Tanto gentile e tanto onesta pare e Oltre la spera che piu’ larga gira Venti…
28 Dicembre 2019Boccaccio Andreuccio da Perugia II giornata V novella
28 Dicembre 2019Il professor Luigi Gaudio ha pensato di ripassare la storia romana interpretando le canzoni, soprattutto sue, che accennano a personaggi come Muzio Scevola, Bruto Minore, Caligola e Nerone.
Muzio Scevola
Muzio Scevola, conosciuto come Gaius Mucius Scaevola, è una figura leggendaria della prima Repubblica Romana. La sua storia è legata alla guerra tra Roma e gli Etruschi sotto il re Porsenna. Secondo la leggenda, Muzio Scevola tentò di assassinare Porsenna per liberare Roma dal suo assedio. Tuttavia, uccise per errore lo scriba del re. Quando fu catturato e portato davanti a Porsenna, Muzio mostrò il suo disprezzo per la tortura mettendo la mano destra sul fuoco senza mostrare segni di dolore. Impressionato dal suo coraggio, Porsenna lo liberò. Da quel giorno, Muzio fu soprannominato “Scevola”, che significa “mancino”, perché aveva sacrificato la sua mano destra. La storia di Muzio Scevola è un esempio dell’ideale romano di virtus, che comprende coraggio, forza d’animo e devozione alla patria.
Bruto Minore
Marco Giunio Bruto, noto anche come Bruto Minore, è celebre per essere uno dei principali cospiratori nell’assassinio di Giulio Cesare il 15 marzo 44 a.C. Bruto era un uomo di grande cultura e un seguace della filosofia stoica. Anche se era stato uno dei favoriti di Cesare e, secondo alcune fonti, poteva essere suo figlio illegittimo, Bruto si unì alla cospirazione contro di lui perché temeva che Cesare volesse instaurare una monarchia e abolire la Repubblica. Il gesto di Bruto è spesso interpretato come un tragico conflitto tra l’amore per la libertà repubblicana e i legami personali. L’assassinio di Cesare portò però a una guerra civile, che si concluse con la sconfitta di Bruto e dei suoi alleati nella battaglia di Filippi nel 42 a.C. Bruto si suicidò dopo la sconfitta.
Caligola
Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico, meglio conosciuto come Caligola, fu imperatore romano dal 37 al 41 d.C. Inizialmente, Caligola fu ben accolto come imperatore per il suo legame con l’amato Germanico, suo padre, e per aver messo fine al regno crudele di Tiberio. Tuttavia, il suo regno è noto per il suo comportamento stravagante e tirannico. Si dice che Caligola si considerasse un dio e che abbia nominato il suo cavallo, Incitatus, come sacerdote e forse anche senatore. Le sue eccentricità, le politiche finanziarie disastrose e le persecuzioni politiche portarono a un forte malcontento tra i senatori e la guardia pretoriana, che lo assassinò nel 41 d.C. dopo soli quattro anni di regno. Caligola è spesso ricordato come un esempio di abuso di potere e follia nella storia imperiale romana.
Nerone
Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico fu imperatore romano dal 54 al 68 d.C. È uno degli imperatori più noti e controversi della storia romana. All’inizio del suo regno, Nerone fu influenzato positivamente dai suoi consiglieri Seneca e Burro, ma col tempo divenne sempre più tirannico e dedito al piacere. È famoso per il grande incendio di Roma nel 64 d.C., evento dopo il quale accusò i cristiani, avviando la prima grande persecuzione contro di loro. Nerone si dedicò agli spettacoli artistici, apparendo come attore, poeta e musicista, cosa che scandalizzava molti Romani, che ritenevano queste attività indegne per un imperatore. Le sue stravaganze, la sua crudeltà e la sua incompetenza amministrativa portarono a una ribellione generale. Nel 68 d.C., abbandonato da tutti, si suicidò, segnando la fine della dinastia giulio-claudia.
Conclusione
Questi personaggi illustrano diversi aspetti della storia romana, dalla leggenda della virtù repubblicana (Muzio Scevola), alla tragedia politica della fine della Repubblica (Bruto), fino alla decadenza e alla follia dell’impero sotto gli imperatori (Caligola e Nerone). Ognuno di loro rappresenta fasi cruciali della storia di Roma e offre uno sguardo sulle complessità della politica, del potere e della cultura romana.