8 marzo
27 Gennaio 2019Sofia Giacomelli
27 Gennaio 2019Luce Irigaray è una filosofa e una psicoanalista, che ha fatto parte dellÉcole Freudienne de Paris aperta da Jacques Lacan. Come per la maggior parte delle pensatrici francesi di questi anni il legame con il movimento delle donne è stato un punto vitale di svolta nel percorso di Luce Irigaray. In particolare Irigaray era in contatto con Antoinette Fouque, la donna che ha guidato uno dei gruppi più importanti del movimento delle donne francesi: Politique et psychanalyse”.
Vicina al movimento delle donne, anche se non direttamente coinvolta in esso, Irigaray ripensa al legame senza parole delle donne tra loro e con la madre.
Il frutto di questa sua riflessione è la tesi di dottorato, pubblicata con il titolo Speculum. L’altra donna nel 1974. La partecipazione alla scuola Lacaniana doveva essersi fatta ad un certo punto burrascosa, dato che non riuscì ad ottenere dalla sua scuola l’appoggio per i finanziamenti che dovevano servire a pubblicare Speculum. Con Speculum si matura cosi la rottura tra Irigaray e Lacan riguardo alla loro collaborazione all’interno della scuola.
Lacan aveva sostenuto che una bambina o un bambino divengono dei soggetti veri e propri quando entrano nel circuito di una rete di significati sociali, che danno loro una posizione precisa in rapporto agli altri. Questa posizione, secondo Lacan, è garantita dalla figura paterna. E la figura paterna che simbolicamente fa sì che si sciolga quel rapporto di fusione amorosa con la madre, che altrimenti i bambini manterrebbero, rimanendo al di qua delle regole sociali. E solo con questo passaggio che le bambine e i bambini divengono degli individui nella società, uscendo dallo stato d’infanzia. Lacan, seguendo Freud, aveva dato il nome di superamento del complesso di Edipo” al divenire individui andando oltre il legame amoroso con la madre.
Ciò che è stato posto sotto accusa da parte di molte donne è che Freud e Lacan insistessero sulla figura del padre, come quella che simbolicamente poteva garantire il divenire un individuo sociale delle bambine e dei bambini. Probabilmente pensavano entrambi al patriarcato come alla struttura sociale che permette di divenire pienamente individui.
Nel suo testo del 1966, Comunicazione linguistica e speculare, Irigaray non critica direttamente quest’idea, ma con più semplicità pensa a una strada obbligata e appartenente a tutti per divenire individui a pieno titolo che non sia quella garantita dal padre e si sottragga così ad ogni forma di patriarcato.
Speculum è il testo nel quale la critica di Irigaray alla filosofia classica maschile e alla psicoanalisi di Freud e di Lacan si fa ironica e dura.
Seguiamo il procedere di Irigaray sulla via ironica del leggere nel grande libro della cultura maschile le figure simboliche che parlano della donna. Una figura sulla quale lei si ferma è proprio quella dellisterica.
Quando si ragiona sulla condizione femminile, di solito abbiamo presente lo stato di confusione che l’essere trapiantata nelle genealogie maschili fa nascere in una donna fra il suo essere corpo e il suo essere parola. Ossia, quello stato noto come isteria femminile, femminile quasi per definizione.
di Alice Fusé