La Barca di Dante (1822) è la rappresentazione di un dramma nello stesso tempo religioso e umano, e il tributo a un letterato come Dante, ammirato anche nel periodo del romanticismo
- – Storia: Delocroix si presenta per la prima volta nel mondo dell’arte con questo dipinto, esposto al Salon del 1822, nella sezione mitologico-letteraria (infatti Delacroix appartiene al romanticismo letterario, perché trova nella letteratura i soggetti delle sua rappresentazioni). Lui è anche scrittore, musicista e critico; i suoi letterati prediletti furono Dante, Tasso, Shakespeare, Lord Byron, Scott. Ascoltava molto di Chopin, che apprezzava per la capacità di esprimere un dramma struggente e un forte sentimento religioso.
- – Colore: la tonalità dei colori è scura e domina una gamma plumbea. La pennellata è liquida solamente nello sfondo. Invece le figure di Dante e Virgilio sono accuratamente trattate e definite: le uniche che portano colori brillanti, che risaltano subito nello sfondo scuro. Delacroix ha il problema del contorno: non vuole chiudere la figura perché pensa che più esse siano in comunicazione l’una con l’altra, più è esaltato il sentimento dell’immagine. Qui ci sono ancora accenni plastici, e la pittura è pulita e ferma.
- – Zattera della Medusa: richiama il quadro di Gericault per ambientazione (zattera tra le acque), colore, cielo plumbeo in cui risalta un bagliore, la scelta di porre corpi nudi in primo piano, sbattuti allo sguardo dello spettatore.
Audio Lezioni sulla Storia dell’arte del prof. Gaudio
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