Nicola Mastronardi
27 Gennaio 2019I nostri giorni proibiti
27 Gennaio 2019E’ un’ardua impresa sia stabilire una data d’inizio del movimento romantico sia dargli una definizione (Paul Valery: bisognerebbe aver perso ogni intelligenza e rigore mentale per poter osare definire il romanticismo”).
In generale si può dire che il Romanticismo capovolge una cultura artistica e letteraria millenaria: l’arte che fino ad allora era concepita come mimesi della realtà o come espressione di una realtà idealizzata ed archetipica, diventa espressione dell’interiorità del singolo artista; questa rivoluzione è la premessa per tutta l’arte contemporanea.
- Datazione: si diffonde in Europa tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800, dapprima con quelle forme sporadiche e di passaggio che abbiamo denominato come preromantiche.
Si afferma per primo in Germania e in Inghilterra durante le campagne Napoleoniche, per passare poi alla Francia e infine all’Italia.
I manifesti del movimento aiutano a tracciare le caratteristiche, ma non servono ad identificare una data d’inizio, dal momento che sono spesso molto posteriori alla piena affermazione del movimento stesso. I principali manifesti sono:
- La rivista Atheneum” dei fratelli Shlegell in Germania (1798);
- de l’Alemagne” (a proposito della Germania) in Francia (1813);
- introduzione al Cromwell” (tragedia di Victor Hugo) in Francia (1827);
- the Lyrical Ballads” di Worsworth e Coleridge in Inghilterra;
– il Romanticismo come reazione alla cultura francese: in molti sostengono che il Romanticismo, nato durante le campagne napoleoniche, si proponga di contrapporsi alla cultura francese illuminista, attraverso una cultura antipodale: una filosofia antilluminista e una forma anticlassica. Esso infatti si afferma inizialmente proprio nei paesi più coinvolti dalle guerre napoleoniche.
Isaia Berlin, il maggiore interprete del Romanticismo, autore del saggio le radici del Romanticismo”, sostiene che la componente antifrancese risvegliata dalle campagne napoleoniche risalga in realtà alla Guerra dei Trent’anni (conclusa nel 1648 con la pace di Westfalia).
– antropologia romantica: il Romanticismo si oppone all’astrattezza dell’approccio illuminista, che indagava in termini universalistici ed archetipici l’uomo-umanità.
I romantici al contrario studiano l’uomo individuo nella sua contingenza e precarietà storica. Se gli illuministi focalizzavano il loro interesse sulla razionalità, che è la componente umana che più si presta ad una universalizzazione, i romantici privilegiano la componente sentimentale, che più di tutte distingue il singolo dagli altri uomini.
– anticlassicismo: l’illuminismo aveva scelto come veicolo per i suoi ideali la forma classica, da sempre considerata come espressione della razionalità umana (il classicismo è una tendenza artistico-letteraria che individua il grado di eccellenza nei modelli del passato e pertanto presuppone sempre una precettistica; l’artista deve conformarvisi); il romanticismo al contrario esalta l’originalità del singolo artista.
Chiaramente l’interesse verso l’uomo-individuo e l’esaltazione dell’originalità in campo formale sono strettamente collegati.
– interesse verso storia e tradizione popolari: una conseguenza diretta dell’interesse verso l’individualità è la messa in valore delle coordinate storiche e geografiche che partecipano a rendere l’uomo considerato unico e irripetibile. Pertanto si diffonde, novità assoluta, lo studio delle tradizioni popolari e folcloristiche dei vari paesi.
Questo porterà anche ad un’elaborazione più consapevole del concetto di nazione.
In opposizione al classicismo illuminista, l’epoca più studiata dai romantici è il Medioevo, periodo in cui si colloca la nascita delle tradizioni peculiari di ciascuna nazione (prima infatti l’Impero romano aveva uniformato almeno parzialmente tutta l’Europa).
Molti in questo periodo scrivono opere ispirate al folclore del proprio paese (si pensi al Burger, uno studioso di tradizioni popolari, al Brentano, ai fratelli Grimm).
– Modalità di espressione dei sentimenti: i poeti romantici esprimono la loro insofferenza nei confronti della realtà circostante attraverso due topoi”:
- sensucht” (nostalgia) è la tensione verso una meta che si sa irraggiungibile;
- la paura verso un mondo che si percepisce come ostile.
L’artista romantico da espressione ai sentimenti, alle paure e agli incubi dell’inconscio come mai era stato fatto prima (NB: il concetto di inconscio non era ancora stato definito da Freud, ma si conosceva empiricamente da sempre); Si pensi ai dipinti del Fusli, un pittore anglo-svizzero.
Due sono le figure di poeta romantico:
- il poeta sentimentale che esprime la sua incapacità di inserirsi serenamente nella società e nella realtà circostante e la sua insaziabile tensione verso un altrove utopico ed irraggiungibile; questo altrove viene a volte identificato con l’Oriente, un luogo dove si ritiene possibile il ritorno dell’età dell’oro e dello stato di natura, altre volte con il Medioevo (specialmente l’età comunale; diventa anche utopia politica);
- il poeta vate, che si considera dotato di una sorta di spirito profetico in base al quale si sente autorizzato a porsi come guida di una nazione; chiaramente questo tipo di poeta si trova maggiormente nei paesi bisognosi di unità nazionale (Italia e Germania).
Anche per il Romanticismo ha senso parlare di polivalenza ideologica, soprattutto in ambito politico: sono romantici sia i liberali promotori delle rivoluzioni quarantottine (trovano l’utopia nel Medioevo comunale), sia i reazionari, i legittimisti, fautori delle restaurazioni (Medioevo dell’Impero e della Chiesa).
–Alcune opere del romanticismo europeo: alcune opere hanno plagiato la mente dei lettori apportando concreti cambiamenti; descriviamo di seguito le caratteristiche principali dei protagonisti di alcune opere:
· Renato” di Chateau Briand (1802): il disperato passivo che in qualche modo si compiace della sua sofferenza;
· Obermann” di Senancour (1804): l’infelice, incapace di avere un rapporto cordiale con gli altri uomini, che si inorgoglisce di ciò perché lo ritiene un segno della sua eccezionalità; si deve a quest’opera un contributo alla riscoperta del paesaggio alpino: il protagonista, egotista morboso si rifugia in montagna e passeggia solitariamente (la montagna non è solo un luogo che isola, ma anche metafora di superiorità);
· Aroldo”poema di Byron (1812-16-18): un personaggio simile a quelli degli Sturmer caratterizzato da unisterica volontà d autoaffermazione, ostile nei confronti di una società civile considerata ipocrita, portatore di un nichilismo generalizzato. E’ l’angelo caduto, la persona migliore potenzialmente distrutta da ciò che gli sta intorno.
· Adolfo” di Benjamin Constant: è un romanzo in parte autobiografico in cui l’autore scava nell’animo del protagonista alla ricerca di tutti i grovigli sentimentali irrisolti.