Ancora una volta in questa nostra Italia corrotta e partitocratica, si giudica una persona non da quello che vale, ma dalla percentuale di voti del suo partito.
Certo è molto ragionevole sostituire una professoressa competente, una persona che una volta tanto non era stata messa al dicastero dell’istruzione dopo aver fatto tutt’altro nella vita, con una politica del partito di maggioranza, di una corrente o dell’altra, pur di soddisfare la sete di poltrone generata dal rinnovo della segretaria del Pd.
Che amarezza!