Nonostante la grande mole dell’opera, si può dire che la narrazione ruota attorno a tre personaggi principali: Adamo, Eva e Satana. A questi tre personaggi ruotano poi dei comprimari -più o meno illustri”- quali i vari demoni e angeli, tutti più o meno delineati, per non parlare di Dio in persona e del Figlio -conosciuto poi come Gesù -.
Adamo
Adamo è presentato assai diversamente, in questo poema, rispetto alla Bibbia. I personaggi umani – Adamo ed Eva – biblici sono, infatti, personaggi passivi, in balia del Bene e del Male, incapaci d’azioni proprie e responsabili.
L’Adamo miltoniano invece interagisce, parla, esprime le proprie intenzioni, ma soprattutto decide consciamente e si rammarica per il proprio fallo.
In Genesi 2,18 è scritto: E il Signore Dio disse:- Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che sia simile….
Nell’ ottavo libro di Paradiso Perduto invece: …Quale felicità veramente / c’è nella solitudine? Chi può godere da solo, ovverosia / come trovare la felicità nel godere di ogni cosa?
Nel secondo brano è Adamo stesso che parla, non Dio come nel testo della Bibbia: Adamo è un essere autonomo e pensante.
Nuovamente in contrasto con la Bibbia, Milton descrive fisicamente sia Adamo che Eva. Ecco la rappresentazione di Adamo ai versi 300-303 del quarto libro: La fronte spaziosa e piacevole, / l’occhio sublime di lui dichiaravano un ruolo / d’assoluto governo; e capelli ricciuti / scuri come il giacinto scendevano in ciocche divise / dopo avergli recinto la fronte, ma non al di sotto / delle solide spalle.
Adamo è un uomo bello ( fronte spaziosa e piacevole, occhio sublime) e forte (solide spalle), riecheggiante i modelli degli dei greci: capelli ricci, fisico muscoloso ma sottile e lineamenti regolari, ma Milton forgia l’uomo anche nel carattere: autoritario, ma dolce, ligio all’obbedienza -almeno istintivamente-, senza quei tratti bestiali propri dell’uomo caduto.
L’Adamo di Milton si rode del peccato da lui commesso e invoca più volte che la morte lo raggiunga presto, inconscio del piano che Dio ha per lui e per la sua discendenza ( versi 720-844 del decimo libro).
Eva
Eva è citata nella bibbia come personaggio a sé stante solo nel ruolo di peccatrice e in milton la condizione non è concretamente diversa: Eva viene sempre ritratta sotto la guida dell’uomo e soltanto quando ella è da sola le sue difese vengono astutamente eluse dal Tentatore.
Milton dice di Eva: Lei invece portava / quasi fossero un velo lungo i fianchi snelli / le trecce d’oro disadorne, e sebbene arruffate / ondeggiavano in riccioli ribelli / come la vite che incurva i suoi viticci – e questo / stava a significare soggezione, comunque richiesta / con dolce ritrosia, da lei concessa e da lui ricevuta / con pari gentilezza…
Eva è la creatura più debole delle due, ma anche quella che soffre di più: per la perdita dell’Eden e per la -temporanea- perdita del suo sposo.
Satana
Conosciuto in paradiso come Lucifero -portatore di luce-, ma quel suo primo nome non più essere pronunciato dopo la caduta. E’ il personaggio più controverso e complesso dell’opera, ma anche quello più vicino a genere umano tanto che Milton s’impersonava -a suo rammarico- più con lui che con i nostri progenitori. E’ un essere ripugnante ed orribile -e questo per contrasto alla sua bellezza angelica-, ma affascinante nella sua eroica energia.
Satana non è solo malvagio, ma è il Male; in lui non c’è possibilità di pentimento, né di pietà , com’è dimostrato nel seguente brano: Me miserevole! Per quale varco potrò mai fuggire / l’ira infinita, e l’infinita disperazione? / Perché dovunque fugga è sempre inferno: sono io l’inferno […] Quindi da lui lontana / l’idea di concedermi la pace, e da me di implorarla […] E se per me tutto il bene è perduto / male sii tu il mio bene…
Nel primo e nel secondo libro Satana è descritto come un essere dal corpo mostruosamente grande, martoriato da profonde bruciature e ferite e dalla faccia deformata in cui si vede però la reminiscenza di una nobiltà d’altri tempi.
Blue Devil