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3 Settembre 2014“Il nome della rosa” di Umberto Eco – di Eleonora Cassanmagnago
4 Settembre 2014Paolo, bancario di Genova ne ha avuto la prova.
Leggendo alcuni quotidiani ho trovato un articolo che riguardava una truffa ai danni di Paolo, un uomo di 30 anni il quale per conoscere delle ragazze, ha aperto un profilo su facebook. Navigando ha conosciuto una ragazza che si spacciava per modella e che desiderava contattarlo anche tramite Skype (video telefonata che utilizza la rete). All’inizio Paolo temeva fosse un “fake” , un profilo con foto false, perciò l’ha invitata a mostrarsi tramite webcam.
La ragazza all’apparenza era reale, mora, occhi scuri e di circa 25-30 anni e sul social network si chiamava NoemiBlue. Un giorno Paolo si è fatto prendere dalla situazione e ha ceduto alle sue richieste di mostrarsi senza veli; lei ha registrato la performance e successivamente lo ha ricattato. Per non pubblicare il video sulle bacheche dei suoi contanti di facebook, la ragazza gli ha chiesto 600 euro da versare su una carta prepagata. Sperando di chiudere la storia, lui accetta e cancella il profilo inutilmente però, lei infatti lo ricontatta su Skype inviandogli la copia della lista dei contatti di facebook, che aveva precedentemente carpito, con una nuova richiesta di altri mille euro per sparire per sempre. Paolo, pur sapendo che i suoi truffatori erano ancora in possesso del video, cede all’ennesimo ricatto. Dopo alcuni giorni passati insonni a controllare le bacheche dei conoscenti, Paolo si decise a denunciare i suoi truffatori. Scopre così che i proprietari delle carte erano inesistenti o, come nel caso della seconda carta, deceduti in precedenza.
La moda dei social network si sta diffondendo sempre di più; è quindi opportuno fare molta attenzione nell’utilizzo di questi strumenti, in quanto contengono nostri dati personali che vengono resi pubblici, mettendo così a rischio la privacy. A volte si può incappare in situazioni sgradevoli e rischiose per la nostra reputazione,incolumità o per le nostre finanze. Si sono verificati molti casi di violenza verso le ragazze da parte di sconosciuti incontrati sul web o casi come questo, dove la vittima perde la propria dignità.
Il mondo del web a volte si può trasformare in una trappola infernale che non si può controllare e perciò bisogna fare attenzione a cosa si fa o si pubblica su di esso. Questo è solo uno dei casi di truffa; da una ricerca sul crimine informatico è emerso che gli uomini vengono truffati più facilmente delle donne e che, solo il 29% degli uomini italiani cambiano le proprie abitudini di navigazione, dopo essere stati truffati.
Altra tipologia di truffa è il pishing che consiste in false mail di istituiti di credito che invitano il cliente a confermare le proprie credenziali di accesso, codici segreti, ai sistemi di banca online, con lo scopo di impossessarsi delle somme depositate sui conti correnti.
Da non dimenticare inoltre il fenomeno delle mail ricevute da parte di amici (contatti rubati )sui social, i quali chiedono soldi asserendo di essere all’estero, impossibilitati a pagarsi il biglietto aereo per il rientro, in quanto vittime di furto. Queste sono solo alcune possibili truffe ma vorrei ricordare anche i numerosi casi di pedofilia che vengono scoperti dalla polizia postale.
E’ importante che i genitori non lascino soli i figli in situazioni che potrebbero nuocergli e quindi, devono essere capaci di spiegargli come controllare questi siti che, costantemente hanno nelle loro mani. Un altro punto a svantaggio è che molti ragazzi hanno difficoltà a relazionarsi con gli altri e ciò è dovuto dal troppo tempo passato navigando su internet e aggiungendo amicizie sui social network, per poi ritrovarsi senza amici nella vita reale.
La tecnologia e questi nuovi strumenti però hanno aiutato molte aziende a farsi pubblicità e quindi sono utilizzati anche a scopi commerciali, certamente però è sempre l’uomo che deve saperli sfruttare positivamente.
Per concludere credo che sia opportuno non esagerare con i social network perché al di fuori di essi c’è un mondo tutto da scoprire e da vivere e che, se mai proveremo mai lo sapremo.
Eleonora Cassanmagnago 3°F