Una scuola da democratizzare
27 Gennaio 2019Geert Wilders. Immagini
27 Gennaio 2019Ulteriori note
di A. Lalomia
Alcuni lettori dell’ articolo Roma e i taxi. Una decisione condivisibile e alcune proposte.”, apparso sulla Home Page di questo portale qualche giorno fa e presente ora nella mia pagina all’interno dello stesso, mi hanno fatto notare che il quadro della situazione che ho presentato è fin troppo ‘generoso’ e che bisognerebbe aggiungere molto altro.
Per esempio, la circostanza che alcuni tassisti romani seguono programmi televisivi mentre guidano (attraverso mini apparecchi applicati al cruscotto); oppure che, una volta arrivati a destinazione e dopo che il passeggero ha pagato, gli urlano addirittura di andarsene, se lo stesso si attarda un po’ per problematiche fisiche; oppure, ancora, che fumano, senza chiedere nemmeno al cliente se questo fatto può dargli fastidio; o mangiano, guidando con una mano sola; o si fermano a litigare con un automobilista (mentre il tassametro continua a girare); o proseguono oltre, dopo una certa ora, quando si cerca di prenderli ‘al volo’ per strada (e la vettura non trasporta nessuno); o costringono il passeggero a subire l’aria condizionata, malgrado l’esplicita richiesta di quest’ultimo di spegnerla e di abbassare eventualmente i finestrini. Pochissimi tassisti, inoltre, permettono di pagare con carta di credito, perché, o sono sprovvisti del POS, oppure perché non lo vogliono usare, in quanto, in questo modo, sarebbero costretti a rilasciare una ricevuta degna di questo nome, al posto dei pezzetti di carta privi di valore che consegnano al cliente. Qualcuno ha osservato anche che durante la corsa, ad un tratto, certi tassisti si fermano per andare a comprare le sigarette (e il tassametro continua sempre a girare). (1)
Le cooperative, poi -hanno proseguito- non pensano più di tanto a stipulare con i privati accordi che oltretutto sarebbero molto favorevoli per loro. La loro unica preoccupazione sembra essere quella di pubblicizzare le tariffe ‘convenzionate’ per i percorsi Roma-Fiumicino e Roma-Civitavecchia, tariffe che in realtà sono decise dal Comune. Per il resto, è il vuoto assoluto (o quasi).
In realtà, sono situazioni che in gran parte conosco perfettamente, ma che non ho voluto aggiungere all’articolo proprio perché mi sembrava già sufficiente quello che avevo scritto e non volevo appesantirlo oltre, dando l’impressione che l’intera categoria fosse da collocare all’indice (2).
Certamente, comunque, episodi del genere dovrebbero sollecitare ancora di più l’amministrazione comunale ad intervenire con particolare forza nel settore, per mettere più ordine (attraverso quei controlli sistematici di cui parlo nel testo, al fine di individuare e sanzionare le pecore nere, ma anche per premiare i meritevoli), per razionalizzarlo, per rinnovarlo profondamente, per modificare una mentalità che dura da decenni, per andare incontro alle esigenze di chi non può servirsi di altri mezzi di trasporto e soprattutto per rendere Roma una città più presentabile, più vivibile, più a portata d’uomo e una capitale veramente europea.
Qualche lettore ha osservato anche che non ho scritto nulla circa la questione dell’importo iniziale -o ‘scatto di partenza’, come talvolta viene chiamato-, che il passeggero deve pagare al momento di salire su un taxi.
Per quale motivo -mi hanno detto (o scritto)- nello stesso istante in cui si sale su un taxi di Roma fermo in uno stazionamento, mentre magari l’autista sta leggendo il giornale, l’importo segna già 2,80 ? ? La vettura è immobile e quindi il tassametro dovrebbe segnare zero. Perché indica 2,80 ? ? Non solo -hanno proseguito- ma dopo le ventidue questa cifra salta addirittura a quasi sei ?. Inoltre, se si prende il taxi alla Stazione Termini, a parte gli importi già citati, bisogna versare un ulteriore supplemento iniziale. Perché ? Si può capire -hanno aggiunto- che la tariffa notturna (3) sia più alta di quella diurna; ma per quale ragione devono esistere questi ‘balzelli’ di partenza -soprattutto quello di quasi sei Euro (4)- ?
In base a quale logica ? Quali servizi si ricevono a fronte del versamento di questo denaro ? Nessuno. Sarebbe come se un cittadino, per il semplice motivo di entrare in un negozio, dovesse pagare un paio di ? , appunto, soltanto per aver varcato la soglia dingresso e indipendentemente da quello che farà nel negozio stesso. L’importo aggiuntivo della Stazione Termini, poi -hanno sottolineato-, sembra fatto apposta per far capire subito agli stranieri che sono arrivati in una città fuori dal mondo e comunque con regole molto diverse da quelle a cui sono abituati.
Tutto vero, purtroppo, anche se, per la verità, della questione relativa agli importi iniziali mi sono occupato in altra circostanza (sia pure di sfuggita). D’altronde, credo che questi ‘scatti’ (ancora una volta: purtroppo) esistano anche in altre città d’Italia. Anche qui, comunque, non posso fare altro che confidare nella sensibilità dell’amministrazione comunale, che potrebbe risolvere pure tali problematiche, visto che, come ho già precisato nell’articolo, le tariffe sono di competenza, appunto, dell’amministrazione stessa. E anzi, al riguardo, mi auguro vivamente che l’amministrazione cerchi di attuare la procedura delle tessere (5) di cui parlo nel testo “Emergenza traffico. Modeste proposte di soluzione.”, citato nell’articolo medesimo.
L’attuale sindaco, quando era ministro delle Politiche Agricole e Forestali, ha svolto un lavoro eccellente e personalmente credo che si tratti di una delle figure più preparate -e sensibili- della maggioranza. Purtroppo, non è facile rimediare in tempi brevi ai guasti provocati dalle amministrazioni precedenti (e anche, diciamolo sottovoce, da una certa mentalità tutta capitolina, che ostacola anche i cambiamenti più semplici), per cui bisogna concedergli il tempo necessario per realizzare certi programmi. Come si dice: i direttori cambiano, mentre le burocrazie e gli apparati restano.
A parte queste ed altre precisazioni (6), qualche lettore ha incontrato difficoltà a visualizzare le pagine del tapis roulant di Reggio Calabria, perché ho fornito soltanto l’indirizzo della testata ( www.reggiocalabrianotizie.it ), senza precisare quello relativo alle pagine con le foto.
A tale limite posso rimediare subito io stesso, fornendo alcuni link alle pagine del giornale e ad altre fonti, che contengono un’ampia galleria di immagini su questo innovativo (ed ecologico) sistema di trasporto. Un sistema, sia detto per inciso, che potrebbe tranquillamente essere usato anche a Roma, per percorsi di interi km. Le immagini si riferiscono in buona parte all’inaugurazione:
http://www.reggiocalabrianotizie.it/reggio-inaugurato-il-tapis-roulant-di-via-giudecca-tutte-le-foto.html ;
http://www.reggiocalabrianotizie.it/il-grande-successo-del-tapis-roulant-di-reggio-calabria-le-foto.html ;
https://www.youtube.com/watch?v=lj4fDsqrMF4&feature=related ;
https://www.youtube.com/watch?v=XaRkNTKtYIo .
Naturalmente, spero che anche altri lettori vorranno segnalarmi la loro opinione, con eventuali, nuovi suggerimenti.
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Note
(1) E’ emersa anche una diffusa, scarsa professionalità, visto che molti tassisti si affidano ai ‘navigatori’ anche per raggiungere destinazioni notissime. Qualche tassista chiede addirittura al passeggero di indicargli l’itinerario, perché conosce molto poco la città.
(2) Non è così, proprio perché, come ho già segnalato nel testo, esistono tassisti eccezionali, di una gentilezza squisita (quando arrivi a destinazione, scendono dalla macchina e ti aprono addirittura lo sportello, aiutandoti a uscire dall’auto, se vedono che hai delle difficoltà fisiche) e di grande competenza. Si incontrano anche persone colte, capaci di affrontare discorsi di un certo livello, consapevoli della crisi profonda in cui si trova il comparto e in grado di proporre soluzioni concrete per migliorare il servizio. Da qualche tassista si apprendono anche frammenti di storia contemporanea difficili da trovare sui libri, frammenti che emergono dai loro ricordi ancora vividi, come il bombardamento di San Lorenzo che Roma subì il 19 luglio 1943.
(3) Che per la verità a Roma dura fino alle sette del mattino. Un’ulteriore conferma che le parole esprimono un significato diverso a seconda di chi le usa. La notte si protrae fino alle sette del mattino ?
(4) Sono quasi dodicimila lire dei tempi in cui l’Euro non aveva ancora ammorbato la nostra vita -ed erano bei tempi davvero- e rappresentavano una sommetta.
(5) Ma si potrebbe pensare anche a card ricaricabili, come quelle telefoniche e bancarie.
(6) Che non riporto per non rendere ancora più cupo lo scenario.
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