In principio era Dylan
27 Gennaio 2019Alda Merini
27 Gennaio 2019di Odile Weulersse
RELAZIONE DI NARRATIVA DI DANIEL MIGLIOZZI
La vicenda si svolge in Egitto, nel 1550 a.C., durante l’invasione del popolo asiatico degli Hyksos.
Cap. 1. Mentre Tetiki è a pesca sul Nilo insieme alla sua scimmia Didifora, il pigmeo Penù arriva ad avvertirlo che è appena giunto ad Elefantina (isola del fiume dove vive il ragazzo) un principe Hyksos che dice di voler vedere suo padre.
Penù e i suoi amici si dirigono a casa del padre di Tetiki, nomarca dell’isola, dove hanno una discussione con il commissario Hyksos e un suo ufficiale: questi ultimi volevano che il padre del ragazzo armasse un esercito per attaccare Tebe (città dell’Alto Egitto). Ramosis si rifiuta cercando come scusa la mancanza di oro per pagare i soldati. A questa risposta il funzionario dice che l’oro sarebbe stato dove si sarebbe trovato, alla sorgente più ricca e più fresca”.
Cap. 2. Tetiki vuole salvare suo padre, che dovrà sottostare alle richieste del commissario, e grazie a Penù scopre che l’oro si trova nella tomba del faraone Taa il Valoroso. Il ragazzo decide di partire per Tebe così da mettere al corrente del complotto il faraone Amosis.
Grazie ad uno stratagemma riesce ad imbarcarsi, insieme a Didifora e Penù su una feluca (imbarcazione a due vele), che doveva portare alla città del faraone l’ufficiale Hyksos, e a rubargli un papiro su cui era scritto: “Nel tempio sotterraneo egli nasconde nella sua cuffia rossa l’immagine mutilata di Seth”.
Ma l’ufficiale Antef riesce a vederli e avverte il commissario. Antef non viene creduto e, dopo essere stato punito per tradimento e scambiato per morto, giura di vendicarsi dell’umiliazione che gli hanno provocato il figlio del nomarca, la scimmia e il pigmeo.
Cap. 3. Arrivati sulla riva destra di Tebe, Penù si perde nella folla mentre Tetiki incontra una donna da cui riceve informazioni utili sulla festa di Amon e sul faraone Amosis e viene derubato del papiro che aveva preso ad Antef. Penù viene ferito da due guardie per i suoi “vaneggiamenti”, che non sono altro che le informazioni sui piani degli Hyksos raccontate in uno stato di ubriachezza.
Cap. 4. Quando i due si rincontrano vengono ospitati da Imotep, un vecchio saggio egiziano, che cura la ferita del pigmeo e fa conoscere a Tetiki uno scriba della riva sinistra della città, Kanefer. Con lui elaborano un piano per trovare e nascondere il tesoro di Taa, prima degli Hyksos.
Intanto Antef arriva a Tebe e incontra una sua complice, Makarè, che aveva rubato al ragazzo il papiro, e che lo informa sugli scopi di Tetiki e Penù. Insieme formulano una tattica per precedere e annullare i piani dei loro avversari.
Cap. 5. Il mattino seguente i tre amici si mettono in cerca del tempio sotterraneo. Dopo aver trovato l’immagine mutilata di Seth nel tempio, Tetiki decide di proseguire per raggiungere la tomba di Taa. Le loro provviste si stanno esaurendo e il ragazzo, dopo essere riuscito ad individuare la tomba, torna indietro per rifornirsi e avvertire Kanefer.
Cap. 6. Lo scriba porta con sé due uomini, Hori e Peikaru, per aiutare i ragazzi a trovare e a nascondere il tesoro della tomba del faraone prima dell’arrivo degli Hyksos. Kanefer, che era stato sorpreso a rubare una collana nel tempio di Taa, uccide Peikaru che voleva riferirlo agli altri, gettandolo in un pozzo scoperto nella tomba.
Lo scriba racconta agli altri membri del gruppo che l’uomo era morto perché si era messo a correre al buio per i corridoi, che non aveva visto il pozzo e ci era caduto; Tetiki crede alle sue parole, ma Penù dubita di Kanefer.
Cap. 7. Mentre Tetiki e i suoi amici cercano il tesoro, Antef ha raggiunto il tempio nel quale erano passati prima e perde le tracce dei suoi nemici: ordina ai suoi compagni di cercarli nel deserto.
Hori e Penù trovano la stanza con una parte del tesoro che gli Hyksos vogliono rubare, a questo punto Tetiki decide di nasconderlo e di non rivelare il nascondiglio a Kanefer. Mentre il ragazzo e il pigmeo sono andati in cerca di un posto sicuro dove porvi il tesoro, Hori e lo scriba scoprono una nuova stanza.
Cap. 8. La stanza trovata dai due è quella con i gioielli della mummia. Kanefer vuole rubarli per acquistare una ricchezza tale da diventare scriba per il dio Amon, ma per farlo deve uccidere Hori. Riesce, con un inganno, a farlo pungere da uno scorpione e la morte è rapida. Tetiki e Penù scoprono il suo piano e lo fermano, dopo di ché nascondono il resto del tesoro, tranne alcuni gioielli che ha rubato Kanefer.
Cap. 9. Il giorno seguente, Penù e Tetiki giungono ad un villaggio: il villaggio degli imbalsamatori. Decidono di voler fare al cadavere di Hori un’imbalsamazione dagli uomini del luogo, ma, non avendo soldi per pagare, scelgono di lavorare per ripagarli.
Intanto, nella città di Tebe, lo scriba è tornato e, dopo aver nascosto la parte del tesoro rubata a Tetiki e aver denunciato il ragazzo per il saccheggio della tomba di Taa, diviene scriba di Amon.
Cap.10. Dopo settanta giorni il corpo di Hori viene imbalsamato, e, il ragazzo, il pigmeo e la scimmia possono ritornare finalmente alla città del faraone, dove informeranno il sovrano della loro impresa. Ma, appena sulle rive del Nilo, mentre Penù sta facendo un bagno, Tetiki viene arrestato da alcune guardie. Queste ultime lo portano al cospetto di una giuria, il cui giudice è il visir; il ragazzo viene accusato, ma dopo aver ascoltato la sua versione, Kanefer, che viene a sua volta accusato da Tetiki, chiede che il visir venga portato al nascondiglio e che controlli che non manchi nulla. Se c’era tutto vuol dire che era stata detta la verità. Intanto Antef e Makarè scoprono l’accaduto e preparano un piano.
Cap.11. Makarè riesce con l’inganno a far evadere dalla prigione il ragazzo, per rapirlo e ricattarlo: se non li avesse accompagnati al nascondiglio del tesoro avrebbero ucciso suo padre, che nel frattempo era stato portato a Tebe. Intanto in città le accuse su Tetiki si acuiscono, e Kanefer cerca il consenso del gran sacerdote di Amon, che però sembra diffidare di lui.
Cap.12. Dopo aver appreso l’accaduto, Penù è andato a rifugiarsi a casa di Imotep, che però è morto, ma viene accolto da sua figlia Nofret, che decide di aiutarlo. Avendo capito che Tetiki era stato rapito, i due decidono che Didifora avrebbe tenuto d’occhio Kanefer, mentre Nofret, che lavorava nel locale di Makarè come arpista, avrebbe controllato i movimenti di Antef e della donna.
Lo scriba è spaventato dal fantasma di Penù” (cioè il pigmeo con un panno bianco che lo copre) che lo stava controllando, così gli promette di tenere nascosti i gioielli, che aveva rubato, in un punto preciso del suo giardino. Intanto Nofret scopre il piano di Antef e, con un trucco, riesce a far capire a Tetiki che i suoi amici sanno cos’è successo e avvertiranno il faraone al suo ritorno dalla battaglia contro gli Hyksos.
Cap.13. Tetiki decide di accompagnare Antef e i suoi alleati al nascondiglio del tesoro, guadagnando tempo per il ritorno del faraone. Una notte il ragazzo riesce a scappare, nascondendosi nel pozzo nel quale era morto Peikaru.
Cap.14. Il faraone torna vittorioso dalla guerra contro gli invasori e Penù gli espone il problema e svela tutti i piani di Kanefer e di Antef, che avevano tradito l’Egitto. Intanto Tetiki, ancora nel deserto, viene ritrovato dall’ufficiale Hyksos. Dopo poco tempo, una spedizione di Amosis riesce a catturare finalmente i nemici.
Cap.15. La vita è tornata alla normalità e Tetiki e i suoi amici si trovano a Elefantina, dove tutto è iniziato, a dialogare a proposito dei sogni del pigmeo e delle osservazioni sull’isola