Il libro narra la storia di Kees Popinga, uomo borghese che vive a Groninga insieme alla sua famiglia. L’azienda navale nella quale lavora fallisce a causa dei debiti. Da quel momento Kees vede il suo futuro colmo di disperazione e fallimento e così decide di non seguire più la normalità di tutti i giorni, ma di stravolgere la sua vita quotidiana, che è monotona, compiendo azioni che non ha mai fatto: fugge da Groninga, lasciando la sua famiglia e si reca a Parigi per incontrare Pamela, unentraineuse che per due anni ha desiderato e che adesso vuole sua. Ma per Pamela è solo ridicolo. Allora Popinga, molto irritato, la soffoca con un asciugamano. La polizia riesce ad individuarlo perché ha dimenticato la sua valigetta contenente documenti personali nella stanza di Pamela. Così Kees compare su tutti i giornali e diventa famoso. La sua famiglia e i suoi conoscenti pensano che il suo comportamento sia dovuto a un attacco di pazzia. Trascorre la maggior parte del suo tempo nelle birrerie e, poiché è ricercato dalla polizia, si sposta continuamente, cambiando ogni volta albergo per seminarla. Passa ogni notte con donne diverse, tra cui Jeanne Rozier che lo aiuta a nascondersi. Quando Louis, ex trafficante di cocaina, capo di una banda che ruba automobili per rivenderle e amante di Jeanne, parte per Marsiglia, Popinga ne approfitta per rivedere Jeanne. Lei però lo respinge. Allora Popinga la colpisce alla testa, facendola svenire. Per riuscire a trovare Kees, la polizia si serve di Jeanne, di Louis, che è stato arrestato, e della malavita. Ridotto in miseria e consapevole di non avere più scampo, Kees tenta il suicidio, appoggiando la testa su un binario, ma il treno non è passato di lì. Popinga, catturato dalla polizia, viene rinchiuso in un manicomio criminale.
a. Il tema centrale del romanzo è lo sconvolgimento della realtà . No, secondo me la storia di un uomo che dun tratto rompe gli argini della vita quotidiana non è verosimile, è più un racconto simbolico, che vuole insegnare una morale. Fa riflettere sul fatto che l’uomo non deve condurre una vita monotona, ma una vita ricca di avventure e di emozioni.
b. Sì, perché vuole comunicare di non gettare via” la vita, ma di viverla con tutte le sue sofferenze, ma anche con tutte le sue gioie ed è proprio la mia età durante la quale spesso i ragazzi si rovinano la vita, compiendo atti criminali.
– Un episodio che mi è rimasto particolarmente impresso è quel momento in cui un uomo, fingendosi americano, chiede a Kees di aiutarlo a comunicare con il barista del locale in cui si trovano; dopo qualche minuto l’uomo convince Kees a pranzare in un locale americano, dove lo deruba di tutti i suoi soldi. Kees solo in seguito scopre che l’uomo è un rapinatore ricercato in tutta Europa. Sinceramente, mentre leggevo questo episodio, ho avuto un momento di suspense perché ero convinta che l’Americano fosse un agente che, avendo scoperto Kees, gli avesse teso una trappola per poi arrestarlo.
– Julius de Coster è il datore di lavoro di Kees Popinga; i due fino al loro incontro al Petit Saint Georges, un locale che serviva superalcoolici, non avevano mai avuto una vera e propria conversazione. Però, proprio in quel locale, Julius, essendo ubriaco, iniziò a confidarsi con Kees, rivelandogli il fallimento della ditta in cui lavoravano, le sue intenzioni e dando addirittura a Kees consigli su come gestirsi meglio la vita in seguito. Julius è un datore di lavoro molto corrotto, avendo approfittato della ditta ed essendosi arricchito attraverso alcune speculazioni a danno della ditta. Kees invece è esattamente il contrario di Julius, perché lui è un impiegato onesto e invidiabile, dedito a lavoro e famiglia.
– Secondo me, emerge un decisivo mutamento nella personalità di Kees Popinga. Questa trasformazione di Popinga è scandita, ad esempio, quando la mattina successiva all’incontro con il suo principale Julius de Coster, comincia a rispondere male alla moglie e ad essere assente, trascurando sia lei che i figli; da quel momento diventa un’altra persona e, appena giunto ad Amsterdam, uccide Pamela, mentre il vecchio” Kees Popinga non avrebbe mai compiuto un gesto del genere. Infine il susseguirsi di tanti avvenimenti spiacevoli che lo vedevano protagonista, come aggressioni, menefreghismo verso il resto del mondo e totale indifferenza di fronte alle conseguenze per l’omicidio da lui commesso, determinano il suo cambiamento e, quindi, la nascita di un nuovo” Kees Popinga.
c. Mi è rimasto particolarmente impresso l’episodio nel quale Kees Popinga uccide Pamela, perché mi ha molto colpito l’estrema calma che prova Popinga dopo aver compiuto un atto simile.
a. L azione si svolge in Olanda (Groninga e Amsterdam), a Parigi e nei dintorni di Parigi. L’azione si svolge in luoghi diversi. Sì, si può riscontrare una prevalenza degli spazi chiusi (camere d’albergo, birrerie, bar, appartamenti). Gli spazi aperti sono luoghi della città .
b. Lo spazio può avere un significato simbolico (per esempio il protagonista collega la sua casa all’oppressione della monotonia della sua vita quotidiana).
a. La data è imprecisa, intorno al XX secolo. Ci sono alcuni riferimenti che mi permettono di capirlo: le cabine telefoniche, i taxi, il telefono, la radio, l’orologio da polso, la bicicletta, i treni a vapore e i manicomi.
b. Sì, la durata della storia si può riconoscere, ma non con precisione, circa venti – trenta giorni. Sì, gli indicatori di tempo che mi vengono forniti sono la notte tra il 23 e il 24 dicembre, la vigilia di Natale, Natale, Capodanno e la notte tre il 7 e l’8 gennaio, indizi però insufficienti per stabilire la durata della storia con precisione.
c. Sì, la narrazione procede in ordine cronologico perché sono presenti solo tre flash-back non rilevanti per la comprensione della storia (la storia del cognato di Popinga che aveva perso il lavoro in una sala daste e da quel momento lui e la sua famiglia vivevano in miseria; durante una partita di scacchi Kees aveva gettato lalfiere dell’avversario in un boccale di birra e non si era più ritrovato e un’altra volta aveva messo dello zucchero nella pentola dove coceva la minestra). No, non è tutta in flash-back. Sì, esistono anticipazioni di episodi futuri (ad esempio all’inizio l’autore introduce i personaggi della storia che si collegheranno in futuro a Kees Popinga e anticipa che in breve tempo Popinga sarebbe diventato famoso e che avrebbe compiuto qualcosa).
a. Il narratore è esterno, cioè è estraneo alla vicenda. Il narratore è sempre lo stesso.
c. Sì, il narratore è onnisciente.
a. Il linguaggio dell’autore mi pare complesso. Il lessico è adeguato a una ragazza della mia età .
b. Il testo si rivolge ad un pubblico vasto di lettori medi. L’autore fa comprendere al lettore i pensieri di Kees Popinga e il lettore riesce a capire la mentalità del personaggio anche se non ha un buon livello culturale né approfondite conoscenze psicologiche perché il testo non li richiede.
c. La generale struttura dei periodi è ipotattica, ovvero le frasi sono lunghe e complesse. Il ritmo della narrazione è lento. [correzione dell’insegnante: la sintassi è paratattica, cioè semplice, con un frequente uso di dialoghi e rapide descrizioni di ambiente, con frasi brevi e non particolarmente elaborate]
d. Sì, la struttura dei periodi e il linguaggio utilizzato cambia a seconda dei capitoli o delle sezioni narrative: infatti in alcuni capitoli è più narrativo e descrittivo e in altri è più dialogato; alcune sequenze sono di tipo descrittivo-narrativa, altre sono dialogate e molte sono di carattere riflessivo.
e. Il romanzo è costruito su molti dialoghi. Il senso di questa scelta stilistica dell’autore è di riportare l’azione in modo diretto e immediato, attraverso i dialoghi fra i personaggi.
Serena