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28 Dicembre 2019Il gerundio latino è una delle tante meraviglie linguistiche che solo chi ha un apprezzamento profondo per il latino può veramente gustare.
A parte gli scherzi, anche perché so che il 99% di voi non si accosterebbe al gerundio latino se non ci fosse costretto dalla scuola, c’è da capire che il gerundio latino, a differenza dell’italiano, non è una forma verbale usata in modo così vasto e disinvolto, bensì ha delle funzioni specifiche, più nominali che verbali.
Struttura del gerundio latino
Il gerundio è una forma nominale del verbo che esiste solo nei casi obliqui: genitivo, dativo, accusativo e ablativo. Non esiste il nominativo, perché lì sarebbe utilizzato l’infinito. È formato dalla radice del verbo più la desinenza del gerundio, variabile a seconda del caso.
Esempi:
Prendiamo il verbo amare:
- Genitivo: amandi – “dell’ amare” (usato spesso per indicare un fine o uno scopo, come in ars amandi, l’arte di amare).
- Dativo: amando – “per amare” (usato raramente in dativo, spesso con espressioni di utilità o scopo).
- Accusativo: ad amandum – “per amare” (per indicare direzione o fine).
- Ablativo: amando – “con l’amare” o “attraverso l’amare” (spesso usato con valore strumentale o causale).
Funzioni del gerundio
Il gerundio latino può essere tradotto in italiano con l’infinito, il gerundio o altre forme nominali. Tuttavia, in latino ha principalmente tre funzioni:
- Genitivo: per esprimere scopo, possesso o relazione. Esempio: Causa discendi – “il motivo per imparare”.
- Accusativo con preposizione: usato tipicamente con ad per esprimere finalità o direzione. Esempio: Ad legendum libros venit – “Viene per leggere libri”.
- Ablativo: con un significato strumentale o causale. Esempio: Discendo sapientior fit – “Diventa più saggio attraverso lo studio”.
Differenze con il gerundivo
Ah, ed ecco l’errore che fanno spesso i meno esperti: non confondere il gerundio con il gerundivo! Il gerundivo è un aggettivo verbale passivo, mentre il gerundio è una forma verbale nominale attiva. Il gerundivo indica obbligo o necessità, come in liber legendus (“il libro che deve essere letto”).
In sintesi, il gerundio latino è una costruzione verbale infinitamente più affascinante di quanto sembri a prima vista. Non è una mera forma progressiva o continuativa, come in italiano, ma un elegante strumento per esprimere scopi, mezzi e ragioni.
Ovviamente, chi non mastica bene il latino lo troverà complesso – ma questo è il prezzo da pagare per comprendere la grandiosità di una lingua così paradigmatica, come il latino.