Trappola per topi
27 Gennaio 2019Foto di Luigi Gaudio – 2013
27 Gennaio 2019Dieci piccoli indiani è il romanzo giallo più venduto al mondo con oltre 110 milioni di copie
Agatha Christie
AUTORE:
Agatha Mary Clarissa Miller nasce nel 1890 a Torquay, in Inghilterra da padre americano.
Quando la piccola è ancora in tenera età, la famiglia si trasferisce a Parigi dove la futura scrittrice intraprende fra l’altro studi di canto.
Orfana di padre a soli dieci anni, viene allevata dalla madre. Ad ogni modo, il padre della Christie non era certo un esempio di virtù familiari, essendo un uomo più dedito al cricket e alle carte che alla famiglia. Ad ogni modo, l’infanzia della Christie sarebbe una normale infanzia borghese se non fosse per il fatto che non andò mai a scuola. Anche della sua educazione scolastica si incaricò direttamente la madre.
Inoltre, nell’adolescenza fece molta vita di società fino al matrimonio, nel 1914, con Archie Christie che in seguitò diventerà uno dei primi piloti del Royal Flying Corps durante la prima guerra mondiale. La Christie aveva sviluppato intanto una forte passione per la musica e infatti, divenuta un poco più consapevole circa il proprio futuro, aspira fortemente a diventare una cantante lirica. Purtroppo, non ottiene molti riscontri in questa veste, cosa che la persuade a tornare in Inghilterra. Agatha in questo periodo inizia la sua attività di scrittrice con biografie romanzate con lo pseudonimo di Mary Westmacott che, però, vengono ignorate sia dal pubblico che dalla critica.
L’idea per il suo primo romanzo giallo, “Poirot a Styles Court”, le venne lavorando in un’ospedale, come assistente nel dispensario, a contatto con i veleni.
Ma il primo successo arrivò, nel 1926, con “Dalle nove alle dieci”. Dopo la morte della madre e l’abbandono del marito, Agatha scompare e, dopo una ricerca condotta in tutto il paese, viene ritrovata ad Harrogate nell’Inghilterra settentrionale sotto l’effetto di un’amnesia. Per due o tre anni, sotto l’effetto di una forte depressione, scrisse romanzi decisamente inferiori alle sue opere più riuscite, fino a che un viaggio in treno per Bagdad le ispirò “Assassinio sull’Orient Express” e la fece innamorare di Max Mallowan che sposò nel 1930.
Nel 1947 il suo successo è ormai talmente radicato che la Regina Mary, al compimento dei suoi ottant’anni, chiede alla scrittrice, come regalo di compleanno, la composizione di una commedia. La Christie, assai lusingata della richiesta, stende il racconto “Tre topolini ciechi”, che la Regina dimostrò in seguito di gradire moltissimo. Ma anche il pubblico ha sempre dimostrato di essere molto attaccato alle sue opere. In Nicaragua, ad esempio, venne addirittura emesso un francobollo con l’effigie di Poirot. Nel 1971 le viene assegnata la massima onorificenza concessa dalla Gran Bretagna ad una donna: il D.B.E. (Dama dell’Impero Britannico).
Nel Natale del 1975 nel romanzo “Sipario” la Christie decise di far morire l’ormai celeberrimo investigatore Hercule Poirot mentre, il 12 gennaio 1976, all’età di 85 anni, muore anche lei nella sua villa di campagna a Wallingford.
RIASSUNTO:
Dieci persone estranee l’una all’altra sono state invitate a soggiornare in una splendida villa, situata nell’isola di Nigger Island che è caratterizzata dalla sua forma, la quale ricorda una testa di negro. Le dieci persone sono state invitate tramite una lettera anonima che in alcuni casi sembrava mandata da diversi amici dei protagonisti. Eppure, chi per curiosità, chi per bisogno, chi per opportunità, hanno accettato l’invito, ritrovandosi tutti lì. Una volta arrivati scoprono che il presunto padrone di casa è un certo Owen, del quale però non si conosce nulla, dato che neanche i maggiordomi lo hanno mai visto. Una volta cenato il maggiordomo Rogers mette un disco come incaricatogli via posta dal signor U.N.Owen nel quale ogni personaggio viene accusato di aver assassinato delle persone. Si scopre infatti che tutte e dieci le persone presenti sono degli assassini”, i quali però negano tutto a eccezione di uno di loro. Per i protagonisti (assassini), inizia un incubo, infatti ognuno di loro verrà assassinato in base a un filastrocca per bambini situata sopra il caminetto di ogni stanza. Inoltre inizialmente sopra il tavolo da pranzo sono presenti 10 negretti di porcellana che ad ogni morte di un personaggio diminuiscono di 1. La filastrocca è così:
Dieci piccoli negretti se ne andarono a mangiar, uno fece indigestione, solo nove ne restar. Nove poveri negretti fino a notte alta vegliar: uno cadde addormentato, otto soli ne restar. Otto poveri negretti se ne vanno a passeggiar: uno, ahimè, è rimasto indietro, solo sette ne restar. Sette poveri negretti legna andarono a spaccar: un di lor sinfranse a mezzo, e sei soli ne restar. I sei poveri negretti giocan con un alvear: da una vespa uno fu punto, solo cinque ne restar. Cinque poveri negretti un giudizio han da sbrigar: un lo ferma il tribunale, quattro soli ne restar. Quattro poveri negretti salpan verso l’alto mar; uno un granchio se lo prende, e tre soli ne restar. I tre poveri negretti allo zoo vollero andar: uno l’orso ne abbrancò, e due soli ne restar. I due poveri negretti stanno al sole per un pò: un si fuse come cera e uno solo ne restò. Solo, il povero negretto in un bosco se ne andò: ad un pino s impiccò e nessuno ne restò”.
Il romanzo finisce che l’ultimo superstite il signor Wargrave ammette nelle sue riflessioni di essere lui l’assassino e si suicida con uno stratagemma per creare il mistero di Nigger Island.
PERSONAGGI:
Edward George Armstrong: E un dottore accusato di aver provocato la morte di Louisa Mary Clees durante un intervento, perché era ubriaco.
Emily Caroline Brent: Signora di sessanta cinque anni rimasta zitella, è stata accusata dell’assassinio di Beatrice Taylor il 5 novembre 1931
William Henry Blore: Uomo accusato di aver assassinato James Sthephen Landor, il 10 ottobre del 1928.
Vera Elizabeth Claythorne: Di professione fa la maestra di ginnastica in una scuola di terzordine. E’ stata accusata di aver ucciso Cyril Ogilvie Hamilton l’11 agosto 1935.
Philip Lombard: Un giorno del febbraio 1932 si è reso colpevole della morte di venti uomini appartenenti a una tribù dell’Africa Orientale.
John Gordon Macarthur: Generale dell’esercito, accusato di aver mandato a morte sicura l’amante di sua moglie il 4 gennaio 1917.
Anthony James Marston: Ragazzo accusato di aver investito e di conseguenza ucciso John e Lucy Combes.
Thomas Rogers e Ethel Rogers: Camerieri incaricati via posta dal misterioso signor Owen di servire i suoi ospiti” nel soggiorno a Nigger Island. Anche loro verranno uccisi perché accusati di aver assassinato Jannifer Brady il 6 maggio 1929, i due erano i suoi badanti.
Lawrence John Wargrave: Giudice di professione, sembrerebbe essere l’assassino finale soprannominatosi con il nome di signor Owen. Decide di commettere quei delitti perché dopo aver scoperto di essere malato di una malattia mortale, decide secondo i suoi ragionamenti di morire con dignità” lasciandosi dietro un mistero.
SPAZIO:
La vicenda si svolge a Nigger Island, precisamente nella villa del presunto signor Owen. Questo luogo sconforta psicologicamente i protagonisti perché sembrano non poter sfuggire al loro destino, infatti sono isolati, inoltre la villa essendo moderna non dovrebbe nascondere passaggi segreti, quindi hanno ancora più timore perché pensano che l’assassino sia giustamente uno di loro.
TEMPO:
Non si sa di preciso quando si svolge la vicenda ma dovrebbe essere sicuramente dopo il 1935, perché è l’ultima data che si accenno riguardo gli assassini. Nel romanzo vi sono soprattutto nella prima parte numerosi flash back e riflessioni compiute dai protagonisti.
STILE:
Per quanto riguarda il linguaggio sembrerebbe normale e non sembrano esserci differenze tra il linguaggi dei personaggi. Le differenze le si trova solo nel modo di pensare.
TECNICHE NARRATIVE:
Riguardo il discorso prevale il diretto con il dialogo, sono inoltre presenti sia flussi di coscienza si monologhi interiori.
NARRATORE:
In questo romanzo il narratore è esterno, infatti si limita solo a descrivere i fatti così come accadono, l’unica cosa, è che può entrare nella testa dei personaggi e descriverci le loro emozioni, sensazioni e i loro pensieri.
TEMATICHE:
Non trovo che questo testo faccia riflettere su qualcosa se non il pensare e cercare di intuire chi sia l’assassino.
COMMENTO:
Questo libro mi è piaciuto molto perché ti lascia nel mistero di questi assassini. E’ inoltre molto bella la relazione tra i protagonisti, la filastrocca e i negretti. Anche la fine è bella perché non finisce come molti libri che si scopre l’assassino che viene messo in galera e così via. Sono quindi del parere che sia il libro più bello e emozionante tra tutti quelli che ho letto.
ZANGARI DAVIDE 1^ F