FAHRENHEIT 451 – tema
29 Aprile 2012ZANNA BIANCA – analisi
29 Aprile 2012Compito: ” Cominciarono a risalire velocemente verso
l’alto, mentre una luce verde e calda si intravedeva su di loro, sempre più vicina…”
Continua tu immaginando in quale luogo finiscono Polly e Digory e cosa accade loro.
Erano riemersi dallo stagno e si trovavano nella foresta di mezzo, li accolse il solito silenzio caldo e la luce sfavillante del sole che filtrava tra i fitti alberi.
– Si! Ce l’abbiamo fatta! – esclamò Digory
– Già, ma ora torniamo a casa, non mi va più di stare qui – aggiunse Polly, che, dopo diverse discussioni ebbe la meglio.
Si avviarono verso lo stagno che li avrebbe riportati a casa, ma non trovarono la segatura della matita che Digory aveva lasciato come riconoscimento.
Un brivido percorse la schiena dei ragazzi.
Digory non era così traumatizzato, voleva conoscere altri mondi, andare ad esplorare altri posti, però il pensiero di non tornare più a casa non lo tranquillizzava molto.
– E ora che facciamo? – chiese Polly con voce tremante.
– Penso che dovremo saltarci dentro, in fondo dovrebbe essere questo lo stagno – disse Digory non così sicuro di quello che diceva.
Così infilarono gli anelli gialli, si strinsero la mano e … – Uno, due, tre, via! – saltarono dentro lo stagno con il cuore in gola.
La luce verde sopra la loro testa si allontanò sempre di più, fino a scomparire.
Davanti a loro non c’era lo zio Andrew e lo studio come si aspettavano, ma i loro piedi affondavano su una sabbia finissima e insolitamente bianca.
I loro occhi si perdevano all’orizzonte, dove si estendeva l’acqua cristallina di un mare trasparente come il vetro.
Il sole stava tramontando, ma il caldo si faceva sentire lo stesso. Il cielo si tingeva di scuro e si riempiva di stelle insolitamente arancioni, i ragazzi notarono subito le tre l’une sfavillanti nel cielo.
Polly e Digory restarono per un po’ di tempo in piedi sulla spiaggia ad ascoltare i rumori della vegetazione dietro di loro.
Erano ancora là, imbambolati a guardare le onde del mare, quando una nave splendente più delle stelle e delle l’une si avvicinò sempre di più, fino ad arrivare sulla spiaggia.
Una donna rivestita di luce scese dalla nave argentea; aveva la pelle candida come la neve, i capelli soffici come nuvole, il vestito raggiante come il sole e la voce dolce come zucchero filato.
Assomigliava stranamente a Jadis, ma pareva più buona. La donna si avvicinò ai ragazzi e sussurrò – Salve viaggiatori, io sono Selena.-
Digory ancora intontito balbettando presentò la sua amica. Selena sorrise dolcemente e chiese a Polly di raccontare di come fossero arrivati in quel luogo. Polly iniziò a narrare le loro vicende, ma quando nominò il nome Jadis, il suo volto si impietrì e disse – Ragazzi mi dovete portare da lei, ho da sbrigare qualche faccenda familiare.- Digory era perplesso, infatti come avrebbe fatto Selena senza l’anello verde? A questo unto Polly decise di restare in quel mondo ed aspettare che Digory e Selena ritornassero
Tutto era pronto, Polly aveva dato i suoi anelli a Selena ed erano pronti a partire – Uno, due, tre, via!- infilarono gli anelli verdi e si ritrovarono nella foresta di mezzo ma, ad un tratto, Digory esclamò
– Polly che ci fai qui ? –
– Questa è la magia degli anelli, non finisci mai di scoprire cose nuove- aggiunse Selena con un tono di voce saggio.
Polly era arrivata alla terra di mezzo perché tenendo per mano Digory era come se anche lei avesse infilato un anello.
Poi aggiunse – Presto andiamo, non c’è tempo da perdere, devo assolutamente vedere Jadis-.
Polly e Digory erano confusi, ma senza esitare si presero per mano e si diressero verso lo stagno: in un batter d’occhio scomparvero e si ritrovarono ancora in quel posto orribile.
In lontananza scrutarono una sagoma; non poteva che essere Jadis.
Appena Selena l’avvistò, si diresse verso di lei a gran passi e anche Jadis fece lo stesso.
Ora che erano insieme si notava ancor di più la loro somiglianza.
Polly e Digory non fecero neanche in tempo a girarsi per guardare il mostruoso paesaggio che le due stavano già litigando.
– Presto ragazzi, andate via, sta pronunciando la parola deplorevole – gridò disperatamente Selena. Polly e Digory si misero gli anelli gialli senza accorgersi che avevano al dito quelli verdi.
Di colpo i ragazzi scomparvero; sopra di, oro non c’era la solita luce verde e calda, non c’èra nulla… improvvisamente si ritrovarono nello studio dello zio: erano a casa!
Finalmente la loro avventura era finita, ma nessuno può sapere cosa gli avrebbe riservato il futuro: forse sarebbero ritornati in quei mondi o forse no.
Ora pensavano solamente che un po’ di riposo gli avrebbe fatto solo bene.