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28 Dicembre 2019Le Prose della volgar lingua di Pietro Bembo sono un’opera fondamentale per comprendere la questione della lingua italiana
Pietro Bembo è stato uno studioso, poeta, teorico letterario italiano, membro dei Cavalieri Ospitalieri e cardinale. Fu una figura influente nello sviluppo della lingua italiana, in particolare del toscano, come mezzo letterario, codificando la lingua per l’uso moderno standard.
I suoi scritti contribuirono alla rinascita dell’interesse nel XVI secolo per le opere del Petrarca. Le idee di Bembo furono decisive anche nella formazione della più importante forma musicale profana del XVI secolo, il madrigale.
Le Prose della volgar lingua di Pietro Bembo rappresentano un punto di svolta nella storia della lingua italiana. Pubblicate nel 1525, queste prose esercitano un’influenza profonda sulla formazione della lingua letteraria italiana, definendo canoni e modelli che saranno seguiti per secoli.
Contesto storico e culturale
Il Cinquecento è un secolo di grande fermento culturale in Italia. La riscoperta degli autori classici, l’invenzione della stampa e la nascita degli Stati nazionali creano le condizioni ideali per una riflessione sulla lingua e sulla letteratura. In questo contesto, Pietro Bembo, umanista e cardinale, si pone l’obiettivo di stabilire una norma linguistica per l’italiano letterario.
Contenuti e obiettivi dell’opera
Nelle Prose della volgar lingua, Bembo, attraverso un dialogo tra quattro personaggi storici, discute delle origini e dell’evoluzione della lingua italiana. La sua tesi centrale è che il modello linguistico da imitare è quello del fiorentino trecentesco, in particolare di Petrarca per la poesia e di Boccaccio per la prosa.
Gli obiettivi principali di Bembo sono:
- Unificazione linguistica: Bembo mira a stabilire una lingua letteraria unitaria, superando le differenze dialettali e regionali.
- Prestigio sociale: Assegnando al fiorentino trecentesco il ruolo di modello, Bembo collega la lingua italiana ai fasti del Rinascimento fiorentino, conferendole un grande prestigio sociale.
- Imitazione dei classici: L’imitazione dei classici, in particolare di Petrarca e Boccaccio, è vista da Bembo come il modo migliore per raggiungere la perfezione stilistica.
L’impatto delle Prose sulla lingua italiana
Le Prose della volgar lingua hanno avuto un impatto duraturo sulla lingua italiana:
- Codificazione della lingua: Bembo ha contribuito a codificare la lingua italiana, fissando norme grammaticali e stilistiche.
- Diffusione del fiorentino: Il fiorentino trecentesco, grazie a Bembo, è diventato la lingua letteraria per eccellenza.
- Influenza sulla letteratura: Le Prose hanno influenzato profondamente la produzione letteraria dei secoli successivi, orientando gli scrittori verso un modello linguistico e stilistico ben preciso.
Critiche e dibattiti
Nonostante l’importanza delle Prose della volgar lingua, l’opera di Bembo ha suscitato anche critiche. Alcuni studiosi hanno sottolineato come la sua scelta di privilegiare il fiorentino trecentesco abbia limitato la varietà e la ricchezza della lingua italiana. Inoltre, l’impostazione normativa di Bembo è stata talvolta accusata di aver soffocato la creatività degli scrittori.
In conclusione, le Prose della volgar lingua rappresentano un’opera fondamentale per la storia della lingua italiana. Pur con le sue limitazioni, l’opera di Bembo ha contribuito a creare una lingua letteraria unitaria e prestigiosa, che ha segnato profondamente la cultura italiana.