Prima dei vedutisti, il paesaggio poteva avere un senso allegorico, come negli Affreschi del buono e del cattivo governo di Lorenzetti a Siena, o essere un quadro dettagliato di scene particolari, come in alcuni quadri di pittori fiamminghi.
Caspar van Wittel
Caspar van Wittel è un pittore olandese, che eredita il gusto del particolare del vedutismo nordico e lo esporta in Italia, dove questo tipo di pittura avrà uno sviluppo notevole nel settecento, grazie anche alla camera ottica.
La camera ottica
L’uso della camera ottica è testimoniato dai tempi di Aristotele, del medioevo arabo e di Leonardo, ma la tecnologia divenne più agile e trasportabile nel settecento, quando si crearono anche camere ottiche portatili.
Spesso i vedutisti veneti partivano da una bozza di paesaggio creata proprio con l’utilizzo di una camera ottica.
Elementi della camera ottica sono il foro dal quale penetra la luce, che proietta un’immagina capovolta sulla parete opposta rispetto al foro. Attraverso un gioco di specchi a 45 gradi l’immagine può essere proiettata non più capovolta su un vetro smerigliato, sul quale il pittore, appoggiando un foglio molto sottile, può operare ricalcando i contorni.
Ma questo non significa che i vedutisti siano degli artigiani copiatori.
Il Grand Tour
Turisti spesso di grande prestigio giungono a Venezia, come in tutte le città d’arte d’Italia. Il Grand Tour, così si chiamava il fenomeno, favorì lo sviluppo del vedutismo, perché soprattutto gli inglesi, presenti anche con una cospicua comunità a Venezia, molto interessati alle città d’arte italiane desideravano riportare in patria una testimonianza delle cose viste.
Anche questo, però. non vuole dire che i vedutisti siano artisti di strada.
Valore artistico dei vedutisti
Infatti, il valore dei vedutisti, oltre l’indubbia maestria pittorica, è dato
Le macchiette e la vita quotidiana
Le macchiette sono le figure umane appena tratteggiate, anche se in alcuni quadri, come gli Spaccapietre di Canaletto, oppure nei dettagli dei gondolieri, si osserva un’attenzione per il lavoro che sarà poi sviluppata nell’ottocento da correnti quali i macchiaioli.
Il capriccio
Pur lontani dallo sfarzo e dagli eccessi barocchi, talvolta accanto alla rappresentazione oggettiva della realtà affiancano elementi soggettivi, ad esempio l’accostamento di due monumenti che nella realtà sono più distanti tra loro.
Il Capriccio, così viene definita questa “licenza artistica”, è la tecnica degli accostamenti fantasiosi di monumenti o addirittura della invenzione di sana pianta di essi, al fine di rappresentare in maniera più originale la realtà, poiché ritengono arido e meccanico il fermarsi al dato oggettivo e scientifico.
Canaletto, Bellotto e Guardi
Da questo punto di vista il Canaletto (1697 – 1768), che pur occasionalmente realizza questi accostamenti “creativi”, è il più classico dei vedutisti, nel senso proprio della rappresentazione illuminista-sensista della realtà senza fronzoli, mentre suo nipote Bernardo Bellotto (1722 –1780), che viaggiò molto, e Francesco Guardi (1712 – 1793) sono in un certo senso più romantici, cioè sono portati anche a rappresentare la realtà in un modo meno oggettivo, più soggettivo, emotivo, fantastico, quasi preottocentesco.
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