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27 Gennaio 2019relazione di Galli Francesco della classe I F sul libro L’amico ritrovato di Fred Uhlman
Titolo e genere: L’amico ritrovato, romanzo storico
Autore: Fred Uhlman. Egli nacque a Stoccarda nel 1901 e morì a Londra alla veneranda età di ottantaquattro anni. A sedici anni, dovette lasciare la Germania e si rifugiò in Inghilterra; qui, ospite di parenti, completò gli studi conseguendo la laurea in legge ed iniziando una fortunata e lucrosa carriera di avvocato. Ebbe una vita avventurosa che lo portò a trasferirsi in Francia e in Spagna. Fred Uhlman scrisse, tra gli altri libri, un’autobiografia (Storia di un uomo”), ma la sua opera più grande è L’amico ritrovato”, ambientato nei luoghi dove l’autore trascorse l’infanzia. L’importanza e il successo di questo libro sono confermati da una frase che l’autore stesso disse prima di morire: Si può sopravvivere con un solo libro”.
Riassunto: Il libro parla di Hans, un ragazzo ebreo, che durante uno dei tanti monotoni giorni di scuola, vede la vita cambiare davanti ai suoi occhi. La prima scossa” avviene quando Konradin von Hohenfels, il rampollo di una tra le più prestigiose famiglie tedesche, entra a far parte della sua classe. Hans, dopo aver conquistato la stima del barone mettendosi in mostra di fronte a lui, capisce che con Konradin vive un rapporto che va ben oltre il salutarsi fuori da scuola”, sembra quasi che i due siano la stessa persona. Hans, che è stato solo per molti anni, non vuole perdere questo importante rapporto; cominciarono però a verificarsi delle incomprensioni tra i due che portano alla rottura della loro amicizia. La goccia che fa traboccare il vaso è l’indifferenza che Konradin ha nei confronti di Hans durante uno spettacolo all’opera: pur avendolo incontrato per ben due volte, egli non da segno di riconoscerlo. Ciò scatena una discussione tra i due che portò alla luce la maggior preoccupazione di Hans, poi confermata: i genitori di Konradin non potevano soffrire gli ebrei in quanto li consideravano una minaccia” per il loro sangue tedesco. Questa ostilità si estese anche ai compagni di classe del protagonista, che cominciarono ad emarginarlo e a deriderlo. I genitori di Hans decisero di farlo partire per l’America, dove sarebbe stato al sicuro dal razzismo. Egli visse lì per trent’anni senza aver notizie dei suoi ex compagni, quando un giorno gli giunse notizia del suo passato: la sua vecchia scuola voleva erigere un monumento agli studenti morti in guerra. Con la lettera arrivò anche un elenco dei compagni scomparsi: e leggendo il nome Konradin von Hohenfels capì che il suo amico non lo aveva tradito: era stato giustiziato per aver cercato di uccidere Hitler.
Personaggi primari:
Hans: un ragazzo come tanti altri con l’unica colpa di essere ebreo in un clima filo-nazista. Pensa di aver trovato in Konradin la sua anima gemella”, ma le sempre più incombenti segregazioni razziali sommate alle incomprensioni, portano alla loro inevitabile separazione.
Konradin: ricco tedesco abituato ad una vita diversa” e migliore da quella degli altri grazie al suo titolo nobiliare, trova in Hans l’amico del cuore che ha sempre sperato di avere. Purtroppo a causa dell’intolleranza dei genitori riguardo alle origini ebree di Hans, i due furono costretti a separarsi. Konradin, però, dimostrò di essergli rimasto fedele fino alla fine, facendosi giustiziare per aver tentato l’uccisione di Hitler.
Spazio: La maggior parte dei luoghi presenti nel libro fanno da sfondo, ad esempio la città di Stoccarda e New York, ma alcuni acquisiscono un’importanza rilevante: la casa di Konradin e la scuola, che rappresentano il disprezzo verso gli ebrei; la prima in modo più esplicito, con le minacce fatte direttamente ad Hans dai suoi compagni, la seconda come un odio nascosto che aspetta solo il momento giusto per rivelarsi, interpretato dai genitori che di Konradin che obbligano lo stesso a rompere il rapporto con Hans.
Stile: L’autore utilizza un linguaggio comprensibile, però sono presenti nel testo alcune frasi e parole in tedesco e in latino che mi sono incomprensibili singolarmente, ma deducibili dal contesto. Il registro utilizzato dall’autore è colloquiale.
Tematiche: Il libro mi ha fatto riflettere sul nazismo e le sue forme di espressione (razzismo, segregazione razziale,) visto con gli occhi di un ragazzo che ha dovuto abbandonare tutto pur di sopravvivere. Altro importante tema trattato è quello dell’amicizia, intesa come un’esperienza importante e costruttiva nella formazione dell’uomo, e non come una convivenza forzata” che può essere presente, per esempio, tra due compagni di classe.
Tempo: Tutta la vicenda si svolge in una trentina danni ed il libro si può dividere in due grandi parti: l’adolescenza e la maturità del protagonista. Il racconto, però, si sviluppa soprattutto nella prima parte.
Tecniche: Discorso diretto e discorso indiretto si equivalgono in questo libro, che è dominato principalmente dai monologhi interiori e dalle riflessioni del protagonista.
Narratore: Il narratore è esterno, però azzarderei a dire che il narratore è il protagonista, in quanto nel libro tutti gli eventi che accadono sono visti con i suoi occhi.
Commento: Questo bellissimo e significativo libro mi è piaciuto soprattutto per il messaggio che ci vuole comunicare: l’amicizia è un valore supremo che va oltre ogni ostacolo, ed anche anche per come l’autore affronta il rapporto tra i due ragazzi. Avendo letto altri libri riguardanti l’olocausto (Il diario di Anna Frank, La casa segreta,) posso intuire come Hans si sentiva e devo dire che è stata una scelta coraggiosa quella di mollare tutto per aver salva la vita. Concludendo, potrei riassumere questo libro con un famoso detto: Chi trova un amico trova un tesoro”.
Galli Francesco II F