
Emanuele Severino: filosofia dell’essere e nichilismo
17 Febbraio 2025
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18 Febbraio 2025Emanuele Severino è stato una figura di spicco della filosofia italiana del Novecento, noto per il suo pensiero originale e la sua rigorosa analisi della tradizione filosofica occidentale.
Chi era Emanuele Severino?
Nato a Brescia nel 1929, Severino si è formato presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove ha insegnato per molti anni. Il suo pensiero filosofico, profondamente radicato nella tradizione metafisica, ha cercato di superare il nichilismo che, a suo avviso, permeava la filosofia occidentale.
Il pensiero di Severino: un ritorno alle origini
Il pensiero di Severino è caratterizzato da un ritorno alle origini della filosofia, in particolare a Parmenide. Per Severino, l’essere è eterno e immutabile, e il divenire, il tempo e la morte sono solo apparenze ingannevoli.
- L’essere come evento: L’essere, per Severino, non è una sostanza statica, ma un evento che si autogenera continuamente.
- Il nulla come non-essere: Il nulla non esiste in quanto tale, ma è semplicemente l’assenza dell’essere.
- La storia come tragedia: La storia umana è una continua lotta contro la finitezza e la morte, una lotta destinata al fallimento.
Il Neoparmenidismo
Il pensiero di Severino è spesso definito “neoparmenidismo”, in quanto riprende e rielabora le idee del filosofo greco Parmenide, che sosteneva l’essere come unico e immutabile. Tuttavia, il neoparmenidismo di Severino si distingue da quello di Parmenide per una maggiore attenzione alla dimensione storica e al problema del male.
L’eredità di Severino
L’opera di Severino ha suscitato un grande dibattito nel mondo della filosofia, influenzando generazioni di pensatori. Le sue idee sono state particolarmente apprezzate per la loro originalità e per la loro capacità di affrontare questioni fondamentali dell’esistenza umana.
Quali sono state le principali critiche al pensiero di Severino?
- Eccessivo pessimismo: Alcuni critici hanno accusato Severino di un eccessivo pessimismo, nel negare la possibilità di un cambiamento positivo nella storia.
- Distacco dalla realtà: Altri hanno criticato la sua filosofia per essere troppo astratta e disconnessa dai problemi concreti della società.
- Difficoltà di comprensione: Il linguaggio filosofico di Severino è spesso complesso e richiede una profonda preparazione culturale.
L’attualità del pensiero di Severino
Nonostante le critiche, il pensiero di Severino conserva tutta la sua attualità. Le sue riflessioni sulla finitezza, sulla morte e sul senso della vita continuano a stimolare il dibattito filosofico e a offrire strumenti per comprendere la complessità dell’esistenza umana.
Il rapporto tra il pensiero di Severino e la teologia
Il rapporto tra il pensiero di Severino e la teologia è stato complesso e controverso. Da un lato, Severino ha sempre mostrato un profondo interesse per la tradizione filosofica e teologica occidentale, e il suo pensiero è intriso di riferimenti biblici e patristici. Dall’altro, le sue tesi sull’eternità dell’essere e sulla negazione del tempo e della storia hanno spesso messo in discussione alcuni dogmi fondamentali della teologia cristiana.
- Conflitto e dialogo: Severino è stato espulso dall’Università Cattolica per le sue posizioni ritenute incompatibili con la dottrina cattolica. Tuttavia, negli ultimi anni della sua vita ha cercato un dialogo più costruttivo con la teologia, riconoscendo l’importanza della fede cristiana come esperienza umana.
- Il problema del male: Un punto cruciale di confronto è stato il problema del male. Per Severino, il male non è una realtà ontologica, ma una negazione dell’essere. La teologia cristiana, invece, ha sempre dovuto confrontarsi con il problema del male, cercando di conciliare la bontà divina con l’esistenza del male nel mondo.
- La risurrezione: Un altro tema centrale è stato quello della risurrezione. Severino ha negato la possibilità di una risurrezione dei morti, in quanto incompatibile con la sua concezione dell’essere come eterno e immutabile.
L’influenza di Severino sulla filosofia italiana contemporanea
L’influenza di Severino sulla filosofia italiana contemporanea è stata notevole. Il suo pensiero ha stimolato un intenso dibattito sulle questioni fondamentali della metafisica, dell’ontologia e della storia.
- Il ritorno alla metafisica: Severino ha contribuito a riportare al centro del dibattito filosofico la questione dell’essere, invitando i filosofi a riflettere sul senso ultimo della realtà.
- La critica alla modernità: Severino ha offerto una critica radicale della modernità, sottolineando i limiti del pensiero scientifico e della razionalità illuministica.
- Il rinnovamento del lessico filosofico: Severino ha introdotto nuovi concetti e nuove categorie interpretative, arricchendo il vocabolario della filosofia contemporanea.
Le implicazioni del pensiero di Severino per la nostra comprensione della storia e della politica
Il pensiero di Severino ha profonde implicazioni per la nostra comprensione della storia e della politica:
- La storia come tragedia: Severino considera la storia come una tragedia, caratterizzata da un continuo conflitto tra l’essere e il nulla.
- Il senso della politica: La politica, secondo Severino, è destinata a fallire, in quanto cerca di risolvere problemi che sono intrinsecamente legati alla condizione umana.
- La necessità di un nuovo umanesimo: Di fronte alla tragicità della storia, Severino invita a riscoprire il valore della bellezza, dell’arte e della poesia, come forme di resistenza al nichilismo.
Conclusioni
Emanuele Severino è stato una figura di grande originalità e profondità nel panorama filosofico italiano. Il suo pensiero, pur essendo complesso e a volte controverso, continua a stimolare riflessioni sulla natura dell’essere, sul senso della vita e sul destino dell’umanità.
Parmenide e l’essere eterno
Parmenide, filosofo presocratico, affermò l’esistenza di un Essere unico, eterno e immutabile, in contrapposizione al mondo del divenire e del molteplice. L’essere, per Parmenide, è ciò che è e non può non essere, è pieno, perfetto e indivisibile.
Severino e il recupero di Parmenide
Severino, affascinato dalla radicalità della posizione di Parmenide, riprende e rielabora questa concezione dell’essere, superando però alcune delle limitazioni del pensiero parmenideo.
- L’essere come evento: A differenza di Parmenide, che concepiva l’essere come una realtà statica, Severino lo definisce come un “evento” eterno e autogenerante. L’essere non è un ente statico, ma un processo dinamico e infinito.
- Il nulla come non-essere: Severino afferma che il nulla non esiste in quanto tale, ma è semplicemente l’assenza dell’essere. Il divenire, il tempo e la morte sono solo apparenze ingannevoli, generate dalla nostra limitata prospettiva umana.
Il superamento del divenire
Sia Parmenide che Severino pongono al centro della loro riflessione il problema del divenire. Entrambi rifiutano l’idea che l’essere possa nascere o perire, trasformarsi o mutare. Tuttavia, mentre Parmenide tende a negare completamente il divenire, Severino lo considera come un’illusione generata dalla nostra limitata percezione della realtà.
Le differenze tra Parmenide e Severino
Nonostante le affinità, ci sono anche delle differenze significative tra i due filosofi:
- Il ruolo della storia: Parmenide non sembrava interessato alla storia, mentre Severino ha dedicato gran parte della sua riflessione alla questione del tempo e del divenire storico.
- Il problema del male: Parmenide non affronta in modo esplicito il problema del male, mentre Severino cerca di conciliare l’eternità dell’essere con l’esistenza del male.
Perché Severino si è rivolto a Parmenide?
- Rifiuto della metafisica tradizionale: Sia Parmenide che Severino hanno cercato di superare la metafisica tradizionale, che secondo loro era incapace di fornire una risposta adeguata alle domande fondamentali sull’essere.
- Ritorno alle origini: Rivolgendosi a Parmenide, Severino ha inteso recuperare le radici della filosofia occidentale, cercando di ripensare i concetti fondamentali dell’essere, del nulla e del divenire.
In conclusione
Il rapporto tra Severino e Parmenide è un esempio di come la filosofia possa rileggere e rielaborare le grandi tradizioni del passato. Severino, riprendendo e ripensando le idee di Parmenide, ha offerto una nuova interpretazione dell’essere e della realtà, suscitando un ampio dibattito nel mondo della filosofia contemporanea.
Il rapporto tra Severino e Heidegger
Il rapporto tra Severino e Heidegger è stato complesso e dialettico. Da un lato, Severino ha inizialmente ammirato Heidegger, vedendo in lui un tentativo di riportare la filosofia alle sue origini metafisiche. Tuttavia, successivamente, Severino ha sviluppato una critica radicale al pensiero heideggeriano, in particolare alla sua concezione del tempo e dell’essere.
- Punti di contatto: Entrambi i filosofi hanno cercato di superare la metafisica tradizionale e di ripensare il problema dell’essere.
- Differenze: Mentre Heidegger pone l’accento sul tempo e sull’esistenza, Severino afferma l’eternità dell’essere. Heidegger vede l’uomo come gettato nel mondo, mentre Severino lo considera come un essere finito in un universo infinito.
L’influenza di Severino sulla letteratura italiana
L’influenza di Severino sulla letteratura italiana è stata notevole, soprattutto tra gli scrittori e i poeti che si sono interessati alle questioni esistenziali e metafisiche. Alcuni autori hanno trovato nel pensiero di Severino una fonte di ispirazione per le loro opere, mentre altri lo hanno criticato per il suo eccessivo pessimismo.
- Temi ricorrenti: La finitezza dell’esistenza, il senso del tempo, la ricerca del significato sono temi ricorrenti nella letteratura italiana influenzata da Severino.
- Autori influenzati: Alcuni autori italiani che hanno mostrato un interesse per il pensiero di Severino sono stati: Primo Levi, Umberto Eco e Roberto Calasso.
Il confronto tra Severino e altri filosofi contemporanei
Severino ha dialogato con molti filosofi contemporanei, sia italiani che stranieri. Alcuni dei confronti più interessanti riguardano:
- Martin Heidegger: Come già detto, il rapporto tra Severino e Heidegger è stato complesso e dialettico. Mentre Heidegger ha posto l’accento sull’esistenza e sul tempo, Severino ha affermato l’eternità dell’essere.
- Hans-Georg Gadamer: Sia Severino che Gadamer si sono occupati del problema dell’interpretazione e del rapporto tra passato e presente. Tuttavia, mentre Gadamer ha sottolineato l’importanza della tradizione, Severino ha posto l’accento sull’eternità dell’essere.
- Gilles Deleuze: Deleuze ha offerto una critica radicale della metafisica tradizionale, condividendo con Severino l’interesse per la questione dell’essere. Tuttavia, mentre Deleuze ha celebrato la molteplicità e il divenire, Severino ha affermato l’unità e l’eternità dell’essere.
Le critiche rivolte al pensiero di Severino
Il pensiero di Severino è stato oggetto di numerose critiche:
- Eccessivo pessimismo: Molti critici hanno accusato Severino di un eccessivo pessimismo, nel negare la possibilità di un cambiamento positivo nella storia.
- Distacco dalla realtà: Altri hanno criticato la sua filosofia per essere troppo astratta e disconnessa dai problemi concreti della società.
- Difficoltà di comprensione: Il linguaggio filosofico di Severino è spesso complesso e richiede una profonda preparazione culturale.
Conclusioni
Emanuele Severino è stato una figura di grande originalità e profondità nel panorama filosofico italiano. Il suo pensiero, pur essendo complesso e controverso, continua a stimolare riflessioni sulla natura dell’essere, sul senso della vita e sul destino dell’umanità.
Appunti e approfondimenti su Emanuele Severino
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Emanuele Severino, il filosofo del Neoparmenidismo di atuttascuola©
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Emanuele Severino: filosofia dell’essere, nichilismo e neopermenidismo di atuttascuola©
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