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28 Dicembre 2019Lodovico Antonio Muratori (1672–1750), storico, erudito e figura centrale dell’Illuminismo italiano, fu anche un critico delle Accademie letterarie e scientifiche che proliferavano in Italia tra il XVII e XVIII secolo.
Sebbene fosse un accademico egli stesso e avesse contribuito allo sviluppo delle discipline umanistiche e scientifiche, espresse preoccupazioni riguardo al ruolo e alla funzione che queste istituzioni stavano assumendo nella società culturale del tempo.
Critica alle Accademie
Muratori riconosceva l’importanza delle Accademie come centri di scambio intellettuale e di produzione culturale, ma le considerava sempre più distanti dalle vere finalità della ricerca e dell’educazione. Secondo la sua analisi, molte Accademie, pur originariamente create per promuovere la diffusione del sapere, erano diventate nel tempo luoghi di ozio intellettuale e formalismo, dove si discutevano temi astratti e marginali, lontani dai bisogni pratici della società.
Principali critiche di Muratori:
- Eccesso di formalismo e vuoto erudito: Muratori criticava le Accademie per il loro eccessivo formalismo e la loro enfasi su discorsi eruditi spesso vuoti di contenuto reale. Le sessioni accademiche, secondo Muratori, erano dominate da lunghe dissertazioni e competizioni retoriche, che servivano più a esibire erudizione che a promuovere una vera conoscenza. In molti casi, i membri delle Accademie si concentravano su argomenti minori o poco rilevanti, dando priorità alla forma piuttosto che alla sostanza.
“Molte Accademie, lungi dall’essere scuole di sapienza, si sono trasformate in teatri di vanità, dove si gareggia non per l’utilità delle scienze, ma per la gloria individuale.”
- Elitarismo e mancanza di apertura: Le Accademie erano spesso viste da Muratori come istituzioni esclusive, accessibili solo a un’élite intellettuale e sociale. Questo chiuso sistema, basato su un ristretto circolo di accademici, limitava la vera diffusione del sapere. Muratori sosteneva che il sapere doveva essere aperto e diffuso a tutta la società, e non confinato a gruppi privilegiati che finivano per parlare solo tra loro, dimenticando il pubblico più ampio.
“Il sapere non deve essere un privilegio di pochi, ma un bene comune per il progresso di tutta la società.”
- Disconnessione dalla realtà pratica: Una delle critiche più forti di Muratori era la disconnessione delle Accademie dalla realtà quotidiana e dai problemi pratici della società. Riteneva che gli intellettuali dovessero impegnarsi non solo in discussioni teoriche, ma anche nella risoluzione di questioni concrete che riguardavano la vita sociale, economica e politica. Le Accademie, invece, sembravano ripiegarsi su sé stesse, perdendo di vista l’importanza del contributo al bene comune.
“È necessario che il sapere sia utile, che produca frutti nella società e non si riduca a mero diletto di pochi intellettuali.”
- Mancanza di originalità e innovazione: Muratori rimproverava le Accademie per la loro scarsa originalità e conservatorismo. Molti accademici si limitavano a ripetere idee già note o a commentare opere del passato, senza promuovere una reale innovazione o nuovi campi di ricerca. Questo atteggiamento contrastava con lo spirito progressista e illuminista che invece mirava a un costante miglioramento e ampliamento delle conoscenze.
“Il sapere deve avanzare, non essere statico. Non possiamo continuare a ripetere eternamente le stesse dottrine senza alcun progresso.”
Il ruolo delle Accademie nella visione di Muratori
Nonostante queste critiche, Muratori non era contrario all’idea delle Accademie in sé. Al contrario, ne riconosceva il valore potenziale come luoghi di scambio culturale e di promozione del sapere, ma auspicava una riforma delle stesse. Le Accademie, secondo lui, dovevano tornare ad essere strumenti per la diffusione di una cultura utile, che contribuisse alla crescita della società in termini di conoscenza, morale e benessere collettivo.
In particolare, Muratori desiderava che le Accademie:
- Si concentrassero su studi utili e pratici, che potessero migliorare la vita delle persone e contribuire al progresso della società.
- Si aprissero a un pubblico più ampio, favorendo la diffusione del sapere anche tra le classi sociali meno abbienti e meno istruite.
- Promuovessero l’innovazione e la ricerca scientifica, abbandonando le dissertazioni retoriche fini a sé stesse.
Muratori incitava quindi a un rinnovamento del sapere e delle istituzioni culturali, in linea con lo spirito illuminista di cui era uno dei protagonisti in Italia.
Conclusione
Le critiche di Lodovico Antonio Muratori alle Accademie letterarie e scientifiche riflettono il suo desiderio di rendere la cultura più utile e accessibile. La sua visione non era quella di una condanna completa delle Accademie, ma piuttosto un invito a riformarle, affinché potessero tornare a svolgere un ruolo essenziale nella diffusione del sapere, nella promozione del bene comune e nel progresso della società. Le sue idee si inseriscono pienamente nel contesto dell’Illuminismo, che promuoveva la razionalità, l’educazione e il miglioramento delle condizioni umane.