Tutto in un punto di Italo Calvino narratore e punto di vista
28 Dicembre 2019Circe seconda parte libro 10 Odissea
28 Dicembre 2019“Venerdì Santo” è una canzone scritta da Francesco Guccini e pubblicata nell’album Folk beat n. 1 del 1967. Nella canzone si intreccia l’esperienza personale e di rapporti dell’autore con il clima particolare che si respira, e con le profonde emozioni e riflessioni che questo giorno sacro porta con sé.
Attraverso versi intensi e suggestivi, Guccini crea un’atmosfera carica di pathos e riflessione, esplorando temi universali come la fede, la colpa, il pentimento e la redenzione.
testo della canzone
Venerdì Santo, prima di sera, c’era l’odore di primavera
Venerdì Santo, le chiese aperte mostrano in viola che Cristo è morto Venerdì Santo, piene d’incenso sono le vecchie strade del centro O forse è polvere che in primavera sembra bruciare come la ceraVenerdì Santo, stanchi di gente, siamo in un buio fatto di niente
Venerdì Santo, anche l’amore sembra languore di penitenza Venerdì Santo, muore il Signore, tu muori amore fra le mie braccia Poi viene sera e resta soltanto dolce un ricordo: Venerdì SantoVenerdì Santo, prima di sera, c’era l’odore di primavera
Venerdì Santo, le chiese aperte mostrano in viola che Cristo è morto Venerdì Santo, piene d’incenso sono le vecchie strade del centro O forse è polvere che in primavera sembra bruciare come la ceraVenerdì Santo, stanchi di gente, siamo in un buio fatto di niente
Venerdì Santo, anche l’amore sembra languore di penitenza Venerdì Santo, muore il Signore, tu muori amore fra le mie braccia Poi viene sera resta soltanto dolce un ricordo: Venerdì Santo