La prosa del duecento
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28 Dicembre 2019Nell’Aulularia di Plauto, uno dei momenti chiave della trama è la decisione di Strobilo, il servo di Liconide, di rubare il tesoro di Euclione.
Questo atto riflette il ruolo classico del servo astuto nella commedia plautina, un personaggio che spesso riesce a ingannare i suoi superiori grazie alla sua astuzia e ingegnosità.
Strobilo e il furto del tesoro
Strobilo, come molti servitori nella commedia latina, è il vero motore delle azioni pratiche. Liconide, il giovane padrone di Strobilo, è innamorato di Fedria, la figlia di Euclione, e intende sposarla dopo averla sedotta. Strobilo, nel suo ruolo di aiutante furbo, cerca di favorire il suo padrone e di sfruttare la situazione a suo vantaggio.
Quando Strobilo scopre che Euclione ha nascosto una pentola piena d’oro, elabora un piano per appropriarsene. Questo progetto si inserisce perfettamente nella tradizione della commedia latina, dove il servo spesso incarna l’astuzia e la capacità di manipolare gli eventi, in netto contrasto con la goffaggine o la paranoia dei padroni.
Il monologo del servo
Il momento in cui Strobilo medita il furto è rappresentato in un monologo, in cui il personaggio riflette sul modo migliore per rubare il tesoro di Euclione. La scena è costruita con grande comicità, poiché lo spettatore sa già quanto Euclione sia ossessionato dal proteggere la sua pentola d’oro. Strobilo si presenta come un maestro dell’intrigo, capace di sfruttare la situazione per ottenere un guadagno personale.
Temi associati al furto
- Astuzia servile: Il furto meditato da Strobilo incarna il tema dell’astuzia dei servi, un elemento tipico delle commedie di Plauto. Il servo, spesso più intelligente e intraprendente dei padroni, diventa l’artefice delle soluzioni e delle trame.
- Critica sociale: Il furto del servo può essere interpretato come una sovversione temporanea dell’ordine sociale. Sebbene i servi siano subordinati ai loro padroni, il successo delle loro macchinazioni in commedia riflette una momentanea inversione dei ruoli, dove il servo si rivela più capace e intraprendente dei suoi superiori.
- Avarizia: Euclione, accecato dall’avidità e dalla paranoia, perde il contatto con la realtà, il che lo rende vulnerabile al furto. Strobilo rappresenta l’opposto, la persona che sfrutta l’avidità di Euclione per i propri fini.
Il furto nella struttura della commedia
L’idea del furto diventa anche un dispositivo drammaturgico che spinge la trama verso il suo culmine. Il tesoro rubato e poi ritrovato è un elemento di svolta che permette di risolvere la tensione tra i personaggi, portando alla conclusione (purtroppo perduta) della commedia, in cui probabilmente Euclione, ormai stanco e sconfitto dalla sua stessa ossessione, acconsente al matrimonio di Fedria con Liconide, rinunciando infine al tesoro come dote.
Conclusione
La meditazione del furto da parte di Strobilo nell’Aulularia è un perfetto esempio del ruolo del servo astuto nelle commedie plautine. Attraverso il furto, Plauto non solo crea momenti di grande comicità e tensione, ma mette in scena anche una critica sociale sull’avidità e sui rapporti di potere, ribaltando temporaneamente le convenzioni sociali per far emergere una realtà in cui l’astuzia e l’intraprendenza hanno la meglio sul denaro e lo status.