Il teatro di Pirandello
LE FASI DEL TEATRO PIRANDELLIANO
ultima scena dell’ Enrico IV di Luigi Pirandello
Enrico IV Sono guarito, signori: perché so perfettamente di fare il pazzo, qua; e lo faccio, quieto!
-Il guajo è per voi che la vivete agitatamente, senza saperla e senza vederla la vostra pazzia.
Belcredi Siamo arrivati, guarda! alla conclusione, che i pazzi adesso siamo noi!
Enrico IV (con uno scatto che pur si sforza di contenere).
Ma se non foste pazzi, tu e lei insieme, indica la
Marchesa sareste venuti da me?
Belcredi Io, veramente, sono venuto credendo che il pazzo fossi tu.
Enrico IV (subito forte, indicando la Marchesa). E lei?
Belcredi Ah lei, non so…Vedo che è come incantata da quello che tu dici… affascinata da codesta tua «cosciente » pazzia!
Si volge a lei: Parata come già siete, dico, potreste anche restare qua a viverla, Marchesa…
D. Matilde Voi siete un insolente!
Enrico IV (subito, placandola). Non ve ne curate! Non ve ne curate! Seguita a cimentare. Eppure il dottore glie l’ha avvertito, di non cimentare.
Voltandosi a Belcredi: Ma che vuoi che m’agiti più ciò che avvenne tra noi; la parte che avesti nelle mie disgrazie con lei
indica la Marchesa e si rivolge ora a lei indicandole il Belcredi
la parte che lui adesso ha per voi! – La mia vita è questa!
Non è la vostra! – La vostra, in cui siete invecchiati,
io non l’ho vissuta! –
A Donna Matilde
Mi volevate dir questo, dimostrar questo, con vostro sacrificio, parata così per consiglio del dottore? Oh, fatto benissimo, ve l’ho detto, dottore: – «Quelli che eravamo allora, eh? e come siamo adesso?» – Ma io non sono un pazzo a modo vostro, dottore! Io so bene che quello
indica il Di Nolli
non può esser me, perché Enrico IV sono io: io, qua, da venti anni, capite? Fisso in questa eternità di maschera! Li ha vissuti lei indica la Marchesa se li è goduti lei, questi venti anni, per diventare – eccola là – come io non posso riconoscerla più: perché io la conosco così indica Frida e le si accosta – per me, è questa sempre…Mi sembrate tanti bambini, che io possa spaventare.
A Frida: E ti sei spaventata davvero tu, bambina, dello scherzo che ti avevano persuaso a fare, senza intendere che per me non poteva essere lo scherzo che loro credevano;
ma questo terribile prodigio: il sogno che si fa vivo in te, più che mai! Eri lì un’immagine; ti hanno fatta
persona viva – sei mia! sei mia! mia! di diritto mia!
La cinge con le braccia, ridendo come un pazzo, mentre tutti gridano atterriti; ma come accorrono per strappargli Frida dalle braccia, si fa terribile, e grida ai suoi quattro giovani:
Tratteneteli! Tratteneteli! Vi ordino di
trattenerli!
I quattro giovani, nello stordimento, quasi affascinati, si provano a trattenere automaticamente il Di Nolli, il dottore, il Belcredi.
Belcredi (si libera subito e si avventa su Enrico IV).
Lasciala! Lasciala! Tu non sei pazzo!
Enrico IV (fulmineamente, cavando la spada dal fianco di Landolfo che gli sta presso).
Non sono pazzo? Eccoti!
E lo ferisce al ventre.
E’ un urlo d’orrore. Tutti accorrono a sorreggere il Belcredi, esclamando in tumulto
Di Nolli T’ha ferito?
Bertoldo L’ha ferito! L’ha ferito!
Frida Oh Dio!
Di Nolli Frida, qua!
D. Matilde E’ pazzo! E’ pazzo!
Di Nolli Tenetelo!
Belcredi (mentre lo trasportano di là, per l’uscio a sinistra protesta ferocemente):
No! Non sei pazzo! Non è pazzo! Non è pazzo!
Escono per l’uscio a sinistra, gridando, e seguitano di là a gridare finché sugli altri gridi se ne sente uno più acuto di Donna Matilde, a cui segue un silenzio.
Enrico IV (rimasto sulla scena tra Landolfo, Arialdo e Ordulfo, con gli occhi sbarrati, esterrefatto dalla vita della sua stessa finzione che in un momento lo ha forzato al delitto). Ora sì… per forza… li chiama attorno a sé, come a ripararsi,
qua insieme, qua insieme… e per sempre!