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28 Dicembre 2019Secondo atto dell’Adelchi di Manzoni
28 Dicembre 2019
Il primo atto dell’Adelchi (1822) di Alessandro Manzoni rappresenta l’inizio di una tragedia storica ambientata nell’VIII secolo d.C., incentrata sulla caduta dei Longobardi in Italia e sull’invasione franca sotto Carlo Magno.
Come in altre opere manzoniane, la tragedia non solo esplora eventi storici, ma affronta profondi temi morali e politici, con particolare enfasi sulla sofferenza umana e la ricerca della giustizia divina.
Contesto dell’opera
L’Adelchi è diviso in cinque atti e si concentra su due figure principali: Adelchi, figlio del re longobardo Desiderio, e Ermengarda, sua sorella, già moglie ripudiata di Carlo Magno. La tragedia si basa sul conflitto tra i Longobardi e i Franchi, ma riflette anche temi universali come la lotta contro la tirannia, l’inevitabilità del destino e la sofferenza degli oppressi.
Atto I: Desiderio contro il Papa
Nel primo atto, Manzoni introduce il contesto politico e il conflitto che è alla base della tragedia. Re Desiderio, sovrano dei Longobardi, è furioso con il Papa Adriano I, poiché quest’ultimo ha rifiutato di riconoscere le pretese longobarde sui territori papali. Desiderio, deciso a prendere con la forza ciò che gli viene negato, prepara la guerra contro i Franchi e il Papa, consolidando il proprio potere e cercando di difendere il regno longobardo.
Scene principali:
- Scena I: Si apre con un consiglio di guerra presso la corte longobarda. Re Desiderio discute con i suoi nobili e generali su come affrontare l’avanzata dei Franchi e l’opposizione del Papa. Qui emergono i primi accenni della tensione politica tra la Chiesa e i Longobardi. Desiderio appare come un sovrano determinato e combattivo, ma è anche un personaggio tragico destinato alla sconfitta.
- Scena II: Introduce Adelchi, il figlio di Desiderio. A differenza del padre, Adelchi è un personaggio profondamente tormentato, che si interroga sull’etica della guerra e sulla giustizia del conflitto in corso. In questo senso, rappresenta il classico “eroe manzoniano”, riflessivo e consapevole della propria impotenza di fronte al destino e alla sofferenza umana. Adelchi non è convinto che la guerra sia giusta, e i suoi dubbi lo rendono un personaggio complesso e drammatico.
- Scena III: Viene introdotta anche Ermengarda, la figlia di Desiderio, che soffre profondamente per essere stata ripudiata da Carlo Magno. Ermengarda è il simbolo del sacrificio e dell’innocenza vittima della politica e degli intrighi di potere. La sua sofferenza per il fallimento del suo matrimonio è parallela alla sofferenza della sua famiglia e del popolo longobardo, il che amplifica il senso di tragedia che percorre l’intera opera.
Tematiche principali dell’atto
Il primo atto stabilisce le principali tematiche che attraverseranno l’opera:
- Il conflitto tra politica e morale: Desiderio rappresenta la volontà politica, mentre Adelchi incarna la dimensione morale e riflessiva. Questo conflitto interiore di Adelchi sarà uno degli elementi centrali della sua tragedia personale.
- L’ineluttabilità del destino: Fin dal primo atto si percepisce il senso di un destino inesorabile che porterà alla caduta del regno longobardo, nonostante gli sforzi disperati di Desiderio e Adelchi.
- La sofferenza degli innocenti: Ermengarda è un esempio della sofferenza che colpisce coloro che sono coinvolti in giochi di potere più grandi di loro, un tema che Manzoni esplorerà anche nel personaggio di Adelchi.
Stile e linguaggio
Il linguaggio dell’Adelchi è quello tipico del Manzoni tragico, solenne e pieno di pathos. Manzoni utilizza versi sciolti e dialoghi per rendere i personaggi non solo figure storiche, ma anche rappresentazioni universali di ideali e conflitti morali. L’autore adopera un linguaggio austero, privo di orpelli romantici, in linea con la sua visione morale del teatro.
In conclusione, il primo atto dell’Adelchi getta le basi per una tragedia epica, dove il destino dei singoli personaggi è inestricabilmente legato ai grandi eventi storici.