Movesi il vecchierel canuto et biancho
del dolce loco ov’à sua età fornita
et da la famigliuola sbigottita
che vede il caro padre venir manco;
indi trahendo poi l’antiquo fianco
per l’extreme giornate di sua vita,
quanto più pò, col buon voler s’aita,
rotto dagli anni, et dal cammino stanco;
et viene a Roma, seguendo ‘l desio,
per mirar la sembianza di colui
ch’ancor lassú nel ciel vedere spera:
cosí, lasso, talor vo cerchand’io,
donna, quanto è possibile, in altrui
la disïata vostra forma vera.
Il terzo componimento del trittico sulla lontananza è il celeberrimo Movesi ‘l vecchierel. Ci sono piccoli nuclei, raccolte nella raccolta, legati o dalla tematica o dalla forma, e quello 14 15 16 ha un legame di tipo tematico; i 41 42 43 sono in successione logica, grammaticale. Si dice che il componimento 15 sia relativo all’allontanamento del Petrarca durante il suo primo viaggio a Roma nel 1336-37. Nel 16 parte dalla descrizione di un vecchio pellegrino che nonostante sia provato dagli anni si dirige a Roma per contemplare la reliquia della Veronica; così lui cerca di vedere, immaginare in altre donne i tratti della desiderata e vera bellezza dell’amata, motivo presente anche in Cavalcanti e Cino ma con esiti diversi: il paragone esclude l’esito cavalcantiano, nella veronica i pellegrini pensavano di vedere Cristo, Petrarca vede negli altri l’amata, non è una questione di somiglianza come nei predecessori. Canuto e bianco è iterazione sinonimica; venir manco è quasi morire, c’è una doppia lontananza, perdere o perdere per sempre la donna amata (prima di ogni pellegrinaggio si faceva testamento), il paterfamilias avrebbe potuto non tornare dal pellegrinaggio. Iam gravis annis, fractus membra, Orazio sat I 1 4-5. Attraverso il ciclo dell’aura il tema di lontananza e morte intrecciate. Altri piccoli nuclei sono formali, annunci e richiami, intercorrere di formule esterne che fanno capire qualcosa di più complesso.