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28 Dicembre 2019Questo brano dell’Odissea di Omero, tratto dall’undicesimo libro, descrive l’incontro di Ulisse con l’anima di Agamennone nel regno dei morti.
Attraverso questo dialogo, emergono temi di tradimento, morte violenta e il ruolo delle donne nella caduta degli uomini. Di seguito, un’analisi e un commento approfondito del testo.
Testo del brano dell’incontro di Ulisse con l’ombra di Agamennone. Odissea XI, vv 385-464
Dunque, dopo che la casta Persefone disperse 385
di qua e di là le anime delle donne, sopraggiunse
l’anima afflitta di Agamennone figlio di Atreo;
intorno si affollavano le anime di coloro che con lui
trovarono la morte in casa di Egisto, compiendo il loro destino.
Egli mi riconobbe, appena mi vide con i suoi occhi; 390
singhiozzava forte, versando fitte lacrime,
e tendeva le braccia verso di me, cercando di toccarmi;
ma non aveva più né il vigore né la potenza
che avevano prima le sue membra robuste.
Vedendolo, ebbi pietà di lui e piansi; 395
rivolgendomi a lui, gli dissi parole alate:
– Glorioso Atride Agamennone, signore di popoli
quale doloroso destino di morte ti ha vinto?
Ti ha forse ucciso sulle tue navi Poseidone,
alzando terribili venti e grandi onde? 400
O ti hanno ucciso i tuoi nemici sulla terraferma,
mentre predavi buoi e intere greggi di pecore?
O sei morto combattendo per prendere una città e le donne?
Così dissi; e quello di rimando mi rispose:
– Figlio di Laerte, prole di Zeus, Odisseo ricco di astuzia, 405
non mi ha ucciso sulle navi Poseidone,
alzando terribili venti e grandi onde;
neppure mi hanno ucciso i nemici sulla terraferma.
Egisto ha tramato per me un destino di morte: in combutta
con la mia perfida moglie mi ha ucciso. Mi invitarono in casa, 410
a cena: mi uccisero come un bue accanto alla sua mangiatoia.
Così sono morto della morte più crudele; e intorno a me
anche i miei compagni furono uccisi, come i porci
dalle zanne bianche per una festa di nozze o per una cena
o per il banchetto di un uomo ricco e potente. 415
Anche tu, che sei stato testimone della morte di tanti uomini,
uccisi mentre lottavano da soli o nella battaglia violenta,
anche tu avresti pianto a dirotto, vedendo come eravamo
distesi a terra nella sala, intorno al cratere e alle tavole piene
di cibo: tutto il pavimento schiumava di sangue. 420
La cosa più pietosa fu il grido atroce di Cassandra,
la figlia di Priamo, che Clitennestra la traditrice
uccise accanto a me; stavo morendo, alzai le braccia
ma mi ricaddero a terra, intorno al pugnale. Ma quella cagna
si allontanò: mentre raggiungevo la casa di Ade, non ebbe 425
il coraggio di chiudermi gli occhi e la bocca con le sue mani.
Non c’è niente di più atroce e ripugnante
di una donna che nell’animo mediti azioni criminose
come i misfatti indegni che lei meditò
per uccidere suo il legittimo sposo. In verità 430
io pensavo che sarei stato accolto in casa con gioia
dai miei figli e dai miei servi; invece, quella donna dai pensieri
funesti ha gettato la vergogna su tutte le donne; anche su quelle
future, per quanto virtuose esse possano essere –.
Così disse; e io di rimando gli risposi: 435
– Ahimè! Zeus dalla voce tonante fin dall’inizio
ha voluto colpire terribilmente la stirpe di Atreo
con gli inganni delle donne: a causa di Elena morimmo in tanti,
Clitennestra tramò contro di te quando tu eri lontano! –.
Così dissi; e quello di rimando mi rispose: 440
– Perciò, anche tu, non essere mai debole con tua moglie,
non rivelarle tutti i pensieri che avrai chiari in mente:
dille qualcosa, ma lascia che qualche altra resti nascosta.
Ma la tua morte, Odisseo, non verrà da tua moglie:
lei è fin troppo assennata e ha nel cuore buoni sentimenti; 445
è saggia la figlia di Icario, l’accorta Penelope.
Era una giovane sposa, quando noi la lasciammo
e partimmo per la guerra; aveva al petto un bambino
piccolo, che ora di certo siede tra gli adulti.
Felice lui, perché vedrà ritornare suo padre 450
e potrà abbracciarlo (è questa la cosa giusta).
Mia moglie, invece, non mi ha permesso di rivedere
mio figlio: mi ha ucciso prima.
Ora ti dirò un’altra cosa e tu tienila a mente:
arrivando in patria, fai sbarcare la tua nave di nascosto, 455
non in modo manifesto: delle donne non bisogna fidarsi.
Ma parlami, ora, e dimmi sinceramente:
hai sentito di mio figlio, sai se è ancora vivo,
se sta ad Orcomeno oppure a Pilo sabbiosa
o accanto a Menelao, nell’ampia Sparta? 460
Perché certo non è morto, il glorioso Oreste –.
Così disse; e io di rimando gli risposi:
– Figlio di Atreo, perché mi chiedi queste cose? Io non so
se è vivo o è morto, non sta bene affermare cose incerte –. 464
Analisi
Il Contesto
Ulisse è nel regno dei morti per consultare l’indovino Tiresia. Durante il suo soggiorno, incontra diverse anime, tra cui quella di Agamennone, il celebre re acheo ucciso al suo ritorno dalla guerra di Troia.
L’incontro con Agamennone
L’anima di Agamennone è accompagnata dalle anime degli altri guerrieri caduti con lui. Il re riconosce Ulisse e, tra singhiozzi, cerca di toccarlo, ma non può a causa della sua condizione spettrale. Ulisse, mosso a pietà, gli chiede come sia morto.
La Risposta di Agamennone
Agamennone racconta come sia stato tradito e ucciso da Egisto, amante di sua moglie Clitennestra. Il suo assassinio, compiuto durante un banchetto, viene paragonato alla macellazione di un bue, simbolo di una morte ignobile. Agamennone descrive anche la tragica fine di Cassandra, uccisa accanto a lui, e la freddezza di Clitennestra, che non ebbe nemmeno la pietà di chiudergli gli occhi in punto di morte.
Commento
Il Tradimento e la Morte
Il racconto di Agamennone evidenzia la crudeltà del tradimento di Clitennestra. La sua morte non è solo un atto di violenza, ma un tradimento delle più fondamentali leggi dell’ospitalità e del matrimonio. Agamennone sottolinea l’atrocità del suo omicidio, paragonandolo alla macellazione di animali per un banchetto, rendendo la sua fine ancora più ignominiosa.
Il Ruolo delle Donne
Agamennone esprime una profonda amarezza verso Clitennestra, estendendo il suo disprezzo a tutte le donne, che ritiene inaffidabili. Questo riflette una visione misogina, ma anche una generale sfiducia verso l’umanità dopo la sua tragica esperienza. Ulisse risponde riconoscendo che il destino della casa di Atreo è stato segnato dalle donne, ma rassicura Agamennone sulla fedeltà di Penelope.
La Fedeltà di Penelope
Agamennone consiglia a Ulisse di essere cauto con sua moglie e di non rivelarle tutti i suoi pensieri, ma poi riconosce la virtù e la saggezza di Penelope. Questo confronto tra Clitennestra e Penelope mette in evidenza due modelli opposti di comportamento femminile: la prima incarna il tradimento e la seconda la fedeltà.
L’Ombra di Oreste
Agamennone chiede notizie del figlio Oreste, mostrando una preoccupazione paterna e speranza nel futuro della sua casa. Ulisse, tuttavia, non ha informazioni certe da dargli, lasciando Agamennone nell’incertezza.
Riflessione conclusiva
Questo dialogo sottolinea i temi della fedeltà e del tradimento, della giustizia e della vendetta. La tragedia personale di Agamennone si inserisce in un più ampio contesto di sofferenza e destino tragico che caratterizza la stirpe di Atreo. La figura di Penelope emerge come un faro di speranza e virtù in un mondo segnato dalla disillusione e dalla sfiducia. La narrazione di Omero ci invita a riflettere sulla natura della lealtà, sulla vulnerabilità degli uomini alla perfidia e sull’importanza della saggezza e della prudenza nelle relazioni umane.