre molto scarso. Il suo stile è elegante e ironico. Sullo sfondo aleggia sempre lo spettro dell’impotenza, di vera gioia amorosa non ce né: l’autore è convinto che l’amore non rende felici, o perlomeno non attraverso il veicolo della perversione. Il Satyricon rappresenta il vertice più alto del realismo letterario antico: è una rappresentazione viva e diretta di ambienti sociali umili, marginali e anche sordidi, e di un complesso di comportamenti che si collocano nella sfera più bassamente materiale della vita (sesso, cibo, denaro,…).La realtà è fatta di credulità, malizia, sensualità incontrollata, avidità, slealtà, intrigo e bassezze di ogni tipo. Quando si creano delle tensioni psicologiche e sentimentali tra i personaggi che minacciano di diventare serie, c’è una via di fuga: si guardano negli occhi, si leggono dentro e scoppiano in una risata liberatoria, come se Petronio volesse dirci che in un mondo che non riesce a conservare i suoi valori, in un mondo degradato come quello in cui vive, non c’è vera possibilità di fuga ma solo di consapevolezza.
torna all’indice di Ars amatoria tesina per liceo linguistico di Nicola Diomaiuto, disponibile anche in formato doc per word