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23 Novembre 2022Zavattarello è un piccolo borgo medievale nella zona collinare dell’Oltrepò Pavese, in provincia di Pavia, Lombardia. Il paese è situato nell’area del Nord Italia definita “Quattro regioni”, perché punto d’incontro di quattro regioni: Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Liguria. Queste valli sono accomunate da tradizioni e piatti tipici ed eventi storici. L’attrazione principale del paese è il castello, noto anche come Castello Del Verme, che sovrasta il paese. Un tempo ospitava la scuola di guerra del condottiero rinascimentale italiano Jacopo Dal Verme.
Zavattarello è un piccolo borgo medievale situato nell’Oltrepò Pavese, in Lombardia. Fin dall’antichità in posizione strategica, il paese è situato nell’area del Nord Italia definita “Quattro regioni”, perché punto d’incontro di quattro regioni: Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Liguria. Queste valli sono accomunate da tradizioni e piatti tipici ed eventi storici.
Ora si sa che il nome “Zavattarello” deriva dal mestiere più praticato nel medioevo, quello dei ciabattini: infatti il volgare savatarellum indica esattamente dove sono state fatte le pantofole (le “savatte” medievali in realtà assomigliano di più alle calze, che non alla scarpe)
Il paese è costituito da un nucleo centrale dominato dal castello Dal Verme, dove le case hanno mantenuto la patina dei secoli: è l’antico borgo medievale e che i paesani chiamano “dentro” perché in passato era circondato da forti mura difensive. Più sotto si sviluppa il paese nuovo, tagliato dalla strada provinciale che congiunge la SS412 della Valtidone alla SS461 del Penice.
Al caratteristico paese vecchio che si estende intorno al castello si accede da Piazza Luchino Dal Verme, passando sotto l’arco in pietra di una torre di ingresso medievale. Da notare di questa torre è l’arco d’ingresso in arenaria. Altre tre torri come questa costituivano il sistema difensivo del “Dentro”, insieme alle mura delle mura fortificate, ancora in parte visibili dall’esterno del borgo. Quella che oggi appare come una stradina era un tempo la via principale del paese, che saliva al castello in cima al colle. Sulla sinistra, superato questo “voltone”, si vede la “guardia”, uno stretto vano destinato ad accogliere gli scudieri di sentinella. La prima traccia che sale a destra dopo un edificio ristrutturato che fu sede ottocentesca delle carceri mandamentali, è il vicolo dell’Abate, uno dei più pittoreschi di “Dentro”. Il suo nome è dovuto all’antica presenza di un monastero.
La visita all’antico paese può riservare piacevoli scoperte: all’osservatore attento non mancherà di notare, sopra lo stipite della porta in arenaria di un’antica casa, una formella in terracotta raffigurante una Madonna con Bambino, pregevole opera di ignoto artista del il diciassettesimo secolo. Sotto questa formella, al centro dell’architrave dell’ingresso, è scolpita una caratteristica croce, che si ritrova anche su altri architravi di porte e finestre delle case più antiche del borgo. Anche la parte più recente del paese ha attrazioni. La piazza principale, circondata dalle tipiche case in pietra a vista, è dominata da un lato da un grande palazzo ottocentesco: in origine dimora dei Dal Verme, divenuta negli anni settanta sede municipale, poi scuola media, e oggi ospita la biblioteca comunale e le sedi delle associazioni del territorio. Più in alto, sul lato destro prima della carrozzabile che conduce al castello, un imponente edificio seicentesco ospitava la pretura e le carceri in uso fino alla metà dell’Ottocento. All’ingresso della piazza si incontra il trecentesco Oratorio di San Rocco. In origine faceva parte di un monastero cistercense purtroppo ora scomparso, i cui edifici comprendevano probabilmente anche l’attuale municipio. L’altare maggiore conserva una superba pala seicentesca in legno dorato che Ambrogio Corona (in “Zavattarello perla dell’Oltrepò”) ha definito “un capolavoro dell’arte barocca”.
La chiesa parrocchiale di San Paolo si trova quasi ai margini del paese in direzione Varzi, su un piccolo colle che le ultime ricerche dicono fosse sede di un antico santuario pagano. Proprio dalla divinità venerata, Saturno, sembra derivare il nome più antico di Zavattarello Sarturanum. L’aspetto attuale della Chiesa è quello del rifacimento cinquecentesco, anche se l’edificio sembra essere il più antico del castello. Infatti proprio in questa chiesa si fermarono i monaci di Bobbio nel 929 durante il loro viaggio per portare le reliquie di S. Colombano a Pavia, lungo il percorso noto come Via Santi Colombani. Notevole, alle spalle dell’edificio, il cimitero ottagonale del XVII secolo, che ospita anche le tombe della famiglia dei Conti Dal Verme. Poco dopo, lungo la strada provinciale, si incontra il Museo “Magazzino delle memorie”, che attraverso un percorso di vita quotidiana permette di scoprire oltre un secolo di tradizioni: un patrimonio culturale che affonda le sue radici nella notte dei tempi e è testimonianza della lunga, ricca, dolorosa storia del lavoro e della fatica dell’uomo. Da non perdere le attività didattiche e le iniziative per grandi e piccini.
Castello di Zavattarello
Interamente costruito in pietra, con murature di spessore fino a 4 metri, il castello Dal Verme di Zavattarello è un formidabile complesso architettonico medievale che ha subito numerosi assedi. Questa inespugnabile fortezza dell’Oltrepo Pavese montano deve il suo nome alla famiglia che per sei secoli ha segnato la storia del castello: la famiglia Dal Verme. Dalla terrazza e dalla torre si gode una vista mozzafiato sul territorio circostante: la verde campagna, i freschi boschi, le colline con gli altri castelli della zona – Montalto Pavese, Valverde, Torre degli alberi, Pietragavina. Si comprende bene, da qui, la scelta strategica del luogo dove costruire questo maniero. L’imponente rocca domina il borgo medievale arroccato su un colle che un tempo era completamente privo di vegetazione per permettere ai difensori del maniero di vedere ogni assalitore. Oggi invece il verde che circonda il castello è un’area protetta, un parco di circa 79 ettari, ricco di pace e silenzio, dove scoprire angoli fiabeschi. Vi invitiamo a venire a scoprire la bellezza e la storia, l’arte e l’architettura, il passato e il futuro di questo castello medievale interamente restaurato e visitabile. Eventi, cerimonie, mostre, festival, convegni animano queste sale dove vecchio e nuovo si fondono creando un unico intreccio intriso di emozione.
Nelle sale del castello Dal Verme di Zavattarello dal 2003 è ospitata una collezione di arte contemporanea in continua crescita e sviluppo, che costituisce solo una delle attrattive offerte ai visitatori che migliaia ogni anno accorrono per visitare la rocca medievale. Il Museo d’Arte Contemporanea espone le opere d’arte italiane dalla seconda metà del XX secolo ad oggi, oltre a dipinti più antichi dipinti del conte Giuseppe Dal Verme, proprietario del castello all’inizio del Novecento. Proprio all’Artista Conte Giuseppe Dal Verme e alla moglie Titina Gavazzi è intitolato il Museo, quale atto di omaggio al grande amore per l’arte e per questa rocca, donata dagli eredi alla cittadinanza Zavattarello nel 1975. Ogni anno il castello le sale ospitano inoltre numerose mostre temporanee nel ciclo “Summer Art”: mostre personali e collettive di artisti emergenti e famosi, con un occhio di riguardo al rapporto con il territorio.
Conclusioni
Zavattarello è il luogo ideale per gli amanti della pace e del silenzio come per coloro che cercano un luogo vivo dalla ricca offerta culturale e storica.