1984
27 Gennaio 2019Fonologia
27 Gennaio 2019Altissimu onnipotente bon signore,
Tue so le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione
Ad te solu, altissimu, se confanno,
Et nullu homo ene dignu te mentovare.
Laudatu si’, mi signore, cum tucte le tue creature,
Spetialmente messor lu frate sole,
Lo quale lu jorno allumeni per nui;
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
De te, altissimu, porta significatione.
Laudatu si’, mi signore, per sora l’una e le stelle;
In celu l’ai formate clarite et pretiose et belle.
Laudatu si’, mi signore, per frate ventu,
E per aere et nubilo e sereno et onne tempu,
Per le quale a le tue creature dài sustentamentu.
Laudatu si’, mi signore, per sor acqua,
La quale e molto utile e humele e pretiosa e casta.
Laudatu si’, mi signore, per frate focu,
Per lu quale n’allumeni la nocte,
Ed ellu è bellu e jocondu e robostosu e forte.
Laudatu si’, mi signore, per sora nostra matre terra,
La quale ne sustenta e guverna,
E produce diversi fructi e colorati flori et herba.
Laudatu si’, mi signore, per quilli ke perdonano per lo tuo amore,
E sostengo infirmitate e tribulatione:
Beati quilli ke le sosterrano in pace,
Ka da te, altissimu, sirano incoronati.
Laudatu si’, mi signore, per sora nostra morte corporale,
Da la quale nullu homo vivente po skampare:
Guai a quilli ke morrano in peccato mortale;
Beati quilli ke se trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
Ka la morte secunda nol farrà male.
Laudate e benedicite lu mi signore et rengratiate
Et serviateli cum grande humilitate. Amen.
Le versioni musicali delle “Laudes creaturarum”
La musicalità delle Laudes di Francesco ha indotto molti a comporre canzoni e adattamenti del testo originario.
Anzitutto San Francesco in persona, che era stato notoriamente un musicante, aveva declamato la sua lauda con un sottofondo musicale, ma esso nel corso del tempo è andato perduto.
Fra le varie versioni create nel tempo, vogliamo ricordare quelle più vicine a noi, di Branduardi e di Baglioni (ne ha fatta una anche Marco Frisina).
Branduardi ha operato in questo modo: ha cercato solo di rendere più comprensibile, come in una sorta di traduzione, il testo di Francesco, senza però stravolgerne l’andatura, e l’ispirazione originaria religiosa, e laddove possibile, lasciando intatte alcune parole del testo antico, e mantenendone così l’essenza.
“Il cantico delle creature” di Angelo Branduardi
A te solo Buon Signore
si confanno gloria e onore
a Te ogni laude et benedizione
a Te solo si confanno
che l’altissimo Tu sei
e null’uomo degno è
Te mentovare.
Si laudato Mio Signore
con le creature
specialmente Frate Sole
e la sua luce.
Tu ci illumini di lui
che è bellezza e splendore
di Te Altissimo Signore
porta il segno.
Si laudato Mio Signore
per sorelle Luna e Stelle
che Tu in cielo le hai formate
chiare e belle.
si laudato Mio Signore
vari frutti lei produce
molti fiori coloriti
e verde l’erba.
Si laudato per coloro
che perdonano per il Tuo amore
sopportando infermità
e tribolazione
e beati sian coloro
che cammineranno in pace
che da Te Buon Signore
avran corona.
Si laudato Mio Signore
per la Morte Corporale
ché da lei nessun che vive
può scappare
e beati saran quelli
nella Tua volontà
che Sorella Morte non ci farà male.
Le versioni musicali delle “Laudes creaturarum”
Al contrario, Baglioni ha agito con maggiore libertà, distaccandosi notevolmente dall’originale, trovando in esso solo ispirazione, e mettendo l’accento sul sentimento dell’amore in senso generico
“Dolce è sentire” di Claudio Baglioni
1 Dolce è sentire come nel mio cuore
ora umilmente sta nascendo amore.
Dolce è capire che non son più solo
ma che son parte di una immensa vita
che generosa risplende intorno a me,
Dono di Lui, del suo immenso amore.
2 Ci ha dato il cielo e le chiare stelle,
fratello sole e sorella luna,
la madre terra con frutti, prati e fiori,
il fuoco e il vento l’aria e l’acqua pura,
fonte di vita per le sue creature.
Dono di Lui, del suo immenso amore.
3 Sia laudato, nostro Signore
che ha creato l’universo intero;
sia laudato, nostro Signore,
noi tutti siamo sue creature.
Dono di lui, del suo immenso amor.
Beato chi lo serve in umiltà.
Audio Lezioni di Letteratura delle origini, duecento e trecento del prof. Gaudio
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