Ecomafia
2 Aprile 2023La questione meridionale ha origine remote
2 Aprile 2023Ricerca scolastica su Guernica di Picasso, dalla tesina sulla Mafia di Vittoria Zorino I.C. sant’EUFEMIA-SINOPOLI-MELICUCCA’
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “GIUSEPPE CAPUA” MELICUCCA’
ALUNNA: VITTORIA ZIRINO CLASSE: TERZA F TESINA ESAME CONCLUSIVO PRIMO CICLO, TITOLO:
LA MAFIA E LA SOPRAFFAZIONE DEI PIU’ DEBOLI
A.S. 2019/2020
Arte
Guernica
Pablo Picasso è un pittore e scultore spagnolo di fama mondiale, considerato uno dei protagonisti assoluti della pittura del XX secolo.
Picasso è stato un artista innovatore e poliedrico, che ha lasciato un segno indelebile nella
storia dell’arte mondiale per esser stato il fondatore, insieme a Georges Braque, del Cubismo.
Dopo aver trascorso una gioventù burrascosa, ben espressa nei quadri dei cosiddetti periodi blu e rosa, a partire dagli anni venti del Novecento conobbe una rapidissima fama: tra le sue opere universalmente conosciute troviamo “Les demoiselles d’Avignon” e “Guernica” .
Guernica ritrae e simboleggia l’efferatezza della guerra e in particolare del primo bombardamento della storia dell’umanità: quello della città spagnola di Guernica.
Da qui deriva il nome del quadro. Essa fu la prima città a subire un bombardamento aereo durante la Guerra civile spagnola, il 26 aprile del 1937.
La Mafia usò le bombe per sottomettere lo Stato italiano nelle stragi di Capaci, Via D’Amelio, Roma, Firenze e Milano (1992-93).
Così Hitler le usò per sottomettere lo stato spagnolo contro i repubblicani di estrema sinistra.
Ciò che accomuna i due eventi è la voglia di sopraffazione, ovvero vincere chi è considerato più debole tramite i metodi più violenti.
Picasso decise di descrivere questo episodio dipingendo un quadro di ampie dimensioni: tre metri e mezzo di base per un’altezza di otto.
Il quadro è stato realizzato utilizzando la tecnica cubista.
Lo spazio e la prospettiva non ci sono e al loro posto appare un’esplosione di frammenti che simboleggiano la
forza distruttiva del bombardamento in cui i brandelli dei corpi esplodono e diventano una confusione di orrore e morte.
I colori sono cupi come se tutto fosse polvere e distruzione senza luce né speranza.
Lo spazio dell’opera è l’interno di un’abitazione, ce lo fanno intuire il lampadario domestico e la finestra a destra.
Al centro è posto un cavallo, che simboleggia il popolo, con un’espressione di pazzia e terrore e all’interno della sua bocca c’è una bomba che deve ancora esplodere.
A sinistra c’è la testa di un toro che simboleggia la Spagna ferita da questo ignobile attacco; poi vi sono corpi di donne, uomini e bambini contorti e massacrati dalle esplosioni.
A terra disteso vi è anche un soldato con una spada spezzata a simboleggiare la fine della guerra in cui i soldati si scontravano contro i loro nemici.
Anche lui è caduto sotto il bombardamento, ma in mano ha un fiore: è un simbolo di speranza e di pace.
Forse la scena più atroce è una madre che tiene tra le braccia il corpo del figlio privo di vita.
La persona con la lanterna, che emerge nella scena del dipinto, simboleggia l’Europa
(Inghilterra, Francia e Unione Sovietica) che illumina e osserva con dolore e disperazione i civili spagnoli sterminati senza pietà dai bombardamenti nazisti.
Nella parte terminale di destra notiamo l’inquietante presenza del fuoco: lingue di fuoco che si sprigionano dalle case bombardate e che colpiscono anche un uomo che grida e tenta di fuggire.
Il dipinto venne ospitato per molti anni al Museum of Modern Art di New York e ornò in
patria, a Madrid, nel 1981 a otto anni dalla morte dell’autore.
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