
Video del quaresimale su don Savino tenuto a Cesano Boscone il 7 aprile 2017
9 Aprile 2017
La fedeltà e lo spirito di obbedienza di don Savino – di don Lino Maggioni
9 Aprile 2017Breve intervista rilasciata da don Savino nel 2008 agli amici di Cesano Boscone sul primo incontro con don Giussani avvenuto nel 1968.

Primo Incontro tra Don Savino e Don Giussani
Tema Principale: La nascita di un’amicizia e l’inizio di un nuovo percorso spirituale attraverso un incontro significativo.
Introduzione:
Il testo descrive il primo incontro tra Don Savino e Don Giussani. L’incontro avviene dopo un contesto accademico, durante una lezione di filosofia a Saronno, ma soprattutto in un sottoscala di Milano in Via Martinelli. L’estratto si concentra sull’impatto emotivo e spirituale di questo primo contatto, delineando l’inizio di un’amicizia e un profondo cambiamento nella vita di Don Savino.
Punti Chiave:
- Contesto Accademico: L’incontro si verifica in un ambiente di studio, precisamente durante una lezione di filosofia. Questo suggerisce che la ricerca intellettuale e spirituale erano elementi centrali nella vita di entrambi. Don Savino ricorda: ” era il 5 o 6 ottobre del 1968 ,era la prima lezione del corso di filosofia a Saronno eravamo su una gradinata di un’aula, noi, tanti giovani, e alla fine della prolusione io mi ricordo di aver fatto una domanda sul “senso della storia “.
- Curiosità Intellettuale e Domanda di Senso: La domanda di Don Savino (“il rapporto tra storia della salvezza e storia umana) dimostra una profonda inquietudine esistenziale e la ricerca di una connessione tra fede e realtà. La risposta evasiva del professore sottolinea la difficoltà di affrontare tali questioni in modo approfondito ed esauriente.
- Primo Approccio e Identificazione: L’approccio diretto di Don Scola a Don Savino, subito dopo la lezione, è significativo. La domanda “sei proprio tu ad aver fatto quella domanda?” indica un interesse immediato e un riconoscimento di qualcosa di particolare in Don Savino.
- Nascita dell’Amicizia e Studio Comune: L’inizio dell’amicizia è caratterizzato dallo studio congiunto. “e così abbiamo cominciato a parlare. Ci siamo presentati. Io gli dissi: “Mi chiamo Gaudio”. E lui fa “io mi chiamo Scola”. E così abbiamo incominciato a diventare amici , pranzare e studiare insieme “. Questo suggerisce che l’intelletto e la condivisione di idee fossero alla base del loro legame.
- L’Invito all’Incontro con il Prete e la Prima Impressione: Don Savino viene invitato a conoscere un prete, Don Giussani. L’ambiente descritto (” andai in via martinelli quel novembre del 1968, e appena entrato in questa cantina, eravamo in 4 o 5, c’erano Scola, Negri e Peretti “) suggerisce un incontro informale, una riunione di giovani interessati a questioni di fede.
- L’Abbraccio di Don Giussani: Un’Esperienza Trasformativa: Il momento culminante è l’abbraccio di Don Giussani. “Nel chiedermi chi sono, Giussani mi guarda e sorride con un sorriso che non dimenticherò mai. Mi si avvicina e mi abbraccia forte. Questo abbraccio è stato l’inizio della mia nuova vita, il primo incontro “. Questo gesto è descritto come l’inizio di una “nuova vita”, sottolineando l’impatto profondo che Don Giussani ha avuto su Don Savino. L’abbraccio rappresenta accoglienza, comprensione e l’offerta di un nuovo percorso spirituale.
Conclusione:
L”incontro con Don Giussani è un momento cruciale nella vita di Don Savino. Questo incontro, iniziato in un contesto di ricerca intellettuale e alimentato da una profonda amicizia, culmina in un’esperienza trasformativa rappresentata dall’abbraccio di Don Giussani, che segna l’inizio di un nuovo cammino spirituale. L’importanza di questo incontro risiede nella sua capacità di dare una risposta al desiderio di senso e di offrire una nuova prospettiva di vita.
(FAQ) su Don Savino e Don Giussani:
1. Come e quando si sono incontrati Don Savino e Don Giussani per la prima volta?
L’incontro avvenne tra il 5 e il 6 ottobre del 1968 a Saronno. Don Savino frequentava il corso di filosofia per i seminaristi. Don Savino ricorda l’atmosfera tesa durante la prima lezione e di aver posto una domanda sul senso della storia, in particolare sul rapporto tra storia della salvezza e “storia di tutti i giorni”.
2. Quale fu l’impressione iniziale di Don Scola su Don Savino, a seguito della sua domanda?
Don Scola definì la domanda di Don Savino “molto intelligente”, anche se ammise che per rispondere in modo esauriente, si sarebbero dovuti abbattere i “piloni del colosso”. Questo indica che Don Scola intuì subito una profondità di pensiero in Don Savino.
3. Come è proseguito il rapporto dopo la lezione iniziale?
Dopo la lezione, don Scola, che per don Savino era semplicemente un ragazzo (seminarista anche lui) dai capelli rossi, si avvicinò a Don Savino per complimentarsi della domanda, quel ragazzo era Don Scola.
Iniziarono a parlare, pranzarono insieme e nacque un’amicizia. Studiarono insieme e dopo un mese Don Scola invitò Don Savino a incontrare un suo amico prete, Don Giussani.
4. Che ruolo ha avuto Don Scola nell’incontro tra Don Savino e Don Giussani?
Don Scola invitò Don Savino a conoscere Don Giussani, presentandolo come “il nostro grande amico prete”. Questo incontro, avvenuto a Villa Martinelli nel novembre 1968, fu un momento significativo che consolidò il legame tra i tre.
5. Come si è svolto l’incontro con Don Giussani a Villa Martinelli?
Don Savino si recò a Villa Martinelli, dove si trovavano circa 4-5 persone (tra cui Scola, Negri e Peretti). Quando Don Scola presentò Don Savino a Don Giussani, quest’ultimo lo guardò e sorrise con un sorriso che Don Savino non avrebbe mai dimenticato.
6. Quale gesto di Don Giussani ha avuto un impatto profondo su Don Savino?
Dopo l’incontro, Don Giussani si avvicinò a Don Savino e lo abbracciò forte. Don Savino descrive questo abbraccio come l’inizio della sua “nuova vita”.
7. Cosa rappresenta l’abbraccio di Don Giussani per Don Savino?
L’abbraccio di Don Giussani simboleggia un nuovo inizio, un punto di svolta nella vita di Don Savino. Rappresenta accoglienza, comprensione e un legame profondo che avrebbe segnato il suo percorso futuro.
8. Qual è il significato generale di questo racconto del primo incontro?
Il racconto descrive un incontro fortuito, ma destinato a portare frutti, che ha dato origine a un’amicizia profonda e a un cambiamento significativo nella vita di Don Savino. Evidenzia l’importanza dell’incontro con persone significative che possono orientare e dare un nuovo significato all’esistenza.
I fatti
- 5 o 6 Ottobre 1968: Savino partecipa alla prima lezione del corso di filosofia a Saronno. Durante la prolusione, don Savino pone una domanda sul “senso della storia” e il rapporto tra “storia della salvezza e storia umana”.
- Dopo la lezione del 5 o 6 Ottobre 1968: Un ragazzo dai capelli rossi (Angelo Scola) si avvicina a Savino e gli chiede della sua la domanda.
- Nei giorni successivi all’incontro iniziale: Savino e un altro seminarista, di nome Scola, iniziano a pranzare e studiare insieme, diventando amici.
- Circa un mese dopo l’incontro iniziale (Novembre 1968): don Scola invita Savino ad andare a trovare con alcuni amici “il nostro grande amico prete”, Don Giussani.
- Novembre 1968: Savino, Scola, Negri, Peretti, ecc… (circa 4-5 persone) si trovano in una cantina, in Via Martinelli a MIlano.
- Novembre 1968: Don Luigi Giussani arriva. Scola presenta Savino a Don Giussani. Don Giussani sorride, si avvicina e abbraccia Savino.
Gli uomini
- Don Savino: Protagonista del racconto. Studente di filosofia a Saronno nel 1968, che pone una domanda durante la prolusione del corso di filosofia. L’incontro con Don Giussani segna l’inizio di una “nuova vita”.
- Don Luigi Giussani: Sacerdote e figura centrale, “Grande amico prete” per Scola e i suoi amici. Incontra Savino a Novembre del 1968 e lo accoglie con un abbraccio significativo. Fondatore del movimento Comunione e Liberazione.
- Don Angelo Scola: Studente di filosofia dai capelli rossi. Amico di Savino e figura che lo introduce a Don Giussani.
- don Luigi Negri: Uno dei presenti nella cantina.
- don Mario Peretti: Uno dei presenti nella cantina.
Glossario
- Gradinata: Serie di gradini o scalinata, spesso in un contesto ampio e pubblico, in questo caso rappresenta l’aula della lezione accademica di filosofia in seminario.
- Tensione: Stato di stress o preoccupazione,. stato in cui si trovano i seminaristi durante la lezione.
- Prolusione: Discorso introduttivo a un corso o a una conferenza, in questo caso il corso di filosofia per seminaristi.
- Filosofia: Lo studio fondamentale della natura della conoscenza, della realtà e dell’esistenza.
- Storia della salvezza: La narrazione biblica del piano di Dio per redimere l’umanità.
- Colosso: Metaforicamente, qualcosa di grande, imponente e difficile da abbattere.
- Cantina: Stanza sotterranea, spesso utilizzata per conservare il vino; in questo contesto, un luogo di incontro informale.
- Seminario: Istituzione per la formazione di futuri sacerdoti, in questo caso a Saronno, città in provincia di Varese, Lombardia, Italia.
- Abbraccio: Gesto di affetto e accoglienza, in questo caso, un simbolo di inizio e trasformazione.