Vittorio Alfieri
27 Gennaio 2019Indice della Tesina sull’Imperialismo
27 Gennaio 2019Scaletta di una tesina sulla libertà e sul libero arbitrio
ITALIANO
- Per Dante l’uomo è libero per natura, poiché è sto creato libero da Dio (Purgatorio XVII). Quindi ciò che lo rende schiavo della realtà è il peccato, (Paradiso VII 79-84) che ha avuto origine con la rottura del patto fra Dio e l’uomo (Adamo ed Eva), dopo che questi ha mangiato il frutto proibito (Paradiso XVII, 7-12). Di fronte alla macchia del peccato originale, l’uomo può solo chiedere la grazia che il suo desiderio sia realizzato.
- La mancanza di scelta nell’Adelchi di Manzoni: non resta che fare il male o patirlo
- Nel periodo del pessimismo storico Leopardi afferma che l’uomo può scegliere (e in genere sbaglia nelle sue scelte), nel periodo del pessimismo cosmico Leopardi dice che l’uomo vive in una condizione che non si è scelto, e non può fare nulla per modificarla in positivo. L’uomo non è libero per Leopardi di fronte allo strapotere della Natura. L’unica scelta estrema di libertà che gli rimane è quella del suicidio fisico (Bruto minore e L’ultimo canto di Saffo) o morale (A se stesso)
- In traduzione si possono leggere le opere di Cechov che esprimono rassegnazione di fronte ai condizionamenti del destino ne Le tre sorelle e Il giardino dei ciliegi) o ribellione destinata alla sconfitta e, ancora una volta, alla risoluzione estrema del suicidio in Gabbiano
- Leggi la novella Libertà di Verga: anche qui non c’è effettiva libertà. La liberazione di Garibaldi è politica, ma non sociale.
- Nel romanzo Il fu Mattia Pascal di Pirandello la ricerca della libertà è esplicita. Cambiando personalità e approfittando del fatto di essere creduto morto, Mattia crede di liberarsi dalla sua vita frustrante, ma la società gli nega questa libertà. Infatti non solo non gli riconosce il diritto di farsi una nuova identità, ma addirittura non gli permette nemmeno di ritornare a quella originaria, poiché considera morto per sempre Mattia Pascal.
- Secondo Montale l’uomo è prigioniero della realtà: essa viene paragonata ad una rete, ad un giardino al di qua di una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia” (Meriggiare pallido e assorto). Un imprevisto è la sola speranza” (Prima del viaggio), così l’uomo potrebbe essere libero. Montale si sente vicino al quid rivelatore e liberatore: a tale condizione alludono metafore celebri: il varco, la smagliatura nella rete, il fantasma che può salvare, lo sbaglio di natura, l’anello che non tiene, il filo da disbrogliare che metta nel mezzo di una verità. Però questa condizione non sarà mai mutabile: la coscienza umana è infelice e lo sarà sempre. E’ a questo punto che rientra in Montale la concezione filosofica di Leopardi e di Schopenauer: il desiderio non è più una tensione alla libertà, ma diventa l’elemento che soffoca ciò a cui l’uomo è più affezionato.
INGLESE
- In William Wilson di Edgar Allan Poe l’uomo appare nettamente condizionato e privo di libertà, poiché il protagonista non può sottrarsi all’inevitabilità di riprodurre tutto quello che avviene al suo doppio
- In the choruses for The rock T.S.Eliot tells about the difficult situation of the church of his time. Man is a victim of the society, he is imprisoned by reality, he is not free. He can be free thanks to the Rock. In fact the rock symbolises the Church. In these choruses he makes many references to the Gospel, to the classical poems and to the Divine Comedy of Dante. The language and the theme of this play are very difficult: in fact the poet uses many figures of speech. The most used is the objective correlative: the poet with the use of strong images want to excite in the reader emotions.
- In Aspettando Godot di Beckett Vladimir ed Estragon cercano di esercitare la loro libertà scegliendo se attendere o no Godot, ma non sono liberi perché in realtà non sanno chi è colui che stanno aspettando
FRANCESE
- Baudelaire sente l’impotenza umana di fronte al male (Remords posthume, L’aube spirituelle) di fronte a Dio (Les Aveugles) o al destino (L’Albatros). La conseguenza è il sentimento di impotenza o lo spleen.
- Anche per Sartre, come per Kierkegaard, le libertà di scelta è la condanna dell’uomo, ma privo dello sbocco religioso, egli perviene alla nausea come sinonimo di angoscia esistenziale
TEDESCO
- Ne Il castello e ne Il processo di Kafka l’uomo non è libero e non sa neanche quali sono i padroni invisibili che determinano la sua esistenza
FILOSOFIA
- Sant’Agostino distinse la concezione di libero arbitrio da quella di libertà. Infatti per il vescovo di Ippona il libero arbitrio è la facoltà di scelta donata da Dio all’uomo. La libertà è la scelta del Bene. L’uomo possiede il libero arbitrio, ma non necessariamente la libertà, donata all’uomo per Grazia. Questa teoria influenzò la predestinazione giansenista tipica delle chiese protestanti, influenzando quindi anche Pascal e Kierkegaard
- Blaise Pascal: L’uomo, differentemente dagli altri animali, possiede la ragione. Ragionevole è ciò che è buono per lui, ciò che corrisponde ai suoi desideri. E il desiderio più grande è quello di essere libero” (dai Pensieri)
- Nel pensiero di Kierkegaard la libertà diventa un limite, cui l’uomo è condannato, ossessionato dall’angosciosa consapevolezza del suo essere finito. L’uomo ha il libero arbitrio per scegliere il proprio tipo di vita, ma è veramente libero solo se segue il tipo di vita religiosa, che ha in Abramo il suo modello. Kierkegaard distingue poi due tipi di religiosità: la religiosità A, che consiste nelle domande di senso che tutti gli uomini si pongono (il senso religioso), e la religiosità B che consiste nell’aderire al tipo di vita religiosa, nel prender una posizione.
- Schopenauer afferma che l’uomo non è libero, quindi non può essere felice. La vita umana è un’eterna oscillazione tra dolore e noia. Il dolore è dovuto alla mancanza di senso; la noia si verifica quando un uomo si stanca di ciò che ha trovato, ovvero quando questo non soddisfa più i nostri desideri. Siccome non esiste nulla che possa saziare i desideri dell’uomo, il desiderare diventa deleterio.
- Per Freud l’uomo non è libero, poiché agisce in base all’inconscio, al di là o contro le presunte scelte conscie. In tal modo nega quindi la libera scelta dell’uomo.