Sesto canto del Purgatorio di Dante vv. 1-18
28 Dicembre 2019Verbi attivi e verbi passivi
28 Dicembre 2019La poesia religiosa del Duecento (XIII secolo) in Italia rappresenta un momento cruciale nello sviluppo della letteratura italiana e si inserisce in un contesto storico e culturale caratterizzato dalla profonda influenza della Chiesa cattolica e dei movimenti religiosi dell’epoca, come quello francescano.
Questa poesia si distingue per il suo intento didattico, devozionale e per l’utilizzo della lingua volgare, in contrapposizione al latino che era la lingua colta dell’epoca.
Contesto Storico-Culturale
Nel XIII secolo, l’Italia era attraversata da significativi cambiamenti sociali e religiosi. La Chiesa cattolica esercitava un’enorme influenza sulla vita quotidiana e la nascita di nuovi ordini religiosi, come quello dei Francescani fondato da San Francesco d’Assisi, favorì la diffusione di un nuovo spirito di religiosità popolare. Questo spirito si manifestò in una letteratura che mirava a rendere accessibili al popolo i contenuti della fede cristiana.
Principali Autori e Opere
- San Francesco d’Assisi (1182-1226): Una delle figure centrali della poesia religiosa del Duecento. La sua opera più celebre è il Cantico delle Creature (o Cantico di Frate Sole), considerato uno dei primi testi in volgare italiano. Questo componimento è un inno di lode a Dio per la creazione e riflette la profonda spiritualità e il senso di fratellanza universale di Francesco.
- Jacopone da Todi (1236-1306): Un altro importante poeta religioso del Duecento, appartenente all’Ordine dei Francescani. Le sue Laudi, componimenti in volgare di carattere spirituale, sono tra i più significativi esempi di poesia religiosa dell’epoca. Jacopone esprime nelle sue laudi un’intensa partecipazione emotiva, spesso caratterizzata da una drammaticità accentuata, che riflette il suo fervore religioso.
- Laudi anonime: Accanto alle opere di autori noti, vi sono numerose laudi anonime, composte da vari membri di confraternite religiose. Questi testi erano spesso utilizzati nelle celebrazioni liturgiche e avevano un carattere corale e devozionale, invitando i fedeli alla preghiera e alla meditazione.
Tematiche Principali
Le tematiche della poesia religiosa del Duecento ruotano intorno a:
- La lode e l’adorazione di Dio: Come nel Cantico delle Creature di San Francesco, la creazione e le meraviglie del mondo naturale vengono celebrate come manifestazioni della gloria divina.
- La meditazione sulla passione di Cristo: Molte laudi di Jacopone da Todi e di altri poeti anonimi si concentrano sulla sofferenza di Cristo e sul tema della redenzione.
- La riflessione sulla vanità delle cose terrene: Questo tema è spesso legato all’idea della morte come momento di verità, in cui si rivela l’insignificanza dei beni materiali rispetto alla salvezza dell’anima.
Caratteristiche Stilistiche
Dal punto di vista stilistico, la poesia religiosa del Duecento si caratterizza per l’uso del volgare, che rende questi testi accessibili a un pubblico più ampio. La lingua è semplice, spesso arricchita da elementi popolari e colloquiali, per facilitare la comprensione del messaggio religioso. Le forme metriche più comuni sono la lauda e il cantico, strutture poetiche che ben si prestano alla declamazione e al canto.
Per comprendere a fondo la poesia religiosa del Duecento, è importante analizzarne le figure retoriche e il significato profondo che queste poesie intendono trasmettere. Prendiamo ad esempio il Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi e alcune laudi di Jacopone da Todi, due opere emblematiche del periodo.
Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi
Figure Retoriche:
- Anàfora: Ripetizione della parola “Laudato” all’inizio di più versi consecutivi. Questa figura retorica rafforza il tono di lode continuo e ininterrotto a Dio.
- Esempio: “Laudato si’, mi’ Signore, per sora Luna e le Stelle…”
- Personificazione: Gli elementi naturali, come il Sole, la Luna, il Vento e l’Acqua, sono personificati come fratelli e sorelle, esaltando la visione francescana della natura come parte della famiglia umana.
- Esempio: “Laudato si’, mi’ Signore, per frate Sole…”
- Parallelismo: La struttura dei versi è parallela, con la ripetizione di uno schema fisso, che dà armonia e musicalità al testo.
- Esempio: “Laudato si’, mi’ Signore, per sora Acqua, / la quale è molto utile et humile et pretiosa et casta.”
- Metafora: Gli elementi della natura sono metafore della grandezza e bontà di Dio, rendendo tangibile la sua presenza nel mondo.
- Esempio: “Frate Sole” come metafora della luce divina.
Significato:
Il Cantico delle Creature esprime una profonda gratitudine e un senso di meraviglia verso la creazione, considerata una manifestazione diretta dell’amore e della potenza di Dio. San Francesco esalta l’umiltà e la semplicità, vedendo in ogni elemento della natura un motivo di lode al Creatore. Il cantico trasmette un messaggio di pace e armonia tra l’uomo e il creato, invitando a vivere in comunione con la natura e a riconoscere la presenza divina in tutte le cose.
Laudi di Jacopone da Todi
Figure Retoriche:
- Similitudine: Jacopone usa spesso similitudini per descrivere la sofferenza umana o la grandezza di Dio.
- Esempio: “Come ‘l fior a primavera, / così l’anima mia si dispera” (parafrasando).
- Ossimoro: Contrasti di parole e idee per esprimere il paradosso della fede e della sofferenza.
- Esempio: “Morte vitale” per indicare la morte del corpo come passaggio alla vita eterna.
- Iperbole: Esagerazione retorica per sottolineare l’intensità delle emozioni spirituali, come il dolore per i peccati o la sete di redenzione.
- Esempio: “Piango ‘l peccato con lagrime di sangue.”
- Allegoria: L’uso di simboli e immagini per rappresentare concetti spirituali e morali.
- Esempio: L’umanità come una nave in tempesta, simbolo della vita terrena in balia delle tentazioni e dei pericoli.
Significato:
Le laudi di Jacopone da Todi sono espressioni di una religiosità profonda e travagliata, spesso caratterizzate da un tono drammatico e penitenziale. Jacopone esplora temi come il peccato, la redenzione, la sofferenza di Cristo e il desiderio di unione mistica con Dio. Le sue opere riflettono una spiritualità radicale, in cui l’anima si confronta con la propria miseria e cerca disperatamente la salvezza attraverso la sofferenza e la purificazione. Le laudi, quindi, non sono solo preghiere, ma anche meditazioni poetiche sull’esperienza umana e divina.
Riflessione sull’uso delle figure retoriche nella poesia religiosa nel duecento
Le figure retoriche utilizzate nella poesia religiosa del Duecento servono a intensificare il messaggio spirituale e a coinvolgere emotivamente il lettore o l’ascoltatore. Queste poesie non solo esprimono lode a Dio, ma cercano anche di rendere percepibile la presenza divina nella vita quotidiana, utilizzando il linguaggio poetico per trasmettere verità teologiche e morali in modo accessibile e profondamente toccante.
Conclusione
La poesia religiosa del Duecento rappresenta un’importante fase nella storia della letteratura italiana, segnando il passaggio dal latino al volgare e ponendo le basi per lo sviluppo della letteratura religiosa e mistica nei secoli successivi. L’influenza di questa corrente sarà evidente anche nella poesia del Trecento, con autori come Dante Alighieri, che pur inserendo tematiche religiose nella sua opera, lo farà con una complessità maggiore e un’evoluzione linguistica e stilistica notevole.
Audio Lezioni di Letteratura delle origini, duecento e trecento del prof. Gaudio
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