L’ Arabia preislamica e Maometto
28 Dicembre 2019Tito Livio. Vita ed opere
28 Dicembre 2019Il mito di Piramo e Tisbe è uno dei racconti più famosi presenti nella “Metamorfosi” di Ovidio, dramma dell’amore destinato a una fine ineluttabile.
Ecco una sintesi del mito:
“Contesto del mito”: Piramo e Tisbe sono due giovani amanti babilonesi, vissuti in epoca antica. Le loro famiglie si oppongono alla loro relazione, ma i due continuano a incontrarsi segretamente.
“L’incontro segreto”: Piramo e Tisbe decidono di incontrarsi presso una sorgente nascosta sotto un albero di mirra, vicino alle mura della città. Tuttavia, mentre Tisbe attende, viene spaventata da un leone e fugge lasciando cadere il suo velo.
“La tragedia”: Il leone strappa il velo di Tisbe e lo macchia di sangue con una preda appena cacciata. Piramo, arrivando successivamente al luogo dell’incontro, trova il velo insanguinato e pensa che Tisbe sia stata uccisa dalla belva. In preda al dolore, si uccide con la propria spada.
“La scoperta della tragedia”: Tisbe, tornando alla fonte dopo aver scacciato il leone, trova Piramo morto accanto al suo corpo. Disperata, decide di unirsi al suo amato nella morte e si suicida con la stessa spada di Piramo.
“La trasformazione finale”: Le preghiere delle due famiglie portano ad un’ultima metamorfosi. Il frutto dell’albero di mirra, sotto il quale Piramo e Tisbe si sono incontrati e morti, diventa rosso sangue per ricordare la loro triste fine, mentre le lacrime delle due famiglie trasformano le bacche nere dell’albero in un colore scuro.
Il mito di Piramo e Tisbe è spesso interpretato come un’illustrazione della potenza dell’amore e dei suoi ostacoli, così come della tragedia che può derivare dalle divisioni familiari e dalla mancanza di comunicazione.
La loro storia ha ispirato numerosi artisti e autori nel corso dei secoli, ed è un esempio classico della tematica delle trasformazioni presenti nelle “Metamorfosi” di Ovidio.