Equazioni di Maxwell
11 Marzo 2019TERZE PROVE INTERDISCIPLINARI
11 Marzo 2019SVOLGIMENTO TEMI – ESAME DI STATO 2001
saggio breve o articolo di giornale
TIPOLOGIA B – AMBITO SOCIALE
DOCUMENTI
Oscar della musica, Eminem come Madonna:
“Stoccolma – Doppio trionfo per Madonna agli Mtv Europe Music Awards ieri sera al Globen della capitale svedese e in diretta TV per un bacino di un miliardo di telefan. Madonna conquista i titoli di miglior artista femminile e dance, e si ritrova a condividere il palco del megashow con Guy Ritche, il suo compagno 31enne, il regista inglese di “Snatch”, che l’ha resa madre due mesi fa. Canta “Music”, in scena con due ballerini e tre musicisti, e sullo sfondo le istantanee più importanti della sua carriera. Doppio trionfo anche per Eminem, rapper bianco americano, con più di una grana con la giustizia per violenze: è lui che vince il premio per il miglior artista hip hop… Tutti gli artisti si esibiscono dal vivo. La scenografia ricorda i film di fantascienza degli anni 50: lame d’acciaio, stalattiti argentee, sfere color latte, alcune ripiene di acqua, e c’è pure una sorta di igloo… Richy Martin, dio in terra del pop latino, vince come miglior artista maschile e propone “She bangs” con più di 40 ballerini, trasferendo l’atmosfera acquatica del video sul palco proprio in quelle bolle piene d’acqua.”
dal “Corriere della Sera”, 17 novembre 2000
Umano troppo umano: si celebra l’innocuo rito della sintonia nazionale.
“Del resto Sanremo svolge una funzione determinante nella vita del Paese che, in segno di rispetto, si ferma, si sintonizza, si interroga sui massimi sistemi. Il Festival infatti è una sorta di pratica divinatoria coatta per leggere la nostra società; anche qui a fasi alterne. Un anno Sanremo è lo specchio del Paese, l’anno dopo è lo specchio di se stesso, di ciò che rappresenta, di tutto il baraccone televisivo; insomma è un Censis tradotto in canzone, un Istat in rima baciata, un Osservatorio di dati orecchiabili. Bisogna guardare Sanremo perché sugli altri canali, inspiegabilmente, non c’è mai nulla da guardare.”
A. GRASSO, dal “Corriere della Sera”, 27 febbraio 2001
L’evento: Con le star della lirica un viaggio nella vita di Verdi.
“L’anniversario di Verdi ha imposto uno scatto in più. I cantanti sfileranno uno dopo l’altro, ma reciteranno anche: mantenendo un tono di conversazione leggeranno appunti di vita verdiana ricollocando la scheggia d’opera che cantano nel contesto storico, sociale, psicologico in cui nacque. Poi ci saranno le emozioni e forse qualche ricordo personale dei protagonisti a tu per tu con gli eroi e i ribaldi inventati da Verdi. Sarà un viaggio nella vita di Verdi – dice il celebre direttore Zubin Mehta – Il galà viene consegnato al festival, chiavi in mano, da un noto agente musicale, e sarà ripreso da 80 televisioni. Ci sarà anche un dvd (ma non un cd), un home video e una distribuzione via Internet.”
dal “Corriere della Sera”, 11 marzo 2001
I due volti di Internet, pericoli ed opportunità:
“Molto rumore per nulla? Il caso Napster – o se volete il caso della musica digitale che viaggia lungo le arterie del Web compressa col formato Mp3 – ha scatenato una battaglia legale di proporzioni enormi. La sentenza finale dei giudici federali è alle porte e gli uomini di Napster, proprio ieri, hanno detto di essere pronti ad introdurre un filtro elettronico per la protezione del copyright, che ha prontamente fatto arricciare il naso alla Riia, l’associazione delle case discografiche… Fermare Napster non significa fermare lo scambio illegale di musica; nel breve o nel medio periodo, non c’è da attendersi che il mercato legale della musica on line decolli vertiginosamente. Secondo le stime di Forrester Research, nel 2003 la musica acquistata digitalmente dovrebbe valere 220 miliardi di lire su scala globale, quindi solo una modesta fetta del totale. Ma siamo sicuri che Napster & friends danneggino il mercato? A parte l’Italia (dove le vendite ristagnano da anni) su scala globale i consumi non hanno mostrato sensibili segni di cedimento. Anzi, a detta di alcuni, la musica digitale può avere effetti positivi sul mercato: ascolto un brano via Napster, e se mi piace vado a comprare l’intero disco.”
da “Il Sole 24 Ore”, 4 marzo 2001
svolgimento
MUSICA PER TUTTI: EVENTO ARTISTICO O FENOMENO COMMERCIALE?
DESTINAZIONE: PER UN QUOTIDIANO
Musica: evento artistico o commerciale? Senz’altro tutt’e due, ma bisogna vedere in che misura prevale l’uno o l’altro aspetto. Certo alcune manifestazioni musicali, si pensi al Festivalbar, fanno pensare soprattutto al business, mentre altre, come il festival di Porretta, fanno pensare più all’arte. Ma cosa succede quando Giorgia va a cantare, come quest’anno ad entrambe le manifestazioni? Attenzione quindi a non essere semplicistici, a non pensare che l’arte sia esclusiva solo di certi generi. Per esempio i valzer di Chopin, per non parlare di quelli di Strauss, in quale ambito li collocheremo? Ho recentemente ascoltato una trasmissione radiofonica in cui l’esperto, a dispetto di quanto voleva fargli dire il conduttore, continuava a spiegare che Chopin aveva composto i valzer soprattutto per produrre una musica adatti a certi salotti frivoli. Ancora, riguardo uno spettacolo di lirica in occasione dell’anniversario verdiano si legge su un quotidiano che “il galà viene consegnato al festival chiavi in mano, da un noto agente musicale, e sarà ripreso da 80 televisioni. Ci sarà anche un dvd (ma non un cd), un home video e una distribuzione via internet”. Ditemi se non è business questo! Del resto, anche nella musica leggera vi possono essere spunti artistici interessanti. I Pooh e Umberto Tozzi sono conosciuti come artisti commerciali, ma chi potrebbe negare che “Uomini soli” o “Gli altri siamo noi” sono canzoni che fanno riflettere su importanti problemi sociali, ed hanno utilizzato una cassa di risonanza quale il festival di Sanremo per obbligare a queste riflessioni. A proposito: il festival di Sanremo. In certi casi risulta più utile, per capire le nuove direzioni in cui si muove la nostra società, ascoltare le canzoni di Sanremo piuttosto che leggere una relazione statistica. Aldo Grasso, famoso critico televisivo, lo ha definito “un Censis tradotto in canzone, un Istat in rima baciata”. Come sempre, bisogna evitare di essere apocalittici, ma anche integrati con il sistema. Chi lavora nel settore sa infatti che certi fenomeni musicali (non tutti comunque) sono studiati a tavolino dai discografici e produttori e i costi sono ben compensati dai ricavi. Occorrerebbe saper giudicare tutti gli eventi musicali in modo critico e consapevole, ma come si fa ad essere oggettivi in un campo in cui la soggettività inevitabilmente prevale? Ci anche i diritti d’autore che sono talvolta reclamati in modo eccessivo e pignolo. Siamo sicuri, infatti, che gli autori non sono contenti se i loro brani sono conosciuti e riprodotti, anche se non si corrisponde sempre a loro (e alla SIAE) una somma (lasciate che lo dica un autore regolarmente iscritto alla SIAE)? Alla fine verrebbe da dire: lasciateci godere i nostri ascolti musicali senza stare troppo a discutere fino a che punto i brani sono commerciali o no: in fondo questa è una delle poche gioie della vita senza rischi o controindicazioni mediche, e allora fermiamoci solo alla prima parte del nostro titolo: “musica per tutti” e basta!