In principio era Dylan
27 Gennaio 2019Alda Merini
27 Gennaio 2019I personaggi nell’opera Il paradiso perduto di John Milton
Nonostante la grande mole dell’opera, si può dire che la narrazione ruota attorno a tre personaggi principali: Adamo, Eva e Satana. A questi tre personaggi ruotano poi dei comprimari -più o meno illustri”- quali i vari demoni e angeli, tutti più o meno delineati, per non parlare di Dio in persona e del Figlio -conosciuto poi come Gesù -.
Adamo
Adamo è presentato assai diversamente, in questo poema, rispetto alla Bibbia. I personaggi umani – Adamo ed Eva – biblici sono, infatti, personaggi passivi, in balia del Bene e del Male, incapaci d’azioni proprie e responsabili.
L’Adamo miltoniano invece interagisce, parla, esprime le proprie intenzioni, ma soprattutto decide consciamente e si rammarica per il proprio fallo.
In Genesi 2,18 è scritto: E il Signore Dio disse:- Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che sia simile….
Nell’ ottavo libro di Paradiso Perduto invece: …Quale felicità veramente / c’è nella solitudine? Chi può godere da solo, ovverosia / come trovare la felicità nel godere di ogni cosa?
Nel secondo brano è Adamo stesso che parla, non Dio come nel testo della Bibbia: Adamo è un essere autonomo e pensante.
Nuovamente in contrasto con la Bibbia, Milton descrive fisicamente sia Adamo che Eva. Ecco la rappresentazione di Adamo ai versi 300-303 del quarto libro: La fronte spaziosa e piacevole, / l’occhio sublime di lui dichiaravano un ruolo / d’assoluto governo; e capelli ricciuti / scuri come il giacinto scendevano in ciocche divise / dopo avergli recinto la fronte, ma non al di sotto / delle solide spalle.
Adamo è un uomo bello ( fronte spaziosa e piacevole, occhio sublime) e forte (solide spalle), riecheggiante i modelli degli dei greci: capelli ricci, fisico muscoloso ma sottile e lineamenti regolari, ma Milton forgia l’uomo anche nel carattere: autoritario, ma dolce, ligio all’obbedienza -almeno istintivamente-, senza quei tratti bestiali propri dell’uomo caduto.
L’Adamo di Milton si rode del peccato da lui commesso e invoca più volte che la morte lo raggiunga presto, inconscio del piano che Dio ha per lui e per la sua discendenza ( versi 720-844 del decimo libro).
Eva
Eva è citata nella bibbia come personaggio a sé stante solo nel ruolo di peccatrice e in milton la condizione non è concretamente diversa: Eva viene sempre ritratta sotto la guida dell’uomo e soltanto quando ella è da sola le sue difese vengono astutamente eluse dal Tentatore.
Milton dice di Eva: Lei invece portava / quasi fossero un velo lungo i fianchi snelli / le trecce d’oro disadorne, e sebbene arruffate / ondeggiavano in riccioli ribelli / come la vite che incurva i suoi viticci – e questo / stava a significare soggezione, comunque richiesta / con dolce ritrosia, da lei concessa e da lui ricevuta / con pari gentilezza…
Eva è la creatura più debole delle due, ma anche quella che soffre di più: per la perdita dell’Eden e per la -temporanea- perdita del suo sposo.
Satana
Conosciuto in paradiso come Lucifero -portatore di luce-, ma quel suo primo nome non più essere pronunciato dopo la caduta. E’ il personaggio più controverso e complesso dell’opera, ma anche quello più vicino a genere umano tanto che Milton s’impersonava -a suo rammarico- più con lui che con i nostri progenitori. E’ un essere ripugnante ed orribile -e questo per contrasto alla sua bellezza angelica-, ma affascinante nella sua eroica energia.
Satana non è solo malvagio, ma è il Male; in lui non c’è possibilità di pentimento, né di pietà , com’è dimostrato nel seguente brano: Me miserevole! Per quale varco potrò mai fuggire / l’ira infinita, e l’infinita disperazione? / Perché dovunque fugga è sempre inferno: sono io l’inferno […] Quindi da lui lontana / l’idea di concedermi la pace, e da me di implorarla […] E se per me tutto il bene è perduto / male sii tu il mio bene…
Nel primo e nel secondo libro Satana è descritto come un essere dal corpo mostruosamente grande, martoriato da profonde bruciature e ferite e dalla faccia deformata in cui si vede però la reminiscenza di una nobiltà d’altri tempi.
Blue Devil