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15 Giugno 2025Traccia e svolgimento di un tema argomentativo su Come uscire dalla crisi di J.M. Keynes
TRACCIA
SESSIONE STRAORDINARIA 2024 – PRIMA PROVA SCRITTA Ministero dell’Istruzione e del Merito ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL SECONDO CICLO DI ISTRUZIONE
PROVA DI ITALIANO
TIPOLOGIA B – ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO ARGOMENTATIVO
PROPOSTA B1

SVOLGIMENTO
La Crisi del ’29 e il New Deal: La Risposta Keynesiana alla Grande Depressione
Il testo di John Maynard Keynes, parte di una sua lettera al presidente americano Roosevelt nel 1933, si inserisce nel contesto drammatico della Grande Depressione degli anni Trenta, la più grave crisi economica del XX secolo. Questa missiva non è solo un consiglio politico, ma un vero e proprio manifesto delle idee keynesiane che avrebbero rivoluzionato la teoria e la prassi economica, influenzando profondamente le politiche del New Deal rooseveltiano. La tesi di Keynes, incentrata sulla necessità di un intervento statale massiccio per stimolare la domanda aggregata e uscire dalla crisi, rappresentò un’alternativa radicale al laissez-faire liberista e pose le basi per un nuovo rapporto tra Stato ed economia.
La Crisi del 1929: Cause e Conseguenze Globali
La Grande Depressione ebbe origine con il crollo di Wall Street il 24 ottobre 1929, il “Giovedì Nero”. Le cause furono molteplici e interconnesse: una produzione industriale eccessiva rispetto alla capacità di acquisto, una speculazione finanziaria sfrenata alimentata da prestiti bancari facili, e una debolezza strutturale del sistema bancario americano, poco regolamentato. Il panico borsistico si tradusse rapidamente in una crisi bancaria (con la chiusura di migliaia di istituti), che a sua volta congelò il credito e paralizzò l’economia reale. Le imprese fallirono, la produzione crollò, e la disoccupazione salì a livelli senza precedenti (fino a un quarto della forza lavoro americana). La crisi non rimase confinata agli Stati Uniti. A causa dei legami finanziari e commerciali globali (in particolare i prestiti americani alla Germania per le riparazioni di guerra e la ricostruzione europea), la recessione si propagò a livello mondiale, innescando una spirale deflazionistica e protezionistica che aggravò ulteriormente la situazione. Le risposte iniziali, basate sui principi classici di riduzione della spesa pubblica e riequilibrio del bilancio, si rivelarono inefficaci, peggiorando la depressione.
La Proposta di Keynes: L’Intervento Statale come Motore di Ripresa
Nel testo, Keynes critica implicitamente l’inerzia o l’inefficacia delle politiche tradizionali e propone un radicale cambio di rotta. La sua tesi si basa sul principio che, in una situazione di crisi caratterizzata da un’insufficiente domanda aggregata e da un’elevata disoccupazione (“involontaria attività di milioni di persone”), lo Stato deve intervenire attivamente per rilanciare l’economia.
Le sue proposte concrete sono due:
- Ampio volume di spesa pubblica finanziata a debito: Keynes suggerisce un “largo volume di spesa da finanziare con debiti sotto gli auspici del governo”. Egli non entra nei dettagli specifici dei capitoli di spesa, ma indica la preferenza per progetti “realizzabili rapidamente su larga scala”, come la “rimessa in efficienza delle attrezzature ferroviarie”. L’obiettivo è chiaro: iniettare denaro nell’economia attraverso la spesa pubblica (deficit spending), stimolando la domanda e creando occupazione, avviando così un “processo di ripresa”. Questa è la critica più diretta al dogma del pareggio di bilancio, sostenendo che il debito pubblico, in fase di depressione, è uno strumento per il benessere nazionale.
- Mantenimento di un credito abbondante e a buon mercato: Al secondo posto, Keynes pone l’importanza di ridurre il “saggio d’interesse a lungo termine” (tassi di interesse bassi) e di mantenere un “credito abbondante”. Egli cita l’esempio positivo della Gran Bretagna, dove la riduzione del saggio d’interesse a lungo termine (raggiunta tramite la conversione del debito di guerra e la politica di mercato aperto della Banca d’Inghilterra) aveva portato a un’inversione di tendenza. Per gli Stati Uniti, suggerisce che il Sistema della Riserva Federale (la Banca Centrale) dovrebbe acquistare titoli del Tesoro a lunga scadenza. L’obiettivo è favorire gli investimenti privati e il consumo, rendendo il denaro meno costoso e più disponibile, accelerando così la ripresa economica.
Il New Deal: La Risposta di Roosevelt alle Idee Keynesiane
Quando Franklin Delano Roosevelt assunse la presidenza nel 1933, gli Stati Uniti erano nel baratro della Depressione. Il suo programma di riforme, noto come New Deal, rappresentò una svolta epocale, profondamente influenzata (anche se non sempre in modo esplicito o coerente) dalle idee che Keynes stava diffondendo. Il New Deal mirava a tre obiettivi principali: Relief (soccorso) per i più bisognosi, Recovery (ripresa) economica, e Reform (riforma) del sistema economico per prevenire future crisi.
Le principali iniziative del New Deal includevano:
- Riforme bancarie e finanziarie: Il Glass-Steagall Act (1933) separò le banche commerciali da quelle d’investimento e fu creata la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) per assicurare i depositi, ripristinando la fiducia nel sistema.
- Intervento nell’agricoltura: L’Agricultural Adjustment Act (AAA) aiutò gli agricoltori riducendo la produzione per stabilizzare i prezzi e fornendo sussidi.
- Lavori pubblici e occupazione: Furono avviati numerosi programmi per la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo infrastrutturale. La Civilian Conservation Corps (CCC) impiegò giovani disoccupati in progetti di conservazione ambientale. La Public Works Administration (PWA) e la Works Progress Administration (WPA) realizzarono grandi opere pubbliche (strade, ponti, scuole, dighe), incarnando l’idea keynesiana di spesa pubblica per creare occupazione e stimolare l’economia. La National Recovery Administration (NRA), menzionata nel testo di Keynes, tentò di stabilire codici di condotta per l’industria (salari minimi, orari di lavoro) e di stimolare la produzione, anche se ebbe risultati contrastanti e fu poi dichiarata incostituzionale.
- Sicurezza sociale: Il Social Security Act (1935) introdusse un sistema di assicurazione per la vecchiaia, la disoccupazione e l’invalidità, creando le basi del moderno stato sociale americano.
Il New Deal non pose fine immediatamente alla Depressione (fu la mobilitazione per la Seconda Guerra Mondiale a rilanciare pienamente l’economia), ma ridusse drasticamente la disoccupazione, alleviò le sofferenze sociali, e ripristinò la fiducia nel sistema. Soprattutto, segnò un cambiamento paradigmatico nel rapporto tra Stato ed economia negli Stati Uniti, superando l’ideologia del laissez-faire e legittimando un ruolo attivo del governo nella regolamentazione economica e nella garanzia del benessere sociale. Le politiche keynesiane, basate sulla gestione della domanda e sull’intervento pubblico per stabilizzare il ciclo economico, divennero la dottrina economica dominante in Occidente per decenni.
In conclusione, la lettera di Keynes a Roosevelt non è solo un documento storico, ma una testimonianza della nascita di un nuovo pensiero economico che avrebbe modellato il XX secolo. La crisi del ’29 dimostrò i limiti del mercato autoregolato, e il New Deal, ispirato dalle idee keynesiane, fornì un modello di risposta basato sull’intervento statale. Questo episodio cruciale non solo contribuì a salvare gli Stati Uniti dalla Depressione, ma stabilì un precedente duraturo per il ruolo del governo nella promozione della stabilità economica e della giustizia sociale.