Equazioni di Maxwell
11 Marzo 2019TERZE PROVE INTERDISCIPLINARI
11 Marzo 20192001
Leggo sul Corriere di Ravenna con titolo a tutta pagina, “In prima linea contro la droga”. Leggendo poi l’articolo c’è da rimanere allucinati e sconvolti, particolarmente pensando che certi progetti e certi obiettivi sono approvati e finanziati a livello regionale. Personalmente avrei sostituito il titolo “In prima linea per favorire la droga”. Infatti quando si legge nell’articolo “la lotta contro le droghe si vince solo con l’ informazione” credo che non ci possa essere affermazione più assurda. Non hanno bisogno i giovani di informazione perché conoscono benissimo gli effetti che la droga produce e non la evitano perché non credono più nella vita e particolarmente non hanno ottimismo per quanto riguarda il loro futuro. La lotta alla droga si vince solo con un discorso serio e preventivo proponendo politiche sociali che facciano sentire al cittadino e particolarmente al giovane il senso della sua creatività, il senso della sua autogestione e ritrovi di conseguenza la gioia del vivere. Purtroppo (e lo affermo anche come membro della Consulta Ministeriale degli Affari Sociali) le politiche sociali sono completamente assenti dall’ ordinamento socio-politico del nostro paese. Quello che predomina è una forma di assistenzialismo caritativo: l’uomo vero rifiuta la carità, non vuole l’elemosina che lo fa sentire un “poverino”. Vuole delle delibere che gli offrano la possibilità di divenire gestore diretto della sua vita (in collettivo) in coordinamento con altri facendo nascere una dinamica di gruppo autogestito. La parola autogestione terrorizza qualsiasi persona che si trova insediata in posizione di potere perché lo costringe ed lo implica a rivedere il suo comando per mettersi concretamente al servizio del cittadino. Se poi vogliamo considerare che questa necessità è di ogni individuo a maggior ragione e più grave diviene il problema quando si tratta di giovani. Ecco dove nasce l’azione sconvolgente: il giovane che si sta preparando a crescere, a maturare ad affrontare il suo futuro viene sconvolto e confuso da input che non sono per niente chiari ma favoriscono grossa confusione e non capacità di definire concretamente il proprio cammino. Oggi si parla tanto di caduta dei valori: è logico e comprensivo che succedano fatti sconvolgente come quelli di Novi Ligure, come quelli di Ostia e tanti altri, perché il giovane che compie tali atti non è psicotico, ma è confuso e sconvolto da un mondo disumano e anacronistico che non gli da la possibilità di poter discernere con senso di responsabilità il suo modo di comportarsi. Riflettano i politici e seriamente comincino a pensare a quali sono i veri e reali interessi dei cittadini. E’ inutile che si parli e ci si preoccupi delle reazioni della base per il G8 di Genova: la base ma in particolare i giovani sono stanchi della realtà di oggi. Non è giusto che manifestino la loro stanchezza con la violenza e l’aggressione perché il potere considererebbe soltanto questa e non considererebbe le loro necessità e si verrebbe a giustificare la repressione del potere. Se oggi vogliamo che ritorni la pace non solo per l’Italia ma per il mondo (perché questa realtà non è solo nostra ma mondiale) dobbiamo prendere atto che la soluzione sta solo nel ridimensionamento del potere per portarlo ad una funzione di servizio alla base.
Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo
Il presidente (don Ulisse Frascali) via 56 Martiri 79 48100 RAVENNA tel. 0544/61083 fax: 0544/61379