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9 Giugno 2025Traccia e svolgimento di un Tema argomentativo sulla corrispondenza fra Churchill e Stalin nel 1941
Il testo presenta due documenti storici fondamentali, che costituiscono la corrispondenza tra Churchill e Stalin nel novembre 1941.
La traccia richiede di analizzare le diverse strategie diplomatiche dei due leader e di riflettere criticamente sulla natura dell’alleanza anti-nazista, evidenziando le tensioni tra pragmatismo militare e differenze ideologiche.
TRACCIA
ESAME DI STATO 2022 – SESSIONE SUPPLETIVA
PRIMA PROVA SCRITTA – ITALIANO
TIPOLOGIA B – ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO ARGOMENTATIVO
PROPOSTA B1
Contesto storico: Durante la II guerra mondiale i rapporti epistolari fra Churchill, Stalin e Roosevelt furono intensi, giacché il premier britannico fece da tramite tra Mosca e Washington, in particolare nei primi tempi del conflitto.
L’importanza storica di quelle missive è notevole perché aiuta a ricostruire la fitta e complessa trama di rapporti, diffidenze e rivalità attraverso la quale si costruì l’alleanza tra gli USA, la Gran Bretagna e l’URSS in tempo di guerra: le due lettere di seguito riportate, risalenti al novembre 1941, ne sono un esempio.
Fonte: Carteggio Churchill-Stalin 1941-1945, Bonetti, Milano 1965, pp. 40-42.
PRIMO DOCUMENTO
Messaggio personale del premier Stalin al primo ministro Churchill – Spedito l’8 novembre 1941
Il vostro messaggio mi è giunto il 7 novembre. Sono d’accordo con voi sulla necessità della chiarezza, che in questo momento manca nelle relazioni tra l’Urss e la Gran Bretagna. La mancanza di chiarezza è dovuta a due circostanze: per prima cosa non c’è una chiara comprensione tra i nostri due paesi riguardo agli scopi della guerra e alla organizzazione post-bellica della pace; secondariamente non c’è tra Urss e Gran Bretagna un accordo per un reciproco aiuto militare in Europa contro Hitler.
Fino a quando non sarà raggiunta la comprensione su questi due punti capitali, non solo non vi sarà chiarezza nelle relazioni anglo-sovietiche, ma, per parlare francamente, non vi sarà neppure una reciproca fiducia. Certamente, l’accordo sulle forniture militari all’Unione Sovietica ha un grande significato positivo, ma non chiarisce il problema né definisce completamente la questione delle relazioni tra i nostri due paesi.
Se il generale Wavell e il generale Paget, che voi menzionate nel vostro messaggio, verranno a Mosca per concludere accordi sui punti essenziali fissati sopra, io naturalmente prenderò contatti con loro per considerare tali punti. Se, invece, la missione dei due generali deve essere limitata ad informazioni ed esami di questioni secondarie, allora io non vedo la necessità di distoglierli dalle loro mansioni, né ritengo giusto interrompere la mia attività per impegnarmi in colloqui di tale natura. […]
SECONDO DOCUMENTO
W. Churchill a J.V. Stalin – Ricevuto il 22 novembre 1941
Molte grazie per il vostro messaggio che ho ricevuto ora.
Fin dall’inizio della guerra, ho cominciato con il Presidente Roosevelt una corrispondenza personale, che ha permesso di stabilire tra noi una vera comprensione e ha spesso aiutato ad agire tempestivamente. Il mio solo desiderio è di lavorare sul medesimo piano di cameratismo e di confidenza con voi. […]
A questo scopo noi vorremmo inviare in un prossimo futuro, via Mediterraneo, il Segretario degli Esteri Eden, che voi già conoscete, ad incontrarvi a Mosca o altrove. […]
Noto che voi vorreste discutere la organizzazione post-bellica della pace, la nostra intenzione è di combattere la guerra, in alleanza ed in costante collaborazione con voi, fino al limite delle nostre forze e comunque sino alla fine, e quando la guerra sarà vinta, cosa della quale sono sicuro, noi speriamo che Gran Bretagna, Russia Sovietica e Stati Uniti si riuniranno attorno al tavolo del concilio dei vincitori come i tre principali collaboratori e come gli autori della distruzione del nazismo. […]
Il fatto che la Russia sia un paese comunista mentre la Gran Bretagna e gli Stati Uniti non lo sono e non lo vogliono diventare, non è di ostacolo alla creazione di un buon piano per la nostra salvaguardia reciproca e per i nostri legittimi interessi. […]
COMPRENSIONE E ANALISI
Puoi rispondere punto per punto oppure costruire un unico discorso che comprenda le risposte a tutte le domande proposte.
- Riassumi entrambe le lettere, ponendo in rilievo i diversi obiettivi dei due uomini politici.
- Spiega il significato del termine ‘chiarezza’ più volte utilizzato da Stalin nella sua lettera: a cosa si riferisce in relazione alla guerra contro la Germania?
- Illustra la posizione politica che si evince nella lettera di Churchill quando egli fa riferimento alle diverse ideologie politiche dei paesi coinvolti.
- Nelle lettere appare sullo sfondo un terzo importante interlocutore: individualo e spiega i motivi per cui è stato evocato.
PRODUZIONE
Prendendo spunto dai testi proposti e sulla base delle tue conoscenze storiche e delle tue letture, esprimi le tue opinioni sulle caratteristiche della collaborazione tra Regno Unito e Unione Sovietica per sconfiggere la Germania nazista e sulle affermazioni contenute nelle lettere dei due leader politici.
Organizza tesi e argomenti in un discorso coerente e coeso.
INDICAZIONI PER LO SVOLGIMENTO
Aspetti da considerare per l’analisi:
- Le diverse priorità strategiche di Stalin e Churchill
- Il ruolo degli Stati Uniti nell’alleanza
- Le tensioni ideologiche tra comunismo e capitalismo
- Gli obiettivi post-bellici dei due leader
Aspetti da sviluppare nella produzione:
- La natura pragmatica dell’alleanza anti-nazista
- Le contraddizioni tra cooperazione militare e rivalità politica
- Il ruolo della diplomazia nella gestione delle differenze ideologiche
- Le conseguenze storiche di questa collaborazione
Struttura suggerita:
- Analisi puntuale dei documenti
- Tesi personale sulla collaborazione anglo-sovietica
- Argomentazione storica e politica
- Conclusione con valutazione critica
Tempo disponibile: 6 ore
Lunghezza indicativa: 4-5 pagine di protocollo
SVOLGIMENTO
Analisi del Carteggio Churchill-Stalin (1941)
Il carteggio tra Winston Churchill e Iosif Stalin, qui esemplificato da due missive del novembre 1941, offre uno spaccato significativo delle complesse dinamiche diplomatiche e delle profonde diffidenze che caratterizzarono la formazione dell’alleanza anglo-sovietica durante la Seconda Guerra Mondiale. Entrambe le lettere rivelano non solo gli obiettivi strategici immediati dei due leader, ma anche le loro visioni a lungo termine sull’ordine post-bellico e le relazioni internazionali.
Comprensione e Analisi
1. Riassumi entrambe le lettere, ponendo in rilievo i diversi obiettivi dei due uomini politici.
La lettera di Stalin (8 novembre 1941) esordisce esprimendo accordo con Churchill sulla necessità di chiarezza nelle relazioni anglo-sovietiche, una chiarezza che egli ritiene assente. Stalin attribuisce questa mancanza a due fattori cruciali: l’assenza di una comprensione reciproca riguardo agli scopi della guerra e all’organizzazione post-bellica della pace, e la mancanza di un accordo per un reciproco aiuto militare in Europa contro Hitler. Egli sottolinea che senza una comprensione su questi due “punti capitali”, non ci potrà essere né chiarezza né fiducia reciproca. Precisa che l’accordo sulle forniture militari è positivo ma insufficiente. Infine, esprime una netta disponibilità a incontrare i generali menzionati da Churchill solo se la loro missione riguarderà i “punti essenziali” da lui fissati, altrimenti la considera superflua. L’obiettivo principale di Stalin è ottenere un chiaro impegno militare britannico in Europa (un secondo fronte) e definire i termini dell’ordine post-bellico, temi per lui prioritari rispetto alle mere forniture o informazioni tecniche.
La lettera di Churchill (22 novembre 1941) risponde con un tono più conciliante, ringraziando per il messaggio e esprimendo il desiderio di instaurare con Stalin lo stesso “cameratismo e confidenza” che già lo lega a Roosevelt. A tal fine, annuncia l’invio del Segretario degli Esteri Eden a Mosca per un incontro. Churchill esplicitamente sottolinea che la priorità è combattere la guerra “fino al limite delle nostre forze e comunque sino alla fine”, in “alleanza ed in costante collaborazione” con l’URSS. Riguardo all’organizzazione post-bellica della pace, pur notando la richiesta di Stalin, posticipa la discussione a quando la guerra sarà vinta, esprimendo la speranza che Gran Bretagna, Unione Sovietica e Stati Uniti si riuniranno come “tre principali collaboratori e come gli autori della distruzione del nazismo”. Infine, cerca di rassicurare Stalin sulle divergenze ideologiche, affermando che il fatto che la Russia sia comunista e gli altri paesi non lo siano “non è di ostacolo alla creazione di un buon piano per la nostra salvaguardia reciproca e per i nostri legittimi interessi”. L’obiettivo di Churchill è consolidare l’alleanza bellica immediata, assicurando il massimo sforzo congiunto contro Hitler, e rimandare a un secondo momento le discussioni sulle sfere d’influenza e sul futuro politico dell’Europa.
2. Spiega il significato del termine ‘chiarezza’ più volte utilizzato da Stalin nella sua lettera: a cosa si riferisce in relazione alla guerra contro la Germania?
Il termine “chiarezza” (e la sua assenza) è usato da Stalin con un significato molto specifico e perentorio, riferendosi a una definizione esplicita e vincolante degli impegni e degli obiettivi comuni, sia militari che politici, nella guerra contro la Germania e per il futuro assetto mondiale.
In relazione alla guerra contro la Germania, la “mancanza di chiarezza” per Stalin si traduceva in:
- Mancanza di un “reciproco aiuto militare in Europa contro Hitler” (v. 8): Questo è il punto focale. Stalin sta implicitamente ma chiaramente chiedendo l’apertura di un secondo fronte in Europa occidentale da parte degli Alleati (britannici e americani). L’URSS, dal giugno 1941, stava sopportando il peso schiacciante dell’invasione nazista e chiedeva un alleggerimento della pressione tedesca sul fronte orientale. La “chiarezza” qui significa un impegno concreto e immediato, non mere forniture o informazioni tecniche.
- Definizione degli “scopi della guerra” (v. 4): Per Stalin, la chiarezza sugli scopi della guerra non riguardava solo la sconfitta di Hitler, ma anche le implicazioni territoriali e politiche di tale sconfitta, ovvero la divisione delle sfere d’influenza e la definizione dei confini post-bellici, in particolare in Europa orientale. Stalin voleva garanzie sul riconoscimento dei futuri interessi sovietici.
L’assenza di chiarezza su questi due punti, per Stalin, significava una mancanza di fiducia reciproca (v. 7), fondamentale per un’alleanza efficace. Non si trattava di trasparenza generica, ma di impegni politico-militari precisi e vincolanti.
3. Illustra la posizione politica che si evince nella lettera di Churchill quando egli fa riferimento alle diverse ideologie politiche dei paesi coinvolti.
Nella sua lettera, Churchill esprime una posizione politica pragmatica e orientata all’obiettivo bellico primario, cercando di neutralizzare le divergenze ideologiche in nome dell’unità contro il nemico comune, la Germania nazista.
Egli afferma esplicitamente: “Il fatto che la Russia sia un paese comunista mentre la Gran Bretagna e gli Stati Uniti non lo sono e non lo vogliono diventare, non è di ostacolo alla creazione di un buon piano per la nostra salvaguardia reciproca e per i nostri legittimi interessi” (vv. 15-18).
Questa affermazione rivela diversi aspetti della sua posizione:
- Riconoscimento delle differenze ideologiche: Churchill non nega le profonde e intrinseche divergenze tra il sistema comunista sovietico e le democrazie liberali occidentali. Anzi, le mette in chiaro: “la Gran Bretagna e gli Stati Uniti non lo sono e non lo vogliono diventare”. Questo è un punto fermo irrinunciabile per la sua politica interna e per l’identità del blocco occidentale.
- Pragmatismo strategico: Nonostante queste differenze, Churchill è un realista. Comprende che, di fronte alla minaccia esistenziale rappresentata dal nazismo, le divergenze ideologiche devono essere messe da parte. La sopravvivenza dei rispettivi paesi e la sconfitta di Hitler sono priorità assolute che impongono un’alleanza ad hoc.
- Priorità dell’obiettivo bellico: La frase suggerisce che l’obiettivo comune di “salvaguardia reciproca” e la difesa dei “legittimi interessi” (che sono quelli nazionali e di sopravvivenza) superano le incompatibilità ideologiche. La guerra contro il nazismo è il collante primario dell’alleanza.
- Visione post-bellica di coesistenza, non di fusione: Pur sperando in una collaborazione futura tra i “tre principali collaboratori” alla distruzione del nazismo, Churchill non auspica una convergenza ideologica. La sua posizione è quella di una coesistenza basata sul rispetto degli interessi reciproci, ma senza rinunciare alla propria identità politica e valoriale.
In sintesi, Churchill si mostra un abile statista che sa mettere da parte le profonde animosità ideologiche per costruire un fronte unito contro un nemico comune, pur mantenendo salda la sua visione liberale e democratica per il futuro.
4. Nelle lettere appare sullo sfondo un terzo importante interlocutore: individualo e spiega i motivi per cui è stato evocato.
Il terzo importante interlocutore che appare sullo sfondo nelle lettere è il Presidente degli Stati Uniti, Franklin Delano Roosevelt.
Roosevelt viene evocato per diversi motivi:
- Rafforzamento della legittimità e della serietà dell’interlocuzione: Churchill lo menziona esplicitamente nella sua lettera (“Fin dall’inizio della guerra, ho cominciato con il Presidente Roosevelt una corrispondenza personale, che ha permesso di stabilire tra noi una vera comprensione e ha spesso aiutato ad agire tempestivamente”, vv. 5-7). Questo serve a mostrare a Stalin che la Gran Bretagna non è isolata e che esiste già un asse di comunicazione privilegiato e funzionale con la principale potenza alleata. Churchill sta estendendo a Stalin un modello di comunicazione che ha già dimostrato la sua efficacia con Roosevelt.
- Allusione a un’alleanza più ampia e alla sua potenza: Il riferimento a Roosevelt sottintende la forza potenziale di un’alleanza che includerebbe anche gli Stati Uniti, una potenza economica e industriale la cui entrata in guerra sarebbe stata cruciale. Churchill sta invitando Stalin a far parte di un “tavolo del concilio dei vincitori” (v. 14) che avrà Roosevelt come terzo partner fondamentale.
- Pressione indiretta su Stalin: Citare Roosevelt può essere anche un modo indiretto per spingere Stalin a mostrare una maggiore apertura e fiducia. Se Churchill è riuscito a costruire una “vera comprensione” con il leader americano, può farlo anche con Stalin, purché quest’ultimo sia disposto a collaborare “sul medesimo piano di cameratismo e di confidenza”.
- Definizione del futuro assetto mondiale: Entrambi i leader (Churchill esplicitamente, Stalin implicitamente nel suo desiderio di definire gli “scopi della guerra” e l'”organizzazione post-bellica”) guardano al futuro. La presenza di Roosevelt è fondamentale per delineare l’ordine mondiale che emergerà dalla guerra, basato su una tripartizione tra le potenze vincitrici.
In sintesi, Roosevelt è evocato come simbolo di un’alleanza più vasta, come garanzia di potenza e come terzo attore imprescindibile nella definizione degli equilibri futuri, fornendo un modello di cooperazione che Churchill desidera replicare con l’URSS.
Produzione
L’Alleanza Contro Natura: Pragmatismo e Diffidenze nella Lotta al Nazismo
Il carteggio tra Winston Churchill e Iosif Stalin del novembre 1941, un frammento della fitta rete di comunicazioni tra i leader alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, rivela la complessa e spesso contraddittoria natura della collaborazione tra il Regno Unito e l’Unione Sovietica nella lotta alla Germania nazista. Un’alleanza, a ben vedere, contro natura, dettata da una necessità storica stringente, in cui il pragmatismo strategico si scontrava costantemente con profonde diffidenze ideologiche e visioni divergenti sul futuro assetto mondiale. Le affermazioni contenute in queste lettere sono emblematiche di questa dialettica, che ha segnato non solo il corso del conflitto, ma anche le premesse della successiva Guerra Fredda.
La collaborazione tra il Regno Unito e l’Unione Sovietica (e, sullo sfondo, gli Stati Uniti) fu un esempio paradigmatico di come una minaccia esistenziale possa costringere attori altrimenti irriducibili a unire le forze. Dal punto di vista storico, l’invasione dell’URSS da parte della Germania nazista nel giugno 1941 (Operazione Barbarossa) fu l’evento catalizzatore che spinse Stalin, fino a quel momento legato a Hitler dal Patto Molotov-Ribbentrop, ad allearsi con le democrazie occidentali. Fu un’alleanza di necessità, non di affinità. Churchill, pur essendo un convinto anticomunista (come dimostrato dalla sua partecipazione all’intervento contro i bolscevichi dopo la Rivoluzione Russa), comprese immediatamente che l’unico nemico comune era il nazismo e che la sopravvivenza della Gran Bretagna dipendeva anche dalla capacità dell’URSS di resistere all’invasione tedesca.
Le lettere in esame evidenziano chiaramente questa tensione. La missiva di Stalin è diretta, perentoria, quasi sprezzante nella sua richiesta di “chiarezza”. La sua insistenza sull’assenza di “reciproco aiuto militare in Europa contro Hitler” è un chiaro richiamo all’apertura di un secondo fronte, una richiesta che l’URSS avrebbe reiterato con crescente impazienza per anni. La sua priorità è immediata: alleggerire la pressione sul fronte orientale, dove milioni di soldati sovietici stavano morendo. Ma Stalin guarda anche oltre, chiedendo una “chiara comprensione… riguardo agli scopi della guerra e all’organizzazione post-bellica della pace”. Questo rivela il suo obiettivo a lungo termine: non solo la sconfitta del nazismo, ma la definizione di sfere d’influenza e di un nuovo ordine geopolitico che garantisse la sicurezza e gli interessi dell’Unione Sovietica, in particolare nell’Europa orientale. La sua diffidenza traspare nel legare la “chiarezza” alla “reciproca fiducia” e nel suo rifiuto di incontri “limitati ad informazioni ed esami di questioni secondarie”. Egli vuole garanzie tangibili e accordi politici concreti.
La risposta di Churchill, pur cercando un tono di “cameratismo e confidenza”, è altrettanto lucida nel suo pragmatismo. Egli rimanda la discussione sull'”organizzazione post-bellica della pace” a quando la guerra sarà vinta. La sua priorità è combattere “fino al limite delle nostre forze”, e questo significa che l’impegno principale è la resistenza militare. La sua affermazione che la differenza ideologica (“la Russia è un paese comunista mentre la Gran Bretagna e gli Stati Uniti non lo sono e non lo vogliono diventare”) “non è di ostacolo” alla collaborazione è un capolavoro di diplomazia pragmatica. Riconosce la realtà delle differenze, ma le mette in secondo piano rispetto all’obiettivo comune. Questo dimostra la sua abilità nel trovare un modus vivendi con un regime profondamente alieno al suo, in nome di una necessità superiore.
La presenza costante del Presidente Roosevelt sullo sfondo aggiunge un’ulteriore dimensione alla complessità dell’alleanza. Churchill lo evoca per mostrare a Stalin che esiste già un asse di comunicazione privilegiato e per alludere alla potenza che una piena collaborazione tripartita avrebbe potuto scatenare. Roosevelt, con la sua politica di “prestito e affitto”, fu cruciale per il sostegno militare sia al Regno Unito che all’URSS, ma la sua visione di un ordine mondiale basato sull’autodeterminazione dei popoli e sulla cooperazione post-bellica si sarebbe scontrata con le ambizioni territoriali di Stalin, come si sarebbe visto nelle conferenze di Teheran, Yalta e Potsdam.
In sintesi, la collaborazione tra Regno Unito e Unione Sovietica per sconfiggere la Germania nazista fu un’alleanza contro natura, sostenuta da un’innegabile necessità strategica. I due leader, Churchill e Stalin, rappresentavano due mondi ideologicamente opposti, ma furono capaci di unire le forze di fronte a un nemico comune che minacciava l’esistenza stessa dei loro paesi. Le lettere del 1941 rivelano la fredda logica del realismo politico: la vittoria sul nazismo era l’obiettivo primario, e le differenze ideologiche, per quanto profonde, dovevano essere temporaneamente messe da parte. Tuttavia, le loro visioni divergenti sul futuro, la diffidenza di Stalin verso un secondo fronte e la priorità di Churchill sul fronte occidentale, furono le premesse per le tensioni che, alla fine della guerra, avrebbero dato vita alla Guerra Fredda e a un nuovo assetto bipolare del mondo.