CALDE E COMODE?
La lana ha origini antiche, il tessuto pile molto recenti. Solo negli anni ’80 la fabbrica di tessuti americana Malden Mills ha inventato una fibra sintetica completamente nuova, chiamata pile, il cui marchio depositato è Pol’artec. Il pile è una fibra interessante, perché tiene caldo come la lana, rispetto alla quale presenta diversi vantaggi. Al contrario della lana, non è pesante e, se bagnata, non ha bisogno di molto tempo per asciugarsi. Inoltre, non necessita di particolari precauzioni per il lavaggio e non deve essere stirata. All’inizio il pile era utilizzato soprattutto per l’abbigliamento sportivo, ma gli aspetti positivi di questa fibra l’hanno resa molto popolare e ora le giacche o le bluse in pile hanno trovato un loro mercato anche tra coloro che non amano arrampicarsi sulle montagne o non sono particolarmente votati agli sport invernali. L’abbigliamento in pile è uno dei più grandi successi di vendita degli ultimi anni.
I l successo di Pol’artec è stato tale, che in breve tempo altre fibre simili, prodotte da altre aziende, sono comparse sul mercato. La composizione precisa delle fibre che genericamente vanno sotto il nome di pile rimane spesso un segreto dell’azienda. La fibra di partenza è il poliestere, che può essere lavorato in modi diversi. In alcuni casi vengono aggiunte altre fibre sintetiche, come poliammide, acrilico, elastane. Il pile è il risultato di una lavorazione a maglia particolare, che è in grado di rendere il tessuto soffice e voluminoso. Una fibra lavorata in questo modo contiene molta aria ed è quindi in grado di essere un buon isolante termico: più il tessuto si presenta voluminoso e spesso, più terrà caldo. C’è però un limite: questa fibra non può nulla o quasi contro pioggia e vento. Per questo motivo alcuni capi vengono sottoposti ad ulteriori lavorazioni per renderli impermeabili e resistenti all’aria.
La maggior parte delle giacche del nostro test sono vendute nei negozi specializzati in abbigliamento sportivo; abbiamo indicato quelle che trovate nei grandi magazzini o nei negozi di abbigliamento. Come si vede in tabella, molte marche usano il Pol’artec, il nome di marca della fibra originale, in particolare quello classificato “200”. Il numero indica il grado di isolamento termico del tessuto, in parole povere quanto tiene caldo. Il Pol’artec 200 è la fibra di pile standard, con cui di solito si producono capi di abbigliamento da utilizzare tutto l’anno per attività all’aria aperta. Con il Pol’artec 100 si fanno indumenti intimi o molto leggeri. Il Pol’artec 300 serve per realizzare capi adatti a temperature molto basse.
Il tessuto pile si può lavare a 30 o 40°C. Si asciuga in fretta e non deve essere stirato. Il tessuto non va candeggiato e alcune marche consigliano di non usare ammorbidenti, perché sfibrerebbero il tessuto. A questo proposito c’è però una contraddizione con quanto emerso dal test: il tessuto pile di Berghaus esce dalla lavatrice molto ruvido, ma torna quello di prima se lo laviamo con un prodotto ammorbidente. Eppure l’etichetta lo vieta. In alcuni capi tra quelli acquistati dai nostri colleghi stranieri che hanno partecipato al test (non offerti sul mercato italiano) abbiamo riscontrato la presenza di più etichette sullo stesso capo, che davano indicazioni diverse e in contraddizione tra loro. Le etichette dei capi italiani sono migliori: il nostro è uno dei pochi paesi dove l’etichetta di manutenzione è obbligatoria.
Tutti i prodotti del test sono in Pol’artec 200 o hanno una composizione paragonabile; non sono trattati per essere resi impermeabili o resistenti al vento.
Nella maggioranza dei casi le giacche tengono caldo, ma non mancano modelli bocciati dalle nostre prove. Timberland Zip-Front batte tutti.
In primo luogo, seguite sempre le indicazione di manutenzione in etichetta.
Abbiamo rilevato i prezzi in negozi di articoli sportivi, specializzati in un determinato settore e non, grandi magazzini e negozi di abbigliamento. I prezzi cambiano molto. Si va da un minimo di 45,50 euro per la giacca di Decathlon a un massimo di 159 euro per Patagonia. Quest’ultima è una delle giacche più care del test e occupa in tabella il penultimo posto nella classifica per qualità . Al contrario, la giacca migliore (Aigle Solok) non è la più cara.
Le giacche e bluse del test sono complessivamente di buona qualità . Anche se con alcune eccezioni, che i nostri test hanno evidenziato, tengono caldo e sono comode da indossare. Si asciugano in fretta, molto prima di un maglione di lana: i migliori in due ore. Se non le sottoponete a sfregamenti pesanti, come quelli di uno zaino sulle spalle, vi dureranno per lungo tempo. Risulta confermato che il pile non tiene acqua e vento. Non mancano in alcuni casi piccoli problemi di natura estetica; la comparsa di pallini sul tessuto o di increspature dopo il lavaggio. Il Migliore del test e anche Miglior Acquisto è Aigle Solok (89 euro), che unisce alla qualità più alta del test un buon rapporto tra qualità e prezzo. Se volete spendere meno e vi accontentate di una qualità comunque più che accettabile, vi segnaliamo una Scelta Conveniente: Lafuma Tim Jacket (74 euro).