Risolvere il problema dell’istruzione
3 Febbraio 2024Intelligenza artificiale o valorizzazione delle eccellenze? di Gennaro Iasevoli
14 Febbraio 2024Il governo ha presentato un emendamento per abrogare i criteri di valutazione della scuola primaria, introdotti nel 2020.
Questa mossa era attesa e rappresenta il primo passo verso la reintroduzione del voto.
La norma che si vuole cestinare recita: “La valutazione periodica e finale degli apprendimenti degli alunni delle classi della scuola primaria, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle indicazioni nazionali per il curricolo è espressa attraverso un giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione e riferito a differenti livelli di apprendimento, secondo termini e modalità definiti con ordinanza del Ministro dell’istruzione”.
L’iniziativa è carica di significato perché contrappone due visioni dell’istituzione, da cui discende il concetto “merito”.
Il giudizio sintetico considera la scuola come una scatola nera.
Il giudizio degli insegnanti è insindacabile ed è decisivo per la scrematura degli studenti.
La società è l’architrave.
La valutazione descrittiva rappresenta il momento finale della progettazione didattica; indica il grado di scostamento dagli obiettivi programmati: un’esplicita indicazione per eventuali, necessari miglioramenti.
L’educazione è l’architrave.
Postulato: problema e merito sono entità inscindibili.
L’importanza di questa regola diventa evidente se applicata in contesti diversi: si aprono scenari inaspettati.
Si pensi alla definizione dei criteri di selezione del presidente del consiglio dei ministri:
democrazia diretta o democrazia indiretta?
Chi è in grado di individuare la persona meritevole, colui/colei che ha dimostrato di possedere le potenzialità necessarie per il governo del paese?