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14 Giugno 2018
Il grande
desiderio e i tentativi da parte dell’uomo di raccogliere e diffondere notizie
risale a tempi antichissimi. Gli antichi Cinesi, detti anche pionieri, per
oltre quindici secoli, ebbero una specie di gazzetta detta GIORNALE DEL CELESTE
IMPERO. I Romani fecero importanti pubblicazioni per esempio: gli ANNALES
MAXIMI, tavole esposte al pubblico dove i pontefici scrivevano, anno per anno,
i fatti salienti accaduti nella Repubblica. Gli ACTA DIURNA erano altre
pubblicazioni dove venivano esposti fatti politici e della cronaca urbana, che
venivano diffusi nelle province e nei più lontani distaccamenti dell’esercito.
desiderio e i tentativi da parte dell’uomo di raccogliere e diffondere notizie
risale a tempi antichissimi. Gli antichi Cinesi, detti anche pionieri, per
oltre quindici secoli, ebbero una specie di gazzetta detta GIORNALE DEL CELESTE
IMPERO. I Romani fecero importanti pubblicazioni per esempio: gli ANNALES
MAXIMI, tavole esposte al pubblico dove i pontefici scrivevano, anno per anno,
i fatti salienti accaduti nella Repubblica. Gli ACTA DIURNA erano altre
pubblicazioni dove venivano esposti fatti politici e della cronaca urbana, che
venivano diffusi nelle province e nei più lontani distaccamenti dell’esercito.
In Europa, intorno al Quattrocento, nacquero pubblicazioni vendute al pubblico
chiamate NOVELLE o AVVISI: erano raccolte di notizie che gli autori fornivano
frequentando diversi ambienti, interrogando mercanti, pellegrini e soldati di
ventura. I primi giornali periodici nacquero verso la fine del Cinquecento,
dopo l’invenzione della stampa. I più antichi di questi fogli sono quadernetti
di 4-8 pagine con una xilografia (tecnica di disegno, che consiste nell’usare
una tavoletta di legno come matrice) nella prima facciata e nelle altre il
racconto, in prosa o in versi, di un solo fatto notevole: religioso, politico o
mondano. A poco a poco, aumentando le pagine e la varietà degli argomenti, si
narravano i grandi episodi delle guerre frequenti, si parlava di feste, di
prodigi, di vicende misteriose.
Alla diffusione di queste novelle a stampa ci pensavano i corrieri postali,
viaggiatori di professione, che a loro volta raccoglievano su fogli di viaggio le
notizie che apprendevano di tappa in tappa. Ancora oggi molti quotidiani si
chiamano “CORRIERE” (in Italia) e “POST” (nei paesi anglosassoni).Si arriva
finalmente alla stampa periodica, ad esempio gli almanacchi ed i calendari, che
uscivano anche a date fisse, soprattutto in occasione delle fiere. Nel
Seicento, iniziarono i settimanali in vari Paesi d’Europa, in Italia
principalmente in Toscana ed in seguito a Roma, Rimini, Milano, Torino e
Genova. La rivoluzione francese segnò una tappa importante nella storia del
giornalismo europeo: la caduta della Bastiglia rimosse tutti i divieti alla
stampa posti da diverse corti e le “gazzette” si moltiplicarono
eccezionalmente, diventando strumento di lotta politica. Da questo momento,
l’abitudine a leggere il giornale si consolidò e non svanì più.
GAIA
CLASSE
TERZA A SCUOLA SINOPOLI FERRINI DI ROMA
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