Amelia Vavalli
27 Gennaio 2019Giovanni Boldini
27 Gennaio 2019Occupazione, accrescimento professionale, eventuale trasferimento per il posto di lavoro dal luogo di origine
tema svolto di Salvatore Vito
Con il termine “congiuntura” si indica in generale il concorso, in ogni momento, di più avvenimenti, che determinano un effetto. Per “congiuntura economica” deve dunque intendersi il determinarsi, in ogni momento, di una particolare evoluzione del sistema economico in conseguenza dell’insieme di diversi fenomeni socio-economici.
Per fronteggiare meglio i mutamenti economici e sociali, il mercato del lavoro dovrebbe essere più flessibile e più omogeneo, garantendo la sicurezza occupazionale. Gli Stati membri dovrebbero integrare questi obiettivi nelle rispettive normative nazionali promuovendo forme innovatrici di organizzazione del lavoro: accrescere la capacità di anticipare quei cambiamenti economici per ridurne i costi sociali e agevolare il passaggio dei lavoratori da un posto di lavoro all’altro.
L’evoluzione del costo del lavoro e i meccanismi che determinano i salari dovrebbero essere favorevoli all’occupazione e tenere conto degli obiettivi in materia di produttività e di mercato del lavoro, mentre l’onere fiscale dovrebbe essere ridotto sui bassi salari.
Occorre incrementare gli investimenti nel capitale umano, mediante la formazione a tutti i livelli dell’istruzione e l’abbandono precoce degli studi. Devono essere adottate strategie in materia di istruzione e formazione durante l’intero arco della vita che possono essere sostenute in particolar modo da incentivi finanziari. I sistemi d’istruzione e di formazione dovrebbero essere meglio adattati alle nuove esigenze in materia di qualifiche Occorre garantire l’apertura e la qualità e maggiori possibilità di mobilità. L’istruzione e la formazione dovrebbero essere accessibili a tutti mediante l’organizzazione dell’orario di lavoro, l’orientamento professionale e nuove forme di ripartizione dei costi.
In particolare si tratta di offrire un efficiente sistema di garanzie di base e di opportunità di sviluppo. Ciò anche al fine di rendere il settore più motivante ed attrattivo e contrastare i fenomeni degenerativi sul versante della trasparenza e delle regolarità.
L’Italia è stato un paese di emigranti in tutto il mondo Questa è la prima storia di emigrazione che anche la mia storia mi racconta. Unemigrazione difficile ma spesso fortunata, che è riuscita a ripagare i sacrifici con un maggior benessere e spesso a dare agli italiani una piena identità anche lì, dall’altra parte del mondo.
C’è un’emigrazione che nei decenni non si è mai fermata, ed è quella da Sud verso Nord. Si partiva in cerca di lavoro, se lavoratori. Per studiare, se studenti. Torino, Milano, le grandi città industriali, ad esempio, sono oggi piene, fra i loro cittadini, dei figli o nipoti di quella generazione che è partita lasciando la propria terra.
Ma non solo la generazione dei nostri padri si è mossa da Sud verso Nord con queste motivazioni. Ancora oggi sono migliaia e migliaia i giovani che partono per ragioni di studio o di lavoro. Roma, Bologna, Pisa, Milano, tante altre città ancora, sono piene di giovani emigranti.
Eppure, siamo ancora fermi a quarant’anni fa. Niente è cambiato. Se non il fatto che i giovani emigranti di oggi subiscono addirittura l’aggravante di essere destinati a stare peggio della precedente generazione.