per il raggiungimento degli obiettivi comportamentali
Visto che, grazie alla patente a punti, è diminuito il numero degli incidenti stradali, si è pensato di adottare un sistema simile anche per debellare la deprecabile piaga delle mancanze disciplinari degli studenti, per evitare che la scuola italiana degeneri in un far west, degno delle peggiori tradizioni americane.
Lo studente dispone, all’inizio dell’anno scolastico, di un “pacchetto” di venti punti, che lo classificano come “studente normale, che conosce e applica le regole generali di comportamento scolastico”.
Nel corso dell’anno scolastico ci potranno essere varie situazioni, che comporteranno un decremento nel proprio pacchetto di punti, fino al totale esaurimento, che comporterà, come punizione, una lezione di comportamento e disciplina ad opera del dirigente scolastico. Dopo questa lezione vengono dati dieci punti di bonus allo studente, il quale, se esaurirà anche questi, andrà incontro ad altri provvedimenti disciplinari, più gravi, scelti dal consiglio di classe.
Nel dettaglio, i seguenti comportamenti saranno sanzionati come segue:
1 punto in meno nella propria “patente”
ritardo nel rientro in classe dopo l’intervallo
mancato svolgimento di un compito
suggerimento durante compito in classe o interrogazione
chiacchierare con il/la compagno/a di banco
2 punti in meno nella propria “patente”
bigliettino durante il compito in classe
disturbo continuato, che ha creato un danno all’apprendimento della classe
corsa tra i corridoi o altro comportamento poco controllato (es. : urla, pugni nel muro, ecc…)
3 punti in meno nella propria “patente”
modo volgare di esprimersi (parolacce e bestemmie)
4 punti in meno nella propria “patente”
insulti ai compagni e ai docenti, mancanza di rispetto e cafoneria
5 punti in meno nella propria “patente”
atti gravi
Notabene finale: non si giudichi questa griglia troppo lassista. Se il metodo verrà applicato con rigore, alcuni studenti rischieranno di esaurire i loro “punti” già nei primissimi giorni di scuola!