I riflessi dell’inconscio
27 Gennaio 2019BottomFrame
27 Gennaio 2019Parte seconda: aspetti filosofici
La bioetica è una disciplina strettamente legata alla ricerca biologica, e in particolare alla ricerca sulle cellule staminali embrionali.
Nella seguente parte di tesina darò prima un introduzione generale alla bioetica, poi farò una breve esposizione delle principali teorie bioetiche e infine parlerò delle questioni bioetiche legate alle cellule staminali.
4. LA BIOETICA
La bioetica è una disciplina nuova che è nata nella seconda metà del Novecento in seguito alle nuove scoperte in campo biologico. La bioetica può essere considerata una parte dell’etica applicata che è stata creata con laffacciarsi di nuovi problemi etici. Il termine bioetica è stato coniato dall’oncologo statunitense Van Rensselaer Potter, nel 1971, con la pubblicazione del volume Bioethics. A bridge to the future” (Bioetica. Un ponte verso il futuro). Nello stesso anno, sempre in America nasce il Kennedy Institute (Joseph and Rose Kennedy Institute for the Study of Human Reproduction and Bioethics), il primo istituto di ricerca bioetica. Questo istituto nel 1978 ha pubblicato un Enciclopedia di Bioetica”, nella quale la bioetica è così definita: lo studio della condotta umana nell’ambito delle scienze della vita e della cura della salute, in quanto questa condotta venga esaminata alla luce di valori e di principi morali”. La bioetica quindi si occupa dei problemi morali connessi alle pratiche biologiche e mediche: questioni legate alla nascita, alla cura e alla morte degli esseri umani.
La bioetica è caratterizzata da una forte interdisciplinarità, in essa confluiscono una pluralità di saperi diversi che fanno parte delle culture umanistica” e scientifica”: biologia, medicina, psicologia, diritto, filosofia, teologia.
La ricerca sulle cellule staminali è strettamente legata alla bioetica, in quanto, molto spesso gli scienziati si trovano ad operare su embrioni che, secondo alcune teorie, sono considerati a tutti gli effetti vita umana, degna di essere protetta. Inoltre, dalla ricerca sulle cellule staminali può dipendere la salute di molti individui e quindi è necessario interrogarsi su quali siano le scelte migliori da fare nel corso della ricerca, non solo dal punto di vista strettamente scientifico ma anche da quello etico.
4.1 DUE ETICHE ALTERNATIVE
Le discussioni sulla bioetica sono molte e molto variegate, riguardo ad ogni argomenti ci sono posizioni diverse e talvolta contrapposte. Tra questo mare” di posizioni diverse si possono rintracciare due atteggiamenti di fondo:
l l’etica della sacralità della vita” che considera la vita umana un bene assoluto, inviolabile e intoccabile, che va difeso incondizionatamente. Questo tipo di etica pone la vita umana al di sopra dell’autonomia del volere dei soggetti e solitamente il principio della sacralità della vita è giustificato sulla base di una dottrina religiosa.
l L’etica della qualità della vita” che non si richiama a un valore assoluto (come la sacralità della vita), ma che si fonda sulla ragione umana. Quindi questo tipo di etica fa riferimento a criteri di utilità (cosa è più utile al genere umano), o di qualità (cosa è migliore per la vita dell’uomo) che la ragione stessa deve determinare.
Queste due visioni portano spesso a soluzioni contrapposte di problemi di bioetica e arrivano ad influenzare anche le scelte dei governi dei singoli stati sulla promulgazione di leggi che riguardano la ricerca scientifica. Ad esempio, in Italia, dove la Chiesa Cattolica è molto influente, l’etica della sacralità della vita è molto più sentita rispetto a paesi come la Gran Bretagna, dove in molti casi è l’etica della qualità della vita a prevalere.
4.2 ETICA DELLA SACRALITA DELLA VITA
Letiche della sacralità della vita” è professata per lo più dagli studiosi cattolici, o di altre religioni. Per la religione cristiana, l’uomo è persona e riceve l’esistenza come dono” da Dio. La vita quindi non può essere violata perché questo vorrebbe dire andare contro il dono più grande che Dio stesso ci ha fatto. L’etica è sacra in ogni sua forma e sacro è anche il corpo in tutte le sue funzioni vitali.
Per letica cristiana l’uomo corrisponde al volere divino e ogni suo organo è stato creato con un determinato fine voluto dal Creatore. Per questo ogni parte del corpo ha uno stretto finalismo che non può, per nessun motivo essere violato dall’uomo. Tutte le operazioni, che l’uomo può fare, che violano il volere di Dio sono eticamente inaccettabili perché violano la sacralità della vita. I medici possono solo intervenire se un organo o una funzione si ammala” per ristabilire l”ordine naturale”. La libertà umana non può travalicare i limiti fissati da Dio, quindi, in questa prospettiva la bioetica è intesa come frontiera etica”, cioè come riflessione sui limiti” da imporre alla scienza e alla tecnologia.
Secondo questo tipo di etica non sono permessi:
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Laborto, perché viola il processo naturale che può portare alla nascita di un individuo.
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Leutanasia, perché interrompe anticipatamente il processo naturale che porta alla morte.
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La fecondazione artificiale, perché prevarica il processo biologico naturale della fecondazione in utero, separando la sessualità dalla fecondazione.
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La sperimentazione sugli embrioni, perché mette fine alla vita degli embrioni
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La clonazione, perché da vita a un nuovo individuo in modo non naturale.
4.3. ETICA DELLA QUALITA DELLA VITA
Le etiche della qualità della vita hanno molte più sfaccettature rispetto a quelle della sacralità della vita. Esse non partono da nessun dogma morale, ma sono volte ad analizzare, caso per caso, per mezzo della ragione, cosa sia meglio fare. Secondo questo tipo di etica i valori morali possono ammettere tutti un’eccezione, non esistono quindi valori assoluti indipendenti dalla volontà umana. Quindi le norme etiche sono valide ed efficaci solo se assicurano un livello soddisfacente di qualità della vita. I valori dell’etica della qualità della vita sono sempre frutto di una determinata epoca storica e di una determinata cultura. Questo tipo di etica ammette un pluralismo etico, anzi, lo incoraggia per permettere, attraverso il dialogo di giungere alla soluzione migliore, o per lo meno, alla soluzione considerata tale dalla maggior parte delle persone.
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