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27 Gennaio 2019Esercizi di grammatica francese
27 Gennaio 2019
di Italo Svevo
di Antonio Abbate
TRA INETTITUDINE ED IRONIA: LA COSCIENZA DI ZENO pubblicato a Bologna nel 1923.
Italo Svevo afferma che in questo romanzo c’è minore autobiografismo, ma quest’affermazione non è del tutto attendibile, perché lo stesso Svevo in una lettera inviata ad Eugenio Montale afferma che cercava di immedesimarsi in Zeno.
La Psicologia: Bruno Veneziani seguì una terapia presso il Dr. Sigmund Freud. Italo Svevo quindi conobbe le teorie sulla Psicoanalisi del Dr. Freud, egli riteneva che la Psicoanalisi era utile per scrivere romanzi, ma che non era utile per guarire da una malattia psicoanalitica (cioè da una psicosi), infatti questo pensiero di Svevo è abbastanza frequente nel romanzo, perché appunto nella Coscienza di Zeno c’è diffidenza nei confronti della psicoanalisi sin dall’inizio, poi addirittura sembra che la terapia complichi la situazione anziché migliorarla, alla fine infatti la malattia viene vinta più grazie alla fortuna economica di Zeno che alla terapia psicanalitica. In pratica Zeno iniziò a scrivere tutti i suoi ricordi, i suoi sogni passati ecc., perché glielo aveva chiesto lo psicanalista, ma poi questi ricordi sono manipolati dallo steso Zeno, che non è attendibile, poiché spesso si contraddice.
Il romanzo si compone di 8 capitoli:
Il primo: PREFAZIO corrisponde alla prefazione del Dr. S. nel quale proprio il Dr. S. spiega che decide di pubblicare le memorie di Zeno per dispetto, perché il suo paziente (Zeno appunto) si è rifiutato di seguire la psicoanalisi.
Il secondo: PREAMBOLO: Zeno Cosini dichiara di aver iniziato a scrivere dopo aver consultato un trattato di psicoanalisi, egli quindi visto che deve sottoporsi a questa terapia decide di documentarsi sulla psicoanalisi, invece di affidarsi al dottore, quindi in pratica lui decide di fare da sé, senza affidarsi alle interpretazioni, cercando quindi di diventare in un certo senso lo psicoanalista di se stesso.
Il terzo: IL FUMO, in questo capitolo Zeno riflette sul vizio del fumo che ha preso da suo padre, tra l’altro i genitori non volevano che Zeno fumasse, e quindi lui ovviamente nascondeva le sigarette, successivamente poi, una volta scoperto che il fumo faceva male, Zeno cercò anche di smettere. Quando Zeno iniziò a fumare cominciò ad avere dei problemi fisici, e per questo anche il dottore (non lo psicanalista) gli disse che doveva smettere di fumare. L’inettitudine quindi non è tragica, ma ironica, perché lui cerca di smettere di fumare, ma non ci riesce, e tutto questo è quasi ironico o comico. Non è tragico, perché, il fumo non compromette più di tanto la sua salute. Zeno continua ad individuare un fatto, un evento particolare ecc. e a decidere che quella sarebbe stata la data della sua ultima sigaretta, ma poi non smette mai e continua a rimandare, anche se, come già detto, questa sua mancanza di decisione non ha gli effetti tragici dellʼinettitudine di Alfonso Nitti.
Il quarto: LA MORTE DEL PADRE, 15-4-1890 ore 4:30: muore mio padre U.S., dove spiega poi che U.S. sta per ultima sigaretta.
La morte del padre la vive senza consolazioni religiose. Infatti, quando morì la madre Zeno Cosini aveva 15 anni, e a quell’età lui aveva un grande considerazione della religione, mentre quando morì il padre Zeno aveva 30 anni, ed aveva da tempo perso la fede religiosa. Tra Zeno Cosini ed il padre non c’era un buon rapporto, perché il padre rimproverava spesso Zeno per la sua inettitudine. Il padre di Zeno era un borghese, commerciante, molto fortunato in affari (anche se poi Zeno sapeva che doveva la sua fortuna ad un certo Olivi, amministratore dei beni della famiglia). Un altro aspetto del padre di Zeno è che lui non s’impegnava per migliorarsi, nel senso che lui era perfettamente dʼaccordo su come l’avevano fatto, mentre Zeno Cosini cercava di fare di tutto per migliorarsi.
Il quinto: LA STORIA DEL MIO MATRIMONIO : parla del matrimonio di Zeno. Zeno Cosini in casa Malfenti, dove ci sono 4 figlie (di cui 3 in età di matrimonio), prima s’invaghisce di Ada (la più bella), ma ne sarà respinto, poi prova con Alberta (la più giovane), ma viene respinto ugualmente, e come per capriccio ci prova con Augusta (la più bruttina), che invece non lo rifiuta; il matrimonio con Augusta, però, si rivelerà felicissimo, poiché la moglie si rivelerà meno brutta e malata di quanto sembrava in un primo tempo.
Zeno non è esperto di Borsa, ma per una sua disattenzione fa un sacco di affari guadagnando moltissimi soldi. Vede poi Ada sfiorire in un matrimonio triste, che porterà Guido, il marito di Ada, al suicidio. Nel frattempo, Zeno approfitterà anche della morte di Guido per far fortuna in borsa.
Il sesto: LA MOGLIE E L’AMANTE: in questo capitolo compare un rapporto extraconiugale di Zeno Cosini con una certa Carla.
Zeno che è un inetto diverso dal Nitti e dal Brentani, riesce ad avere un rapporto extraconiugale (altro esempio di ironia sveviana) senza farsi accorgere dalla moglie. Zeno Cosini però troncherà questo rapporto, perché proprio quest’ultimo gli farà capire quanto volesse bene alla moglie.
Il settimo: STORIA DI UNʼ ASSOCIAZIONE COMMERCIALE: i rapporti tra Zeno Cosini e Guido Speier. Speier è l’antagonista di Zeno, cioè è il personaggio vincente, il personaggio che arriva laddove non può arrivare l’inetto. Guido Speier riesce quindi a sposare Ada. Ma come abbiamo detto in questo romanzo nulla è attendibile, nulla è certo, quindi anche questo personaggio mostra tutte le sue contraddizioni.
Inizialmente Zeno non poteva vedere Guido Speier (proprio perché lui gli aveva sottratto la donna che amava). L’ultima cosa che vorrebbe ad esempio sarebbe lavorare con Guido. Guido Speier fonda un associazione commerciale, facendo un ufficio con due scrivanie, e praticamente Zeno Cosini volente o nolente si ritrova ad essere socio in affari di Guido Speier (L’ironia sveviana compare anche qui). Questa società però va avanti piuttosto male,quindi Guido Speier finge di cercare di suicidarsi per far impietosire la suocera, per poter avere poi dei soldi. Questo succede, ma successivamente i due continuarono a perdere. Guido Speier quindi finse di nuovo di suicidarsi, ma questa volta però la finzione lo portò al suicidio vero e proprio. Questo suicidio porterà quindi l’associazione commerciale nelle mani di Zeno. Questo punto è molto ironico, perché Zeno che è un inetto si ritrova con unʼassociazione nelle proprie mani. Zeno sembrava il meno adatto a dirigere un lavoro del genere, ma per sua fortuna lui si rivela bravissimo. Ad esempio fa delle operazioni finanziarie che sembrano assurde, ma che hanno un successo enorme.
L’ottavo: PSICOANALISI: è il capitolo in cui Zeno prende le distanze dalla Psicoanalisi. Cioè dice cha la Psicanalisi ha miseramente fallito il tentativo di guarigione, afferma di disprezzare il Dr. S. e tutti gli Psicanalisti ecc… Zeno scrive quindi che è guarito, ma non grazie alla Psicoanalisi.
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