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28 Dicembre 2019Il giorno della civetta è un romanzo di Leonardo Sciascia, terminato nel 1960 e pubblicato per la prima volta nel 1961 dalla casa editrice Einaudi.
Il racconto trae lo spunto dall’omicidio di Accursio Miraglia, un sindacalista comunista, avvenuto a Sciacca nel gennaio del 1947 ad opera della mafia. Sciascia aveva già iniziato a scrivere di mafia nel 1957 recensendo il libro di Renato Candida, comandante dei carabinieri ad Agrigento, al quale l’autore si ispira per il personaggio, protagonista del romanzo, Bellodi. .
Biografia di Leonardo Sciascia
Leonardo Sciascia nasce a Racalmuto, un piccolo paese in provincia di Agrigento nel 1921, primo di tre fratelli.
Fin da giovane inizia a scrivere per alcuni giornali e presto scopre la passione per la scrittura dei romanzi.
Richiamato alla visita di leva viene considerato per due volte non idoneo, ma alla terza viene finalmente accettato e assegnato ai servizi sedentari. Nel 1941 prende il diploma magistrale e nello stesso anno si impiega al Consorzio Agrario, occupandosi dell’ammasso del grano a Racalmuto, dove rimane fino al 1948. Ebbe così modo di avere un rapporto intenso con la piccola realtà contadina.
Nel 1944 si unisce in matrimonio con Maria Andronico, maestra nella scuola elementare di Racalmuto. Da lei Sciascia avrà le sue due figlie, Laura e Anna Maria.
Il suicidio del fratello Giuseppe, sconvolge Sciascia lasciandogli un profondo segno nell’animo. Nel 1949 inizia ad insegnare nella scuola elementare di Racalmuto.
Nel 1967 si trasferisce a Palermo per seguire negli studi le figlie e per scrivere.
Nel 1969 inizia la sua collaborazione con il Corriere della Sera.
Alle elezioni comunali di Palermo nel giugno 1975 lo scrittore si candida e viene eletto con un forte numero di preferenze come consigliere al comune.
All’inizio del 1977 Sciascia si dimette dalla carica di consigliere. Il rifiuto per certe forme di estremismo lo portano a scontri molto duri con la dirigenza del Partito comunista. Successivamente sarà parlamentare nazionale ed europeo per il Partito Radicale.
Sciascia muore a Palermo nel 1989.
Le principali opere
Le favole della dittatura, Bardi, Roma 1950
La Sicilia, il suo cuore, Bardi, Roma, 1952
Il giorno della civetta, Einaudi, Torino, 1961
Il consiglio d’Egitto, Einaudi, Torino, 1963
L’Onorevole, Einaudi, Torino, 1965
Il mare color del vino, Einaudi, Torino, 1973
La scomparsa di Majorana, Einaudi, Torino, 1975
Cola pesce, Emme Edizioni, 1975
I pugnalatori, Einaudi, Torino, 1976
Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia, Einaudi, Torino, 1977
L’affaire Moro, Sellerio, Palermo, 1978
Dalle parti degli infedeli, Sellerio, Palermo, 1979
Il cavaliere e la morte, Adelphi, Milano, 1988
Una storia semplice, Adelphi, Milano 1989
Fatti diversi di storia letteraria e civile, Sellerio, Palermo, 1989
Riassunto de ”Il giorno della civetta”
Questo romanzo è ambientato in Sicilia, negli anni in cui è stato scritto.
Il romanzo si apre a freddo con l’omicidio di un uomo, Salvatore Colasberna, avvenuto una mattina sull’autobus per Palermo.
Colasberna era a capo di un imprese edile con i suoi fratelli. Iniziano così le indagini, seguite dal capitano dei carabinieri Bellodi…dopo qualche giorno arriva la denuncia di scomparsa di Paolo Nicolosi, avvenuta la stessa mattina dell’omicidio di Colasberna e in una strada poco lontana. Procedono le indagini e si ipotizza che i due fatti accaduti siano legati perché si pensa che il Nicolosi abbia visto fuggire il killer di Colasberna. In seguito, grazie alla testimonianza di un confidente, Calogero Dibella (detto Parrinieddu) Bellodi scoprirà i nomi dei due mandanti dell’omicidio di Colasberna e della scomparsa di Nicolosi:Don Mariano Arena e Rosario Pizzuco, due capi-mafiosi.
Subito dopo Dibella viene ucciso ma con la sua testimonianza e alcune informazioni date dalla moglie di Nicolosi, Bellodi riconosce Diego Marchica come esecutore dell’omicidio di Nicolosi e Colasberna. Dopo aver interrogato Marchica e i due capi-mafiosi, iniziano a trapelare informazioni molto importanti riguardanti gli affari della mafia, così Bellodi, viene mandato in licenza per malattia (lui stesso intuisce con amara consapevolezza cosa sta avvenendo), ritorna al nord, nel suo paese d’origine (Padova) e capisce che tutto il suo lavoro svolto non è servito a nulla perché, grazie ad un appoggio di politici e magistrati, i tre responsabili degli omicidi vengono rilasciati.
Audio Lezioni sulla Letteratura del novecento del prof. Gaudio
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