Nell’ambito della ricerca sociologica si sono sviluppate negli ultimi decenni alcune metodologie che hanno posto l’accento non solo sui risultati statistici, ma anche sulla reale conoscenza della complessità delle realtà sociali. In questa prospettiva i metodi tradizionali e più comuni del questionario e dell’intervista hanno lasciato il campo a metodi più innovativi, ancorché dai contorni più sfumati, come l’etnografia e la ricerca-azione.
Se il metodo dell’intervista e del questionario hanno la caratteristica di effettuarsi in un periodo di tempo limitato (anzi, scopo del ricercatore sarà quello di realizzare più questionari-interviste possibile nell’arco della giornata), questi altri due metodi hanno bisogno di un tempo più disteso.
L’etnografia ha origine dall’antropologia.
Come facevano gli antropologi dell’ottocento con le tribù africane, così anche i ricercatori sociali che utilizzano questa metodologia, si immergono in una data realtà , allo scopo di poterne descrivere, in modo più profondo, le dinamiche sociali.
Come dice anche l’etimologia della parola, intento principale del ricercatore sarà quello di scrivere, quindi di descrivere, il più possibile in presa diretta (magari appena finita l’osservazione), la realtà osservata, in modo da evitare il più possibile la mediazione intellettuale o il ripensamento giudicante.
Ancora più radicale è la ricerca-azione, che prevede che l’osservatore non rimanga esterno alla realtà che intende descrivere o analizzare, come uno spettatore (cosa che avviene nel caso dell’etnografia), ma che si coinvolga fino in fondo nella realtà che sta descrivendo, fino al punto di fare parte di un gruppo sociale, partecipando in prima persona alle azioni, ai fatti che caratterizzano quel gruppo, mettendo in secondo piano la relazione scritta dei fatti, che non può avvenire in giornata.
Infatti, mentre la ricerca etnografica tende ad esaurirsi nel giro di pochi giorni, la ricerca-azione coinvolge talmente il ricercatore che i limiti temporali tendono a dilatarsi, fino a coinvolgere l’intera esistenza del ricercatore.
Luigi Gaudio