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28 Dicembre 2019
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La prima Ode del Primo Libro delle Odi di Orazio riflette proprio il contrasto tra chi, come il poeta stesso, cerca una vita di saggezza e di moderazione, e chi, invece, si affanna alla ricerca della gloria, della ricchezza, o di altri piaceri terreni.
Nel testo latino, Orazio presenta una serie di immagini che descrivono i diversi desideri degli uomini:
- Gli atleti: Alcuni trovano soddisfazione nel sollevare la polvere della pista olimpica con le loro bighe, cercando la vittoria e la gloria che li innalza quasi a livello degli dei.
- Gli uomini politici: Altri ambiscono agli onori pubblici, cercando di essere elevati a cariche prestigiose dalla folla dei cittadini romani.
- I ricchi agricoltori: Alcuni desiderano accumulare ricchezze, immagazzinando nei loro granai i raccolti provenienti da terre lontane, come quelle libiche.
- I proprietari terrieri: C’è chi si accontenta di lavorare con piacere la terra ereditata dai propri padri, senza essere tentato dalle offerte di ricchezze eccessive.
- I mercanti: Alcuni mercanti, nonostante temano le pericolose tempeste, non possono sopportare la povertà e, quindi, tornano sempre al mare, cercando guadagni maggiori.
Orazio, descrivendo queste diverse figure, sembra suggerire che, mentre molti uomini sono ossessionati dalla ricerca della gloria, della ricchezza o del potere, c’è un altro tipo di vita, più saggia e moderata, che cerca la serenità e il godimento delle semplici gioie quotidiane.
Questa vita è rappresentata dalla figura del contadino che, felice del suo lavoro e dei suoi campi, non è attratto dai rischi del mare o dalle ambizioni politiche, ma trova la sua soddisfazione in ciò che ha, vivendo una vita equilibrata e in armonia con la natura. Orazio sembra elogiare questa vita di saggezza, contrapponendola alla frenesia di chi insegue la gloria o il potere, ma che finisce spesso per essere travolto dai propri desideri e dalle circostanze.
Testo e traduzione
| Testo originale, prima parte della prima Ode del Primo Libro delle Odi di Orazio
Maecenas, atavis edite regibus, Evitata rotis palmaque nobilis 5 Illum, si proprio condidit horreo Numquam demoveas, ut trabe Cypria Laudat rura sui : mox reficit rates |
Traduzione
Mecenate, discendente di antichi re, e, evitata la meta con le ruote infuocate, la palma nobile a un altro, se ha immagazzinato nel suo granaio né quello che, timoroso, naviga il mare di Mirto con una trave di Cipro. loda la quiete e i campi del suo villaggio; |
